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Filippine: coperte, acqua potabile, kit igienici per neonati, cliniche mobili – hanno raggiunto i bambini e le comunità nelle condizioni di maggior bisogno a Tacloban

Fino a stasera sarà attivo il numero verde 800988810, attraverso il quale sarà possibile sostenere l’intervento della Organizzazione nelle Filippine. Per donare online www.savethechildren.it/filippine

L’intervento di soccorso di Save the Children nelle Filippine è stato avviato e prosegue a regime: l’Organizzazione ha infatti iniziato a raggiungere con gli aiuti i bambini e le comunità in situazione di maggior bisogno.

Ieri, sabato 16 novembre, Save the Children ha distribuito coperte, kit igienici e beni di prima necessità a 280 famiglie che stanno vivendo stipate tutte insieme in una ex scuola a Tacloban.

“In ogni classe ci sono sette famiglie accalcate, con i bambini che dormono sui banchi e senza alcun accesso a elettricità ed acqua potabile. Il rischio di malattie in tali condizioni è molto alto e per questo sono stati distribuiti  da Save the Children kit igienici, mentre dei volontari provvedevano a fornire alcune importanti informazione igienico-sanitarie”, ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.

Oggi pomeriggio - domenica 17 novembre – arriverà  a Tacloban un barcone con 25 tonnellate di aiuti e kit di prima emergenza, mentre stamattina da East Midlands in Gran Bretagna è partito un aereo  con a bordo oltre 95 tonnellate di  aiuti - acqua potabile, forniture sanitarie comprese medicine e  kit per neonati -  destinati a Save the Children.

Da domani lunedì 18 novembre, infine,  un volo della Briitish Airways decollerà da Londra diretto a Cebu nelle Filippine, con ulteriori aiuti destinati all’intervento di Save the Children, tra cui articoli e attrezzature in grado di assicurare 310.000 litri di acqua potabile.

E sempre da domani, a Tacloban, saranno pienamente operative le 6 cliniche mobili allestite dall’organizzazione.

Immagini degli aiuti caricati su un traghetto a Cebu per Tacloban:
http://posta.libero.it/cp/ps/Mail/huge/pickup?a=7EA5W5GBEIK3G12RC3IDKI5I&b=4342482e3d  

Nota: Save the Children nelle Filippine

Save the Children è presente nelle Filippine dal 1981 e intende raggiungere 500 mila persone attraverso i suoi interventi in risposta al tifone Haiyan. L’Organizzazione si appresta ad allestire spazi “a misura di bambino”, centri di sostegno alimentare e cliniche mobili. Data l’enormità della devastazione l’intervento di Save the Children sarà di lungo periodo.

La storia di Teresa e Eugene

Teresa e Eugene vegliano sui loro figli ogni notte mentre si addormentano nella cucina ormai troppo affollata della loro casa. Questa è l’unica stanza intera di tutta l’abitazione, l’unica rimasta in piedi dopo il passaggio del tifone Hayan.

La famiglia non vuole essere un peso per i propri vicini – molti dei quali hanno subito numerosi danni – e ha scelto di rimanere a vivere in quello che resta della propria casa.

La municipalità di Carles, nella parte nord-orientale dell’isola di Panay, è una delle più colpite dal tifone, con 38 vittime e migliaia di case distrutte.

Teresa ricorda che cercava disperatamente di coprire i bambini con delle asciugamani mentre scappavano di casa il giorno del tifone, proprio pochi minuti prima che distruggesse tutto. Si sono rifugiati a casa di un vicino, un’abitazione più robusta della loro che era fatta di compensato. Nonostante nella zona sia stato distribuito del cibo, non è stata data alcuna assicurazione per i futuro e la popolazione ha provviste solo per pochi giorni.

“Non mi importa niente di ciò ce è accaduto alla mia casa, l’unica cosa che conta è che i miei figli stanno bene”, dice Teresa con un bambino attaccato ad ognuna delle gambe. Ma è molto preoccupata del futuro e della crescente insicurezza della zona. Fortunatamente il marito è un carpentiere  e non un pescatore, le cui barche sono andate completamente distrutte, ma non c’è garanzia di lavoro pagato per nessuno ormai.

“I miei bambini sono piccoli e abbiamo perso tutto ciò che possedevamo. Ho paura di non riuscire a nutrirli e prego affinchè non si ammalino, perché e medicine sono costose e molto difficili da trovare. Ora abbiamo bisogno di accesso sicuro al cibo e di sostegno economico per ricostruire le nostre case.”

“I miei bambini stanno cercando di abituarsi alla nuova situazione, al fatto che non abbiamo più una casa, ma non è facile per loro. Abbiamo bisogno di aiuto”

Eunice, sua figlia di 7 anni, non si stacca dal suo fianco. La sua scuola è stata gravemente danneggiata dal tifone e la bambina è disperata. “È molto brava a scuola e si impegna tantissimo, ha anche avuto una medaglia d’argento in matematica”, dice Teresa orgogliosa. “È tra gli studenti migliori della sua classe, ma con la scuola quasi distrutta le lezioni non potranno riprendere, mentre per Eunice e per gli altri bambini è importante tornare al più presto sui banchi e ad una vita più normale possibile.”