G8: Save the Children, "un summit iniziato sotto tono si conclude con qualche nota positiva”

Guardando al summit del G8 appena concluso, Fosca Nomis, portavoce di Save the Children dall’Aquila, commenta:

"Questo summit ha offerto poche opportunità e risposte ai bisogni dei milioni di bambini che vivono in condizioni di disagio e povertà, tanto più nell’attuale situazione di crisi economica globale”.

"Il G8 è iniziato male con la notizia di un ulteriore taglio, da parte dell’Italia, degli aiuti allo sviluppo. Ad oggi solo pochi paesi del G8 hanno mantenuto le promesse e il summit ha perso l’opportunità di convogliare più stanziamenti a sostegno della salute materna e infantile”

"Sotto il profilo delle dichiarazioni e degli annunci sono emerse anche delle note positive ma molto dipenderà da quanto e come i leader dei paesi ricchi daranno seguito agli impegni”.

"Tuttavia il summit ha visto anche un’iniziativa che lascia ben sperare, quella sulla sicurezza alimentare promossa dal Presidente Obama. Un audace passo che potrebbe salvare le vite di milioni di bambini malnutriti. Manca unA leadership globale per la lotta alla fame e I leader del G8 e gli altri donatori dovrebbero approfittare di questa iniziativa per rafforzare il loro impegno e inaugurare un approccio comune al problema".

"Save the Children crede che l’annuncio di un consenso generale sulla salute materna, neonatale e infantile offra nuove prospettive alla lotta alla povertà e alla mortalità infantile. Prima della prossima riunione in Canada, è necessario che questo consenso si trasformi da parole in azioni e maggiori stanziamenti, se vogliamo raggiungere gli Obiettivi del Millennio”.

"Questo summit ha dimostrato che risultati e progressi sulle questioni più cruciali non possono essere attesi dai soli paesi del G8. Nei prossimi mesi ci sarà bisogno di uno straordinario sforzo e impegno in cui molti debbono giocare un ruolo. In particolare, accanto ai governi del Nord come del Sud del mondo dovrà lavorare la società civile, le fondazioni e altri attori privati, tutti impegnati in un’instancabile pressione e attività”.

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