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Cosa fare dopo la maturità: domande e risposte tra studenti e esperti

due ragazzi seduti a un banco in un aula di un punto luce stanno facendo i compiti di scuola

Università? Corsi professionalizzanti? Lavoro?


Non tutti noi, finite le scuole superiori, abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare dopo.


La domanda “Cosa vuoi fare da grande?” riesce a gettare nel panico uno studente facilmente. 


Sembra infatti che la soluzione sia molto lontana: a volte nemmeno i percorsi di orientamento aiutano. Di fatto il 45% dei ragazzi si pente della scelta fatta alla vigilia della maturità . E non servono dei dati per sapere che questo è assolutamente vero, basta fare un giro per le aule scolastiche o una chiacchierata tra i compagni.


Chi vi scrive tra meno di 80 giorni sarà alle prese con l’esame di maturità. Questa volta mi sono seriamente chiesta cosa avrei voluto fare in futuro, ma in particolare ho dovuto prendere coscienza che quello che studierò, molto probabilmente, sarà la base del mio lavoro. 

4 suggerimenti per le tue scelte dopo le scuole superiori

  • Ho cominciato ad informarmi sulle facoltà di mio interesse e mi sono posta domande come: quanti anni sono necessari per ottenere la laurea? Come si accede al corso? Quali prospettive occupazionali mi offre? Sebbene quest’ultima domanda non sia essenziale, è il caso di valutare anche questo aspetto, così da poter considerare i pro e i contro di un determinato corso di laurea.
  • Un altro aspetto da non sottovalutare è l’impegno che siete disposti ad investire: sii sincero con te stesso e chiediti quanto tempo puoi e vuoi dedicare allo studio. 
  • Il tipo di scuola superiore che hai frequentato non è vincolante: solo perché hai scelto il liceo scientifico non significa che tu debba proseguire gli studi in una facoltà scientifica, così come non sei costretto a lavorare fin da subito se hai frequentato un istituto tecnico. Sei curioso di sapere che corso di laurea ho scelto io? Ingegneria dei materiali avendo fatto il liceo delle scienze umane. A questo punto ti starai chiedendo il perché di questa scelta così diversa rispetto ai miei studi liceali. Ho semplicemente seguito le mie inclinazioni: durante il liceo ho scoperto la mia piccola passione per la chimica. Mi affascina l’idea secondo cui tutto ciò che l’uomo ha costruito si basa sull’esistenza della materia. Questo per ribadire che non sei vincolato a continuare a studiare le stesse discipline che hai scelto quando eri appena un ragazzino.
  • Capitolo orientamento universitario: vorrei spezzare una lancia in favore degli orientamenti/open day universitari. Oramai sei un adulto e come tale verrai considerato. Motivo per cui avrai molta più possibilità di parlare direttamente con i docenti: quale migliore occasione per chiarire tutti i dubbi? Inoltre, vorrei lasciarti con una piccola informazione: lo sai che puoi tranquillamente seguire una lezione universitaria anche se non sei iscritto? Te lo consiglio, ti sarà molto utile. 


Ma non finisce qui. Non contenta, ho deciso di rivolgere alcune domande a due esperte di orientamento scolastico di Save the Children Italia, Paola Pellegrino e Isabella Giarrizzo. Vedrai che le loro risposte ti aiuteranno a chiarirti ancor di più le idee.


Alcune domande e risposte per scegliere dopo la maturità

  • Quando un ragazzo ha più inclinazioni o semplicemente è indeciso tra più scuole o corsi di laurea, cosa può fare per scegliere la sua strada?

La curiosità che porta ad apprendere maggiori informazioni su se stessi e sull’ambiente, la fiducia nella propria capacità di riuscita, la preoccupazione verso il futuro con uno stato d’animo positivo sono risorse da sviluppare fin dai primi anni di scolarizzazione, perché supportano l’essere umano in ogni fase di transizione in quanto strumenti che permettono di adattarsi positivamente ad un mondo professionale in continua trasformazione. Bisogna tenere in considerazione anche inclinazioni opposte, immaginarsi nel futuro, pensare concretamente a ciò che la scuola (un liceo è molto diverso da un istituto tecnico o da un percorso professionale in termini di studio teorico e applicazioni pratiche, ad esempio) e poi il lavoro potrà richiedere.

  • Cosa pensate dell'anno sabbatico dopo il diploma? Se credete sia utile, avete dei consigli da dare affinché esso non diventi un anno vuoto e privo di significato?

Per anno sabbatico o "gap year", molto diffuso nei paesi anglosassoni, si intende un periodo di stacco tra la maturità e l’inizio degli studi universitari o il lavoro, durante il quale i ragazzi viaggiano, lavorano o offrono un servizio alla comunità, generalmente all'estero. Potersi concedere un’esperienza in questa direzione permette di maturare, di confrontarsi con nuove culture e di imparare una nuova lingua, requisito d’accesso fondamentale per l’attuale mercato del lavoro. E’ vero però che questi benefici hanno un risvolto della medaglia, non tutti hanno un background economico che può sostenere questa scelta e senza una motivazione forte e una riflessione attenta il rischio è quello di avere poi difficoltà a tornare ai ritmi precedenti o che alcune possibilità non ci siano più. Il nostro consiglio è quello di basarsi solo sul desiderio personale senza dover soddisfare aspettative, sogni e desideri che non sono i propri.
 

Questo articolo è stato scritto da Simona Vassallo, redattrice UndeRadio e alle domande hanno risposto Paola Pellegrino e Isabella Giarrizzo esperte di orientamento scolastico presso Save the Children Italia. 

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