Gaza: non c’è tempo per gli aiuti umanitari alternativi

A Gaza i bambini muoiono di fame e di malattie e non possono più aspettare. Finora sono morti 18 bambini e 2 adulti per malnutrizione e disidratazione.

Gli aiuti umanitari alternativi, come costruire un porto temporaneo al largo della Striscia, o avere solo la speranza che gli aiuti lanciati dagli aerei li raggiungano, non sono una soluzione

Sicuramente sono stati fatti degli sforzi per fornire maggiori aiuti a Gaza, compreso quello italiano nel partecipare ai corridoi marittimi. Ma questi metodi alternativi di consegna degli aiuti rischiano di essere costosi, inefficienti e soprattutto distraggono dalla soluzione principale: per salvare la vita dei bambini e delle famiglie a Gaza serve un cessate il fuoco immediato e definitivo. Continuiamo inoltre a chiedere l’accesso sicuro e senza restrizioni per gli aiuti umanitari, attraverso tutti i valichi di frontiera e all’interno della Striscia.

gli aiuti alternativi non sono la soluzione

I bambini a Gaza stanno già morendo di fame e da mesi chiediamo un accesso sicuro e libero in tutta Gaza: adesso non hanno tempo a sufficienza per aspettare il cibo. Finora il Ministero della Sanità di Gaza ha registrato la morte di 18 bambini e due adulti per malnutrizione e disidratazione. Le strutture sanitarie sono a malapena funzionanti e una minoranza di famiglie è in grado di accedere ai servizi.  

“Esiste già un sistema collaudato per coordinare efficacemente gli aiuti, ma i camion di cibo e medicinali che potrebbero salvare vite umane aspettano ai valichi, mentre i bambini muoiono di fame a pochi chilometri di distanza. I lanci aerei di beni, senza alcun coordinamento sul campo per chi li raggiunge, e i corridoi marittimi, come quello annunciato ieri, non sono soluzioni per mantenere in vita i bambini. Né sono sostitutivi di un'assistenza umanitaria senza ostacoli attraverso le rotte terrestri stabilite. Il governo di Israele e i membri della comunità internazionale devono facilitare l'ingresso immediato di beni di prima necessità e commerciali, attraverso tutti i valichi di frontiera disponibili e in tutta la Striscia di Gaza."  ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children per i Territori palestinesi occupati. 

CESSATE IL FUOCO

Continuiamo senza sosta a chiedere un cessate il fuoco immediato e definitivo per salvare e proteggere la vita dei minori a Gaza, un’effettiva attuazione delle misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia e ha invitato il governo israeliano a consentire il flusso illimitato di aiuti e la ripresa dell’ingresso di beni commerciali a Gaza per evitare che i bambini muoiano di fame e di malattie.

Chiediamo ancora a tutti i governi donatori e al resto della comunità internazionale, di riprendere e aumentare il più rapidamente possibile i finanziamenti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (UNRWA), da cui dipende la risposta degli aiuti a Gaza.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa. 

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