Salta al contenuto della pagina

Infanzia, Italia: mancano alcune importanti misure di attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzi(nota1), come il Piano Nazionale Infanzia. Oltre 1.700.000 bambini vivono in povertà nel nostro Paese

Mancano all’appello alcune fondamentali misure di attuazione della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, quali il Piano Nazionale Infanzia. Sono inoltre a rischio di discriminazione particolari gruppi di minori, come i minori migranti e i minori residenti in regioni meno ricche. Non adeguatamente tutelato è il diritto alla partecipazione dei bambini e l’ascolto in particolare nell’ambito dei procedimenti giudiziari dove i minori sono spesso coinvolti sia come autori di reato sia come parte offesa o vittime di reati sessuali.

Alla vigilia del Ventennale dell’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (il 20 novembre 1989), il Gruppo CRC - un network di 86 organizzazioni e associazioni del terzo settore, coordinato da Save the Children Italia (si veda nota in calce) - fa un bilancio della condizione dei bambini nel nostro Paese ne “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, 2° Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Il Rapporto, che sarà distribuito in occasione della Conferenza Nazionale sull’ Infanzia e l’Adolescenza in programma da oggi a Napoli, verrà presentato anche alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza il 24 novembre, e successivamente inviato alle Nazioni Unite.

Sono 10.150.000(nota2) i minori presenti in Italia, ma non tutti godono di buone condizioni di vita. Secondo stime ufficiali, i minori in condizioni di povertà relativa(nota3) sono 1.728.000, pari al 23% della popolazione povera (nonostante costituiscano appena il 18% della popolazione complessiva), con una forte prevalenza delle età infantili (il 61,2% ha meno di 11 anni) e una sproporzionata concentrazione nel Meridione, dove risiede il 72% dei minori poveri italiani (nota4). A rischio povertà, sfruttamento e caduta nell’illegalità sono inoltre molti minori stranieri, soprattutto i “non accompagnati”: 7.797 quelli ufficialmente registrati dal Comitato Minori Stranieri nel 2008.
Gravi fenomeni di sfruttamento e abuso, come la tratta a scopo di sfruttamento sessuale, la mendicità, il lavoro nero, coinvolgono anche molti minori: sono stati 938 gli under 18 assistiti e protetti fra il 2000 e il 2007. La pedo-pornografia on line, continua ad essere un fenomeno in continua espansione, nonostante l’acquisita consapevolezza e l’impegno per il contrasto delle istituzioni e delle forze di polizia, sia a livello nazionale che internazionale.

“Questo è un anno importante per la tutela dei diritti dei bambini perché ricorrono i venti anni dall’adozione della Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo. Dal nostro osservatorio privilegiato di 86 organizzazioni che a vario titolo si occupano di infanzia e che dal 2001 realizzano un rapporto di monitoraggio sull’attuazione di questo fondamentale documento nel nostro paese”, commenta Arianna Saulini, coordinatrice del Gruppo CRC, “esprimiamo forte preoccupazione nel rilevare che mancano ancora dei provvedimenti fondamentali per l’attuazione della Convenzione, come il Piano nazionale per l’infanzia e che poco si sia tenuto in conto l’impatto sui minori di alcuni provvedimenti legislativi come la cosiddetta Legge sicurezza e che la partecipazione e consultazione dei minori sia, in generale, molto trascurata. I diritti e la voce dei bambini non hanno ancora quella centralità che dovrebbero avere”.

Mancata approvazione e pubblicazione del Piano Nazionale Infanzia
Nonostante in questi anni si siano succedute promesse in tale senso, non è stato ancora approvato il nuovo Piano Nazionale Infanzia, Piano che è stato raccomandato dal Comitato ONU già nel 2003 e nel 2006 e che in base all’attuale normativa dovrebbe essere adottato ogni due anni. “L’ultimo Piano approvato risulta essere ancora quello relativo al 2002-2004, il terzo dall’entrata in vigore della Legge 451/97. Il che significa che l’Italia è stata priva di un Piano Nazionale Infanzia negli ultimi 5 anni”, entra nel merito Arianna Saulini. “La conferenza nazionale infanzia organizzata a Napoli è un occasione “persa” in tal senso, in quanto avrebbe potuto rappresentare l’occasione di confronto sulla bozza elaborata dall’Osservatorio nazionale infanzia, ma la discussione è stata posticipata a fine gennaio”.

La partecipazione dei bambini e delle bambine
“Rileviamo poi con rammarico un significativo arresto nel nostro Paese della tendenza a coinvolgere, ascoltare e dare la parola ai minori”, continua la coordinatrice del Gruppo CRC. “La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce esplicitamente il diritto dei bambini e degli adolescenti a partecipare attivamente ai processi decisionali che li riguardano, determinando quel centrale passaggio concettuale che vede i minori «soggetti» e non più «oggetti» di diritto. Negli ultimi anni la promozione della partecipazione dell’infanzia e dell’adolescenza ha avuto, in Italia, una crescita notevole ma ha subito un significativo arresto nell’ultimo periodo, e domani la conferenza dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza vedrà riuniti operatori, istituzioni, professionisti, ong, enti locali ma senza la presenza dei ragazzi. Questo tema nel nostro Paese non è ancora entrato a pieno titolo nell’assetto istituzionale e sociale”.
Un inadeguato ascolto del minore si rileva anche in ambito giudiziario. Nei procedimenti penali, gli strumenti di tutela speciale, previsti nell’ordinamento italiano(nota5), relativi all’ascolto del minore parte offesa oppure vittima di un reato sessuale non hanno ancora raggiunto livelli di omogeneità e di uniformità applicativa da parte dei vari Tribunali. Più positivo invece il giudizio sull’ascolto del minore nei procedimenti di separazione previsto ora espressamente nel disposto della Legge 54/2006.

Pacchetto sicurezza e impatto sui minori
Secondo il 2° Rapporto Supplementare del Gruppo CRC, è indice di scarsa attenzione all’infanzia che nell’adozione delle riforme legislative l’impatto sui minori non sia talvolta tenuto in debita considerazione. Un esempio è la Legge sulla sicurezza pubblica 94/2009 che prevede l’obbligo di presentare il permesso di soggiorno per atti di stato civile, e che quindi ha suscitato preoccupazione in merito al compimento di atti quali la dichiarazione di nascita e il riconoscimento del figlio naturale, fondamentali ai fini del diritto all’identità (art. 7 CRC) e al diritto alla tutela del minore contro gli allontanamenti arbitrari dei figli dai propri genitori (art. 9 CRC). E’ stata necessaria una circolare del Ministero dell’Interno per precisare che la normativa non incide su tali atti e per evitare degli effetti gravemente discriminatori per quei bambini figli di coppie non regolarmente soggiornanti in Italia.
Negativo è giudicato l’impatto della legge sulla sicurezza pubblica laddove impone notevoli limitazioni ai minori migranti arrivati in Italia da soli al momento della regolarizzazione della loro posizione al compimento della maggiore età. “La previsione di criteri molto stringenti”, spiega la coordinatrice del Gruppo CRC, “comporta una violazione del diritto alla protezione in quanto, da un lato, potrebbe determinare l’aumento delle fughe dei ragazzi e ragazze non ancora maggiorenni dalle comunità, con conseguente rischio di un loro coinvolgimento in forme di grave sfruttamento, dall’altro, rischierebbe seriamente di incentivare l’arrivo di minori soli in età sempre più precoce”.

Bambini discriminati
La raccomandazione del Comitato ONU che sottolineava l’importanza di assicurare che il processo di decentramento regionale favorisse l’eliminazione delle disparità fra bambini dovute alla ricchezza delle Regioni di provenienza, è stata ampiamente disattesa, denuncia il 2° Rapporto Supplementare del Gruppo CRC. Infatti, i Livelli Essenziali delle prestazioni civili e sociali (LIVEAS), che dovrebbero individuare ed assicurare il rispetto di determinate prestazioni legate al soddisfacimento di diritti civili e sociali, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, senza alcuna discriminazione, non sono stati ancora definiti, pur essendo previsto che la loro definizione dovesse costituire una priorità . Tutto ciò contribuisce a creare, di fatto, una sostanziale differenza tra alcune regioni ed altre, in termini di qualità e quantità di servizi e prestazioni a favore dei bambini.
“Descriminatorio infine e poco comprensibile ci sembra anche il fatto di non aver incluso il tema dei minori migranti e dell’intercultura all’interno dei lavori della Conferenza nazionale sull’Infanzia in programma da domani a Napoli e questo nonostante i minori migranti costituiscono una presenza consistente e significativa sul territorio italiano”.

Nota 1: Convention on the Rights of the Child. In sostituzione della più estesa dicitura di Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza viene spesso usato l’acronimo Crc.
Nota 2: Secondo l’Istat al 1° gennaio 2008 erano 10.149.827 i minori presenti nel nostro Paese.
Nota 3: La povertà viene calcolata sulla base di una soglia relativa, determinata annualmente rispetto alla spesa media pro-capite per consumi delle famiglie italiane (definita come linea di povertà relativa). In base a questo criterio è considerata povera una famiglia di due componenti con una spesa mensile per consumi inferiore alla spesa media pro-capite. La stima della povertà relativa è ottenuta utilizzando i dati della indagine ISTAT sui consumi delle famiglie e si basa sulla variabile spesa per consumi.
Nota 4: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Rapporto nazionale sulle strategie per la protezione sociale e l’inclusione sociale, novembre 2008, pag. 6.
Nota 5: In particolare gli artt. 11 e 13 della Legge 66/1996 prevedono strumenti concreti al fine di proteggere la vittima di reati sessuali durante tutta la fase processuale, sia prevedendo l’assistenza affettiva e psicologica da parte del genitore o di persona indicata dal minore ed ammessa dall’Autorità giudiziaria, oltre all’assistenza dei servizi minorili, sia adottando luoghi, tempi e modalità particolari (anche presso strutture specializzate) per lo svolgimento dell’udienza dell’incidente probatorio, finalizzate a proteggere il minore di anni 16 che debba rendere testimonianza quale parte offesa (cosiddetta «audizione protetta»).

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48.07.0023/71
press@savethechildren.it
oppure il sito dedicato: www.gruppocrc.net

Nota. La CRC e il Gruppo di lavoro per la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Per verificare che i principi sanciti dall’importante documento siano effettivamente rispettati, le Nazioni Unite chiedono a ogni Stato di redigere e presentare ogni 5 anni un rapporto. Inoltre, per dare voce anche al punto di vista della società civile, le organizzazioni non governative e del terzo settore hanno la possibilità di elaborarne uno supplementare: il Governo italiano ha presentato il suo rapporto a gennaio scorso mentre il Gruppo CRC presenta il suo 2° Rapporto Supplementare a quello governativo, in questi giorni.
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) nasce nel 2000: l’anno successivo redige un rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia supplementare a quello che il Governo italiano aveva precedentemente presentato alle Nazioni Unite. Il Gruppo CRC ha quindi deciso di proseguire nell’opera di monitoraggio della CRC in Italia redigendo annualmente un rapporto di aggiornamento che verifica i progressi e le criticità riscontrate in ordine all’applicazione della Convenzione Onu sui Diritti del l’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese. I vari rapporti di monitoraggio realizzati in questi anni sono stati propedeutici al 2° Rapporto Supplementare, articolato in 8 capitoli, tanti quanti sono i gruppi tematici in cui il Comitato Onu ha suddiviso i diritti della CRC.

Il Gruppo CRC è andato crescendo di anno in anno. Attualmente sono 86 le associazioni che ne fanno parte: Fondazione ABIO Italia onlus, ACP - Associazione Culturale Pediatri, ActionAid Italia,Agedo - Associazione di genitori, parenti e amici di omosessuali, AGESCI - Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini, ALAMA - Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche, Ong Alisei, Associazione Amani, Anfaa - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie, Anffas Onlus - Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, Associazione Antigone, Arché, Archivio Disarmo - Istituto di ricerche internazionali, Arciragazzi, ASGI - Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione Bambinisenzasbarre, Batya - Associazione per l'accoglienza, l'affidamento e l'adozione, CAM - Centro Ausiliario per i problemi Minorili, Camera Minorile di Milano,Camera per i Minori di Salerno, Associazione Camina, Caritas Italiana, CbM - Centro per il bambino maltrattato e la cura della crisi famigliare, Centro per la Salute del Bambino Onlus, Centro Studi Hansel e Gretel,Centro Studi Minori e Media, CESVI, CIAI - Centro Italiano Aiuti all'Infanzia, CIES - Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo, CISMAI - Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia, Cittadinanzattiva, CNCA - Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza, CND - Consiglio Nazionale sulla Disabilità, Codici - Agenzia di ricerca sociale, Comitato Giù le Mani dai Bambini Onlus, Comunità Nuova Onlus, Coordinamento Genitori Democratici Onlus, Coordinamento La Gabbianella Onlus,CSEN - Centro Sportivo, Educativo Nazionale, CTM onlus Lecce, Dedalus, Cooperativa Sociale, ECPAT Italia, FEDERASMA Onlus - Federazione Italiana delle Associazioni di sostegno ai pazienti Asmatici e Allergici, FIDAPA - Federazione Italiana Donne Arti professioni Affari, Associazione Figli Sottratti, Geordie Associazione Onlus, GLNBI-SIP Gruppo di Lavoro Nazionale del Bambino Immigrato della Società Italiana di Pediatria,Gruppo Abele Associazione Onlus IBFAN Italia, Il Corpo va in città, INMP - Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà, Intervita Onlus, IPDM - Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile, IRES - Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, IRFMN - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, L’Abilità - Associazione Onlus, La Gabbianella ed altri animali, L’Altro Diritto, La Leche League Italia Onlus - Lega per l’Allattamento Materno, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, M.A. - Mandibole Allenate Gruppo di famiglie adottive del Triveneto, ONG M.A.I.S. - Movimento per l'Autosviluppo l'interscambio e la Solidarietà, MAMI - Movimento Allattamento Materno Italiano Onlus, Mani Tese, MDC Junior - Movimento Difesa del Cittadino Junior, Ora d'aria Associazione, Fondazione Federico Ozanam - Vincenzo De Paoli, Associazione On the Road Onlus, Opera Nomadi Milano, Osservazione Onlus Centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti, OVCI la Nostra Famiglia Passo dopo Passo...Insieme Onlus, Pralipé Cooperativa Sociale Onlus, Save the Children Italia Onlus, Saveria Antiochia Omicron Onlus, SIMM - Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, SINPIA - Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, SIP - Società Italiana di Pediatria, OS Villaggi dei Bambini Onlus, Stak Associazione Andrea de Gasperi Onlus, Terre des hommes Italia, UNICEF Italia, UISP - Unione Italiana Sport per Tutti,Valeria Associazione Onlus,VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.