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Dispersione scolastica: a Milano l’evento di chiusura del progetto “A Più Voci” di contrasto alla dispersione scolastica che nella regione è pari al 18,4 per cento

Secondo l’organizzazione occorre favorire un approccio educativo centrato sulla partecipazione degli studenti per contrastare le disfunzioni del sistema scolastico quale il fenomeno della dispersione scolastica e dell’integrazione in province come Lecco, Como, Bergamo, Brescia dove il 16,4% dei minori sono studenti residenti di origine straniera. Protagonisti dell’evento studenti e studentesse di sei scuole milanesi insieme ai loro insegnati e genitori.

Si è svolta oggi a Milano, presso il Centro Asteria, la presentazione dei risultati e dei prodotti di sensibilizzazione realizzati nel corso dell’anno dagli studenti di sei istituti scolastici lombardi  per sensibilizzare i propri coetanei contro l’abbandono scolastico nell’ambito del progetto “A più Voci” di Save the Children, realizzato grazie al sostegno di Sisal. Laboratori in orario scolastico sulla motivazione, consigli consultivi ovvero “spazi di dialogo e confronto” tra  studenti e docenti per promuovere insieme il benessere scolastico, moduli di formazione per  genitori e insegnanti per definire un approccio integrato, l’attivazione di un laboratorio territoriale che favorisca il lavoro di rete tra scuole e associazioni nel proporre azioni congiunte di contrasto alla dispersione scolastica. È questo il menu di iniziative che nel corso del 2013 ha coinvolto 400 ragazzi e mille adulti, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura del sistema scolastico italiano, centrata sul protagonismo degli studenti per favorire un miglior inserimento nel contesto scolastico di alunni stranieri e una relativa riduzione del tasso di dispersione scolastica.

Abbandoni, interruzioni formalizzate, frequenze irregolari, ripetenze, ritardi: hanno nomi diversi le disfunzioni che caratterizzano il mondo dell’istruzione, il più importante motore di cambiamento e di sviluppo di un paese, determinando il rallentamento o l’abbandono del percorso formale di studio da parte di un numero ancora molto elevato di alunni.

L’Italia, con una percentuale del 18,8%, si colloca tra i paesi dell’Unione Europea con il più alto tasso di dispersione. Con un tasso del 18,4%, la Lombardia risulta essere una regione ad alto rischio di dispersione scolastica, soprattutto per l’alto numero di minori di origine straniera che, a Milano come nelle province a forte sviluppo industriale (Como, Lecco, Bergamo, Brescia), risiedono e studiano.

“Se non studi non potrai essere qualcuno nella vita, non potrai lavorare e verrai cacciato da tutti” racconta uno studente della scuola secondaria di I grado IC Trilussa, e ancora “Molti dicono che la scuola non serve e pochi hanno il coraggio di dire il contrario” secondo una studentessa della stessa scuola, ma c’è chi afferma  “La scuola così non mi piace” scuola come un minore che frequenta la scuola secondaria di I grado IC Pertini “ho altro cui pensare”, oppure “Ci sono problemi più grossi della geometria e la scuola non mi serve a risolverli”.

“Dispersione scolastica non è solo lasciare la scuola, ma frequentarla con disinteresse, scarso investimento, noia” spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia - Europa di Save the Children “A rischio dispersione è anche l’alunno che non riesce a vedere nella scuola un’occasione di crescita, un’opportunità per costruire un progetto di vita, realizzare un sogno o una passione. Così come sono tante le cause: difficoltà di apprendimento, scarsa motivazione, un contesto sociale e familiare che non sostiene i bambini/ragazzi, la stessa scuola. E per questo è fondamentale promuovere al massimo l’ascolto e la partecipazione attiva dei ragazzi nell’individuazione e nel contrasto dei malesseri che minacciano il loro percorso formativo”.

“Stimolare nei giovani un senso di partecipazione e appartenenza alla scuola, rispondendo al loro bisogno di ascolto e favorendo la motivazione allo studio e l’autostima dei ragazzi. E orientare famiglie e docenti. Con questi grandi obiettivi e con grande passione e impegno – sottolinea Simonetta Consiglio, Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Sisal, responsabile anche per l’Innovazione e la CSR del Gruppo – Sisal, tre anni fa, al fianco di Save The Children ha avviato, a Roma, il primo progetto di contrasto alla dispersione scolastica. Un percorso, inserito in un più ampio programma di Responsabilità Sociale d’Impresa, che abbiamo proseguito nei due anni successivi intervenendo a Napoli e Milano con risultati importanti. Non solo perché abbiamo contribuito a sensibilizzare i giovani sull’importanza dell’istruzione nel percorso di crescita ma anche perché i ragazzi stessi si sono fatti volontariamente promotori del ruolo della scuola presso i loro coetanei”.

Il fenomeno della dispersione scolastica in Lombardia risulta strettamente connesso con l’integrazione e l’inclusione sociale degli alunni di origine straniera che, ad oggi, risultano essere più di un quarto del totale nazionale. Contrastare la dispersione scolastica nel Nord d’Italia significa anche agire sul tema dell’inserimento  degli studenti di origine straniera attraverso un approccio integrato che sappia rivolgersi contemporaneamente a studenti e adulti  favorendo contemporaneamente  la  motivazione allo studio e l’integrazione scolastica e sociale.

Una buona pratica a tal fine è la sperimentazione del “Principio di partecipazione” attraverso il coinvolgimento diretto e immediato degli studenti all’interno della vita degli istituti scolastici di appartenenza, nel rispetto dell’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. È questa la metodologia proposta da Save the Children con  il progetto A Più Voci che ha stimolato negli studenti il senso di fiducia ed appartenenza alla scuola che quindi diventa un luogo in cui le opinioni vengono ascoltate e viene esercitato il diritto a partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano.  

In particolare i ragazzi, guidati da alcuni esperti di comunicazione, hanno elaborato una campagna di comunicazione basata sul principio di partecipazione anche attraverso lo strumento della web radio, sui temi della dispersione scolastica ed altri argomenti ad esso correlati come la discriminazione e la marginalità sociale.

Il progetto A Più Voci di Save the Children ha voluto valorizzare il protagonismo e la partecipazione degli adolescenti nel contrasto alla dispersione scolastica, diventando così sia destinatari finali che promotori del progetto, coinvolti in tutti le fasi, dalla progettazione alla realizzazione delle attività. Si è lavorato con la stessa tipologia di strumenti nei laboratori con docenti, genitori ed alunni al fine di favorire  un campo comune di dialogo e confronto.

 “Un aspetto rilevante del progetto è stato sicuramente il coinvolgimento di tutti gli attori sociali coinvolti nel fenomeno della dispersione scolastica” conclude Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia e Europa di Save the Children Italia “Studenti, docenti, genitori, associazioni e istituzioni locali, tutti insieme per un approccio integrato che ha enormemente favorito lo sviluppo di alleanze educative e di reti di sostegno dei minori a rischio che vivono in alcune zone ad alta vulnerabilità sociale de Nord Italia”.

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