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Mortalità infantile e malnutrizione: Save the Children, nonostante i progressi 6,3 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno per cause prevenibili e la malnutrizione è la principale concausa nella metà dei casi

"Di fronte a tante cattive notizie, i dati sulla mortalità infantile e quelli sull’insicurezza alimentare dimostrano che cosa si può fare quando il mondo lavora insieme per affrontare una crisi comune. La comunità internazionale può essere orgogliosa di quanto è stato realizzato, ma c’è ancora molto da fare”. Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, commenta così il rapporto “Committing to Child Survival: A Promise Renewed 2014 Progress Report”, lanciato oggi dall’UNICEF, e il rapporto SOFI lanciato alla FAO. “Grazie agli straordinari progressi fatti nel ridurre il numero di bambini che muoiono per malattie prevenibili, si registra una più veloce riduzione,  anche tra i bambini più poveri del mondo. Anche l’insicurezza alimentare colpisce un numero sempre minore di persone, man non dobbiamo dimenticare che la malnutrizione resta la principale concausa della metà delle morti al di sotto dei 5 anni.”

I nuovi dati diffusi oggi, indicano infatti che i tassi di mortalità infantile tra il 1990 e il 2013 sono scesi del 49%. La riduzione media annua è rapidamente aumentata e in alcuni paesi è addirittura triplicata. Le stime mostrano che nel 2013 sono ancora 6,3 milioni i bambini sotto i cinque anni morti in un anno, circa 17.000 ogni giorno, per cause in gran parte prevenibili, 200.000 in meno rispetto al 2012. “Nonostante i risultati positivi, non possiamo essere compiacenti”, avverte Valerio Neri. “Un bambino che nasce nell’Africa sub-sahariana ha ancora quindici volte più probabilità di morire di uno che vive in un paese ad alto reddito. Dobbiamo concentrare i nostri sforzi sui neonati dei paesi più poveri e svantaggiati, compresi quelli che vivono in aree di conflitto o in paesi particolarmente fragili”.

Se tra le cause principali della mortalità infantile restano le complicanze per nascite premature, la polmonite, le complicazioni durante il travaglio e il parto, la diarrea e la malaria, la malnutrizione rimane la principale concausa nella metà dei decessi al di sotto dei cinque anni. “Non possiamo dimenticare che la lotta contro la malnutrizione di madri e bambini continua a essere un elemento imprescindibile per sconfiggere la mortalità infantile,” precisa Valerio Neri. “Il mondo può e deve fare di più per garantire che ogni madre e ogni figlio possano accedere non solo a servizi sanitari di alta qualità ma anche alla nutrizione di cui hanno bisogno per sopravvivere. Per questo motivo è necessario investire in programmi nutrizionali specifici, che affrontino in particolare le carenze di micronutrienti delle madri e dei bambini sotto i cinque anni”. 

Proprio con lo scopo di intervenire in larga scala nei contesti più difficili e promuovere ogni sforzo possibile per prevenire il maggior numero di morti di madri e bambini Save the Children lancia anche quest’anno, a partire dal 9 ottobre 2014, la campagna Every One: più di un mese di intensa attività di sensibilizzazione, mobilitazione e raccolta fondi che terminerà il 16 novembre e punta a coinvolgere il massimo numero di persone in tutto il paese.

Ufficio stampa Save the Children Italia

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