Salta al contenuto della pagina

Giappone, Save the Children: aperta la prima “area sicura a misura di bambino” a Sendai. Fino ad oggi 9 bambini morti, 57 feriti e oltre 100.000 quelli sfollati.

A soli 5 giorni dal tremendo terremoto seguito dallo tsunami che ha colpito la parte nord orientale del Giappone, Save the Children ha allestito e iniziato le attività nella prima area sicura a misura di bambino a Sendai, una delle città maggiormente devastate. La città si trova nella prefettura di Miyagi, la cui popolazione è composta per quasi il 20% da minori, circa 460.000 bambini e ragazzi da 0 a 18 anni che stanno facendo i conti con il trauma subito.

L’area sicura a misura di bambino è all’interno di una scuola elementare che attualmente ospita un centro di evacuazione e oggi ha già accolto i primi bambini dai 5 ai 12 anni. Supportati dal personale specializzato di Save the Children, i bambini potranno svolgere attività ludico-ricreative per cercare di recuperare quel senso di normalità che consentirà loro di affrontare e, col tempo, superare la paura e l’insicurezza derivante dal trauma subìto.

Intanto prosegue la conta delle vittime e fino ad oggi sono 9 i bambini morti, 57 quelli feriti e 100.000 quelli che hanno dovuto abbandonare le proprie case. Secondo i dati ufficiali, in continuo aggiornamento, ci sarebbero 3.345 case distrutte, 57.102 case e 1.358 scuole gravemente danneggiate: i bambini che hanno dovuto abbandonare le proprie case e non vanno più a scuola, hanno dunque perso tutti quelli che erano i punti di riferimento.

“Le aree sicure a misura di bambino sono spazi protetti, dove i bambini possono, oltre che giocare, raccontare e così rielaborare la propria esperienza e dove sentirsi al sicuro in un momento in cui tutte le certezze sembrano essersi sgretolate. Queste attività, inoltre, portano un beneficio diretto anche ai genitori, anch’essi molto provati dal punto di vista psicologico, che possono lasciare i bambini in un luogo sicuro e iniziare a riprendere in mano e ricostruire le proprie vite”, ha affermato Stephen McDonald, coordinatore dell’intervento di emergenza di Save the Children
“I bambini che abbiamo incontrato continuano ad avere incubi e sono terrorizzati dal fatto che possa esserci un altro tsunami. L’impatto psicologico di una calamità naturale, inoltre, può non avere un effetto immediato, ma spesso i bambini sono sotto shock pur non manifestando sintomi precisi e i prossimi giorni saranno quelli cruciali. Faremo tutto quello che è in nostro potere per aiutarli. Quest’area è la prima di quelle che nei prossimi giorni verranno allestite in tutta l’area colpita, per supportare il governo giapponese negli aiuti alla popolazione colpita da questa catastrofe”.

La testimonianza di Ian Woolverton, da Sendai: giocattoli dilaniati tra le macerie, i bambini terrorizzati dall’acqua.
"Molti dei bambini con cui ho parlato sono veramente terrorizzati e la notte non chiudono occhio o hanno continui incubi. Continuano a dire che hanno paura di un altro tsunami e l’ansia si percepisce nella loro voce e nei loro occhi. Ho visto pezzi dilaniati delle loro vite e della loro quotidianità tra le macerie: giocattoli, libri, vestiti sparsi ovunque.” afferma Ian Wolvertoon, portavoce di Save the Children da Sendai.
“Mi ha colpito fortemente quello che mi hanno detto Natsumi, di soli 10 anni, e Nao, 11 anni appena compiuti. Avevano una paura folle dell’acqua e volevano ad ogni costo tornare a scuola per stare insieme ai loro compagni che non avevano più visto dopo la catastrofe.”

“Ho incontrato anche la famiglia di Takane che come centinaia di altre famiglie ha trovato riparo in una delle 17 classi della scuola elementare di IIzuka. La mamma, Mariko, e i suoi 4 bambini Yuto , 8 anni, Aika, 7, Kanato di un anno e il neonato Amihi, vivono in una delle piccole classi da venerdì. Mi hanno detto che prima avevano paura di tornare a casa, ma una volta trovato il coraggio di farlo, si sono resi conto che non c’era acqua e non hanno avuto altra scelta che ritornare a vivere nella scuola”.

Per supportare l’immediato intervento di emergenza l’organizzazione internazionale ha lanciato un appello per la raccolta di 5 milioni di dollari. Le attività di Save the Children in Giappone possono essere sostenute attraverso il Fondo Emergenze per i Bambini: http://www.savethechildren.it/giappone

Sono disponibili portavoce di Save the Children in Giappone

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia, Tel. 06.48070023-71-001; 346.3917619 (Giusy De Loiro)
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it