Salta al contenuto della pagina

Minori migranti: più di 80 bambini annegati

A due mesi dalla tragica morte del piccolo Aylan Kurdi, oltre 80 bambini sono annegati cercando di raggiungere la Grecia[1], inclusi i bambini che si ritiene abbiano perso la vita nei naufragi di oggi. Un numero destinato a crescere – avverte Save the Children - dato che sempre più rifugiati e migranti affrontano questo viaggio così pericoloso anche durante i mesi invernali.

Il clima rigido rende l’attraversamento del Mediterraneo più rischioso e i bambini molte volte sono bagnati fradici e congelati quando vengono portati a riva e, siccome spesso non c’è riparo nei campi di transito, corrono seri rischi di ipotermia. Lo staff di Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, racconta di aver visto bambini scossi dai brividi, con le  mani e le labbra blu e ci sono stati casi gravi che hanno richiesto un trattamento ospedaliero.

Migliaia di famiglie stanno ancora cercando disperatamente di scappare dalla Siria e da altri paesi, nonostante alcuni stati europei stiano chiudendo le frontiere. Tra gennaio e ottobre 2015 più di mezzo milione di persone sono arrivate nelle isole greche. Ogni giorno in Grecia arrivano oltre 8.000 persone di cui il 23% bambini, spesso incapaci di nuotare e privi di giubbotti di salvataggio adeguati.

Per quelli che ce la fanno a sbarcare sulle isole, le condizioni nei campi risultano pericolose per i bambini, alcuni dei quali vengono separati dalle famiglie nel corso del caotico processo di registrazione. E’ stato già segnalato che i bambini hanno troppo freddo per riuscire a dormire di notte senza un riparo adeguato e senza vestiti che possano tenerli caldi. E, con l’arrivo dell’inverno, ci si aspetta che le temperature scendano fino a -4°. 

"E’ devastante vedere i corpi senza vita di bambini, anche piccolissimi, trasportati a riva dalla corrente  su queste spiagge idilliache”, dichiara Kate O'Sullivan, che opera con lo staff di Save the Children per l’emergenza a Lesbo. “Anche se il passaggio dalla Turchia alla Grecia è breve, le acque sono sempre più pericolose e, purtroppo, ne vedremo tante di più di queste morti terribili. Abbiamo bisogno di percorsi sicuri e legali per consentire ai rifugiati di venire in Europa". 

"Per le famiglie che non riescono a raggiungere Lesbo e le altre isole, il governo e associazioni umanitarie come la nostra fanno quello che possono, ma ci sono migliaia di nuovi arrivi ogni giorno e non c’è riparo o cibo sufficiente per tutti. Ho visto bambini che dormono nel fango sotto i cartoni e bambini che tremano di freddo e hanno le mani e le labbra livide. E la situazione non può che peggiorare man mano che l’inverno avanza", prosegue. 

Save the Children sta preparando kit invernali per le famiglie che arrivano in Grecia, che includono coperte e vestiti. L’organizzazione sta anche distribuendo pasti caldi a migliaia di persone ogni giorno e gestendo centri temporanei per i bambini e le madri che allattano. 

Save the Children chiede più risorse e sostegno immediato per evitare che le persone che arrivano in Europa muoiano di ipotermia e la creazione di percorsi sicuri e legali per rifugiati e migranti. L’Organizzazione è particolarmente preoccupata per i circa 12.000 minori non accompagnati che solo quest’anno hanno fatto il viaggio verso l'Europa  e sono estremamente vulnerabili e a rischio di sfruttamento e violenza.

Note per i redattori

548.344 rifugiati e migranti sono arrivati ​​via mare in Grecia da gennaio 2015; nel 2014 gli arrivi erano stati 40.000.

Tra il 17 e il 21 ottobre, ci sono stati 48.000 arrivi sulle isole greche; più del totale dell’intero 2014. Si registrano tra 9.000-10.000 arrivi ogni giorno. Lesbo ne ha registrati 27.276 durante questo periodo e Chio 9.750.

66% dei migranti provengono dalla Siria, il 21% dall’Afghanistan, il 6% dall'Iraq, il 3% dal Pakistan, 1% dalla Somalia e il 4% da altri paesi

In Grecia, Save the Children ha ormai raggiunto 130.276 persone, tra cui 32.757 bambini. (25% del totale dei migranti sono bambini).

Dal 20 ottobre, più di 643.408 persone hanno attraversato il Mediterraneo

Più di 3.135 rifugiati e migranti sono morti o scomparsi nel Mediterraneo quest'anno

In Italia quest'anno sono arrivati  138.000 rifugiati e migranti​​, tra cui 9.230 bambini senza genitori

IL LAVORO DI SAVE THE CHILDREN IN GRECIA

A Lesbo Save the Children:

Distribuisce un pasto caldo al giorno a centinaia di persone - finora ha nutrito più di 100.000 rifugiati, tra cui 23.000 bambini.

Gestisce uno “Spazio a misura di bambino” del campo temporaneo Moria.

Gestisce un’area a Moria e Kara Tepe dove le donne possono allattare in condizioni igieniche adeguate e in privato e dove viene fornito l’occorrente per la cura del bambino.

Fornisce trasporto per le persone che arrivano su imbarcazioni da nord dell’isola ai centri di registrazione a sud.

Prepara la distribuzione di kit invernali tra cui coperte, vestiti caldi e impermeabili.

Al confine con la Macedonia:

Gestisce uno spazio in cui i bambini possono essere identificati e giocare e riparo dalle intemperie.

Distribuisce beni di prima necessità come coperte e torce.

Ad Atene:

Gestisce un riparo per i rifugiati migranti e bambini non accompagnati (soprattutto i ragazzi di età compresa tra 11-16 anni) con il partner Praxis.

Su Kos e Leros, fornisce acqua e ha costruito servizi igienici temporanei.

A Samos e Chios, lo staff è impegnato in un programma per la distribuzione di generi di prima necessità e la gestione di attività di protezione dell'infanzia, compresa la creazione di spazi mobili a misura di bambino.

CRESCE L’IMPEGNO DI SAVE THE CHILDREN SULLA CRISI DEI RIFUGIATI

L’Organizzazione sta gestendo programmi in cinque regioni per la protezione dei bambini che fuggono da soli o con le loro famiglie e per quei bambini che sono vittime della tratta o di sfruttamento.

Lavora in Siria (all'interno della Siria e in Iraq, Libano, Giordania ed Egitto), Nigeria, Somalia, Etiopia, Gaza, Niger. Stiamo lavorando anche nei paesi di transito come Croazia, Serbia, Grecia e Italia, garantendo protezione ai bambini.

Infine, lavora nei paesi di arrivo, tra cui Germania, Svezia, Danimarca, Norvegia e Regno Unito.

In Italia gestisce centri diurni e rifugi notturni per i minori non accompagnati, oltre che presso i porti in Sicilia per accogliere i bambini e le famiglie ad ogni sbarco.

In Svezia, ha 4 centri professionali dove i bambini non accompagnati e accompagnati possono incontrarsi con gli psicologi e ottenere i trattamenti necessari.

Nei Balcani ha personale per la tutela dei minori, l'assistenza sanitaria di base e per la distribuzione di beni di prima necessità, come kit per bambini e kit invernali.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
06-48070023-81-63-71
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Secondo l'OIM, 69 bambini sono morti facendo la traversata tra la Grecia 2 settembre e il 26 ottobre, e altri sette sono stati segnalati per aver annegato il 28 ottobre