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“Save the Children è fortemente delusa per l’inaccettabile lentezza delle decisioni dei nostri leader europei. Ieri a Bruxelles i  Ministri Ue hanno fallito una volta di più nel prendere immediate e concrete misure per risolvere la crisi, mentre miglia di bambini soli o con le loro famiglie arrivati in Europa non sono assistiti in alcun modo o sono stipati in strutture di accoglienza assolutamente inadeguate e in alcuni casi inumane in Grecia e lungo la rotta balcanica. Siamo molto allarmati anche per i bambini intrappolati nel caos dovuto alla chiusura delle frontiere da parte di alcuni paesi europei e a seguito del quale migliaia di minori, anche piccolissimi, sono costretti a dormire all’aperto, esposti al rischio di ammalarsi e di essere vittime di trafficanti, violenze e sfruttamento. Sono i più vulnerabili, e sono già scampati miracolosamente alla morte in mare dove, secondo i dati diffusi[1] è come se quest’anno ogni giorno avessero perso la vita 10 persone, alle quali si aggiungono le vittime del naufragio delle ultime ore nell’Egeo. L’Ue deve assolutamente agire: Save the Children propone 5 cose da fare subito per fermare questa crisi umanitaria”, dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti.

Save the Children chiede all’Europa  in particolare di:

1. Proseguire le operazioni di salvataggio in mare, perché salvare le vite umane resta la priorità

2. Dare vita ad un sistema di accoglienza e protezione europeo, con standard che assicurino il rispetto dei diritti umani e della dignità e con una particolare attenzione dedicata ai bambini, i più vulnerabili

3. Impegnare i Paesi Europei in un intervento organico di riallocazione dei profughi che giungono in Europa – a partire dall’accordo sulle quote oggi proposto da Juncker – e di re-insediamento di profughi direttamente dai paesi di origine o di transito, accogliendo ad esempio, nel caso della Siria, almeno il 5% dei rifugiati.

4. Attivare strade sicure e legali, alternative ai trafficanti, per ottenere diritto di asilo in Europa, attraverso visti umanitari, il potenziamento delle procedure di ricongiungimento familiare, sempre a tutela del superiore interesse dei minori, scongiurando il ricorso a forme di detenzione, deportazione o respingimento

5. Intervenire sulle cause primarie della crisi, rafforzando gli aiuti e la cooperazione e l’impegno diplomatico per la soluzione negoziata dei conflitti in Siria, Libia e in altri paesi.

Secondo le stime di Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini e  tutelarne i diritti, dal 1 gennaio al 14 settembre 2015 sono arrivati via mare in Italia circa 122.530 migranti, tra cui almeno 12.175 minori. Tra questi ultimi, circa 3.410 sono accompagnati e in prevalenza siriani ed eritrei, mentre i minori non accompagnati sono almeno 8.760, principalmente eritrei, somali ed egiziani, ma anche originari di altri paesi dell’Africa sub-sahariana e occidentale.     

Per moltiplicare la mobilitazione in rete sulla richiesta di una risposta immediata e forte all’Europa, Save the Children ha rilanciato l’hashtag #whyagain.

Save the Children in Italia opera dal 2008 con attività di protezione dei minori migranti alla frontiera sud dell’Italia nelle principali aree sbarco, nelle strutture di prima accoglienza e nelle comunità per minori, nell’ambito di progetti coordinati e finanziati dal Ministero dell’Interno e dalla UE, e con propri centri diurni e notturni a Roma, Milano e Torino (in collaborazione con il Comune di Torino). A partire dallo scorso giugno, l’Organizzazione ha esteso il proprio intervento con programmi socio-educativi e di partecipazione per i minori soli e accompagnati con unità mobili in Sicilia, a Roma, presso la tendopoli della Croce Rossa, e a Milano, in collaborazione con il Comune, presso la Stazione Centrale.

Per sostenere gli interventi di Save the Children a sostegno dei minori migranti: www.savethechildren.it/bambiniinfuga

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070081-63-23
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it

 

[1] Fonte IOM Missing Migrants Project, dato al 10 settemnbre 2015  http://missingmigrants.iom.int/