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Migranti: 2500 bambini potrebbero morire nel Mediterraneo

Migranti: Save the Children, se l’Europa non interviene 2500 bambini potrebbero morire nel Mediterraneo quest’anno

“Ogni singola inutile morte in mare deve essere evitata, ma continuando così, saranno 2.500[1] i bambini che rischiano di morire nel Mar Mediterraneo quest’anno, a meno che la politica non intervenga per avviare una immediatamente una robusta ed efficace operazione di ricerca e salvataggio in mare.” Questa la denuncia di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e proteggerne i diritti, a due giorni dal summit straordinario dei capi di Stato e di Governo a Bruxelles.

L’Organizzazione chiede infatti ai leader dell’Unione Europea di accordarsi per avviare entro 48 ore le operazioni di salvataggio al largo delle coste italiane, con la stessa capacità della precedente operazione Mare Nostrum. “I leader europei hanno nelle mani la vita di migliaia di donne, uomini e bambini disperati, mentre si incontreranno giovedì a Bruxelles. Ogni giorno di ritardo nell’avvio di un’operazione di ricerca e soccorso in mare rischia di far aumentare il numero di persone che muoiono in mare cercando di raggiungere l’Europa in fuga da guerre, fame e violenze”, dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.

“Non possiamo permettere che il 2015 sia l’anno in cui il Mediterraneo raggiunga il più alto numero di vittime di sempre. La riunione di giovedì deve riportare gli interventi di ricerca e soccorso ai livelli del 2014. Anche una sola barca che affonda o una sola persona, uomo, donna o bambino che muore è troppo. Ma il crescente numero di persone che stanno morendo al largo delle nostre coste richiede un’azione immediata”.

Secondo le testimonianze raccolte dallo staff di Save the Children con 4 ragazzi sopravvissuti dichiaratisi minori ora ospitati in una struttura di prima accoglienza in Sicilia, sembra fossero circa 60 gli adolescenti a bordo della nave naufragata sabato scorso, 820 circa in tutto i dispersi.

“I minori non accompagnati che arrivano con gli sbarchi sono esausti e traumatizzati per le terribili esperienze che hanno vissuto, non solo in mare, ma anche nel loro viaggio lungo e pericoloso, compiuto da soli, senza adulti di riferimento, per raggiungere la Libia e tentare di raggiungere l’Europa. Ma sono anche felici di essere vivi e di essere in un posto sicuro, sanno di essere tra i fortunati.”

“E’ fondamentale che non venga solo avviata un’operazione di ricerca e salvataggio europea ma che venga garantita anche un’adeguata accoglienza e protezione per i minori non accompagnati, che sono i più vulnerabili.”  

Fino a oggi, dall’inizio del 2015, sono morte circa 1600 persone nel Mediterraneo. Tutto questo è inaccettabile e intollerabile. Dopo la drammatica tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 (366 morti), i Politici e le Istituzioni avevano detto: “Non succederà mai più”. Ma uomini, donne e bambini, in fuga da guerre, fame e violenze, continuano a morire in mare. #WhyAgain ?

Save the Children ha lanciato oggi una petizione per chiedere l’avvio immediato di un’operazione Europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo con risorse adeguate e personale specializzato a cui si può aderire al link: www.savethechildren.it/petizione .  

 

[1] La stima di 2.500 bambini a rischio è basata sulla proiezione diffusa dall’OIM (Organizzazione Mondiale per le Migrazioni) sulle 30.000 persone potenzialmente a rischio di morte nel Mar Mediterraneo nel 2015. La percentuale di bambini sul totale dei migranti arrivati finora è pari all’8,3%, immaginando queste proporzioni come costanti nei prossimi mesi il numero dei bambini a rischio sarebbe di 2.490 (30.000 x 8,3%)