Educare alla partecipazione: come coinvolgere bambini e ragazzi a scuola

La partecipazione degli studenti nell’organizzazione delle attività scolastiche è utile a migliorare le relazioni, la didattica e gli spazi scolastici. Ma cosa vuol dire educare alla partecipazione? In questo articolo alcune attività proposte dagli studenti.

Educare alla partecipazione 

Educare alla partecipazione significa educare alla democrazia così come sancito nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, anche sul nostro sito. La Convenzione che costituisce ancora oggi un caposaldo dell’educazione e non solo. Basti pensare che all’articolo 12 viene sancito il diritto di esprimere la propria opinione in modo libero. Con la parola partecipazione intendiamo la situazione in cui i bambini e gli adolescenti pensano in autonomia, esprimono le loro idee e punti di vista in modo efficace e interagiscono con gli altri con modalità positive. Significa coinvolgerli nelle decisioni che riguardano la loro vita, la vita delle loro famiglie, della comunità e della società più ampia in cui vivono. 

Come educare alla partecipazione? l’esempio del Consigli Fuoriclasse 

Un diritto a essere ascoltati e a prendere parte alle decisioni che parte dalla quotidianità scolastica. Ne sono un esempio i Consigli Fuoriclasse, percorsi di partecipazione gestiti da rappresentanze di docenti e studenti, volti a individuare soluzioni condivise e a concretizzare un’azione di cambiamento stabile nella scuola valorizzando il ruolo attivo di studenti e studentesse. 

Nell’ambito di Fuoriclasse in Movimento i rappresentanti dei Consigli si incontrano periodicamente per definire proposte per migliorare le relazioni, la didattica, gli spazi scolastici, il rapporto scuola-territorio. In quest’anno scolastico, le proposte emerse nel corso dei Consigli sono state diverse, ne scopriamo alcune raccontateci dalle scuole partecipanti al progetto con il supporto dei partner territoriali PsyPlus ETS, CISV Solidarietà, Cooperativa sociale E.D.I. e APS EaSlab. realizzate da Nord a Sud.

La rivalutazione degli spazi 

Il Consiglio Fuoriclasse dell’Istituto Ruggiero Bonghi di Napoli ha lavorato alla proposta di una sperimentazione di momenti di lezione a classi aperte, in seguito all’esigenza, emersa con forza quest’anno in molte scuole Fuoriclasse, di uscire fuori dalla propria aula per interagire con le altre classi.

Nel cercare dei luoghi adeguati alla realizzazione della proposta, studenti e docenti si sono avventurati nella sede della biblioteca e dei laboratori, un’area della scuola che era rimasta chiusa fino a inizio anno, ma che, potenzialmente, è uno spazio molto utile per favorire una didattica più dinamica, partecipata ed esperienziale. Insieme, studenti e docenti, hanno presentato alla Dirigente Scolastica i progetti di rivalutazione degli spazi che, una volta approvati, hanno dato inizio alla rivoluzione di un intero piano della scuola. Il lavoro ha avuto un grandissimo impatto sulla partecipazione attiva degli studenti alla vita scolastica.

OLTRE I MURI

La scuola primaria dell’Istituto Cena di Torino, si trova in un contesto complesso dal punto di vista sociale. Il territorio in cui vivono i bambini e le bambine della scuola, ai margini del quartiere Barriera di Milano, è privo di attività extrascolastiche ed è abbandonato a se stesso. Per questa ragione, i rappresentanti del Consiglio Fuoriclasse hanno deciso di prendersi cura degli spazi a loro dedicati: il cortile della scuola e i giardini adiacenti alla struttura.

Armati di immaginazione e idee, i bambini e le bambine hanno trovato diverse soluzioni possibili alla pulizia e alla gestione di queste aree verdi. Muniti di guanti, sacchetti e pinze hanno ripulito l’intera area dei giardini pubblici e del cortile della scuola. L’evento è stato realizzato nella Giornata Internazionale dell’Ambiente a simboleggiare la loro partecipazione attiva nella cura degli spazi comuni e dell’ambiente che li circonda.
“Siamo molto contenti del nostro giardino oggi diremo a tutti i bambini che avranno modo di vederlo pulito che è stato merito nostro. Ci preoccuperemo di riprendere chi butterà immondizia per terra perché comunque è stato faticoso pulirlo.” (studente 4B)

Attività all’aperto 

Nell’Istituto di Pontassieve (FI), sono due i plessi che hanno lavorato al progetto Fuoriclasse, portando diverse proposte.
I rappresentanti della scuola secondaria hanno proposto l’acquisto di un orologio per ogni classe e le “Maltoniadi”. Le Maltoniadi, una serie di attività all’aperto che prendono il nome dal plesso scolastico in cui sono state pensate (plesso “Maria Maltoni”), sono nate dal bisogno di ragazzi e ragazze di fare attività all’aperto e utilizzare gli spazi anche per attività extracurricolari. Circa 200 studenti e studentesse si sono sfidati, a fine anno, a campana, tiro alla fune, corse con i sacchi, bocce, bandierine e in tanti altri giochi. Invece, i rappresentanti della scuola primaria, sono riusciti a coinvolgere genitori e corpo docente nella creazione di un murale e nella pulizia dell’area circostante la scuola e il Parco Fluviale.

DALL’ARTE ALLE STEM

Nei Consigli Fuoriclasse dell’Istituto Dionigi di Nemi, in provincia di Roma, si è parlato molto di spazi, materiali, attività in luoghi alternativi alla classe, ed è emersa la necessità di un luogo in cui sperimentare una didattica nuova e divertente: un laboratorio di tinkering, una metodologia innovativa per l'educazione alle STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).
Racconta Marta Sansonetti, docente referente della scuola primaria di Nemi e docente supporter di Save the Children: “Dalla richiesta dei bambini e delle bambine di creare un'aula laboratorio di arte dove “pastrocchiare” abbiamo ideato con loro l'aula tinkering. Tinkering in inglese significa proprio armeggiare, darsi da fare, operarsi ed è una forma di apprendimento informale grazie alla quale si può imparare a facendo. Utilizzando materiali di recupero facilmente reperibili, di tutti i tipi, si possono realizzare oggetti e liberare la creatività e il pensiero divergente e questo, in un'ottica di innovazione e di partecipazione dei bambini stessi al processo di apprendimento, può essere veramente un piccolo tassello per un cambio di paradigma.” 

Il laboratorio sarà dotato di stazioni tematiche dove si potrà esplorare, sperimentare e inventare con la carta, il legno, il metallo, la plastica, i circuiti elettrici e molto altro. Verranno realizzati dei progetti interdisciplinari che coinvolgono diverse materie come la matematica, la scienza, l'arte e la tecnologia.

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