Gaza: Save the Children, non c’è più un luogo sicuro in tutto il territorio

“L’escalation di violenza in questo tremendo conflitto, che si sta svolgendo nell’area più densamente popolata della terra, dove un abitante su due è un bambino, e che oggi ha colpito anche la sede dell’UNRWA e al Palestinian Red Crescent Hospital, prova che a Gaza ormai non c’è più un posto sicuro. Decine di migliaia di bambini molto vulnerabili e le loro famiglie sono in pericolo di morte.” ha dichiarato oggi Charlotte Petri Gornitzka, Segretario Generale della Save the Children International Alliance, la più grande organizzazione per la difesa dei diritti dei bambini.
Save the Children continua a chiedere l’immediato cessate il fuoco, l’accesso al territorio per distribuire aiuti umanitari e che venga assicurata protezione per tutti, in particolar modo per bambini.
“I bambini di Gaza e le loro famiglie stanno pagando il prezzo più alto del conflitto: vengono feriti, uccisi e terrorizzati in una situazione di caos più totale. E non esistono le condizioni di sicurezza che permettano ai membri del nostro staff di aiutarli in modo adeguato.”
Infatti, Save the Children denuncia che alcuni familiari di uno propri operatori a Gaza sono stati uccisi la notte scorsa mentre uscivano dalla propria abitazione e tentavano di raggiungere un rifugio a Sabra, un sobborgo di Gaza City, dopo che la casa dei vicini era stata colpita.
Ashraf El-Aloul, che fa parte dello staff di 11 persone di Save the Children che è riuscito a portare aiuto a 21.000 persone nei giorni scorsi, stava dormendo in una casa vicina, con i propri genitori, ed è riuscito a salvarsi. Oltre alle 4 vittime, anche un ragazzo di soli 16 anni che era con loro è ora ricoverato in terapia intensiva, in gravi condizioni, presso lo Shifa Hospital.
“Ashraft ha lavorato per Save the Children ogni giorno dall’inizio del conflitto, distribuendo più di 2000 pacchi di aiuti alimentari. È un operatore umanitario ma è anche uno dei numerosi civili che hanno pagato un prezzo molto alto in questo conflitto.” Ha dichiarato Annie Foster, capo delle operazioni di soccorso dell’Organizzazione a Gaza.
Save the Children, chiede con forza che si arrivi a una soluzione pacifica del conflitto che sta minacciando gravemente la vita dei bambini di Gaza e di quelli israeliani, nelle aree soggette agli attacchi. L’Organizzazione chiede ad entrambe le parti di cessare le ostilità: gli attacchi dal cielo e da terra da parte di Israele e il lancio di missili da Gaza. Save the Children chiede inoltre che siano assicurati varchi per gli aiuti umanitari, affinché le agenzie umanitarie possano provvedere in modo più adeguato al soccorso e alle necessità dei bambini e delle famiglie, in questo momento bisognose di aiuti essenziali e vitali.
L’organizzazione internazionale indipendente per la tutela e difesa dell’infanzia, che opera in Medio Oriente dal 1953 con uno dei più ampi programmi di aiuti e progetti nell'area, e a Gaza da 30 anni, ha attivato una RACCOLTA FONDI a sostegno delle attività di aiuto e soccorso. Per donazioni è possibile collegarsi al sito www.savethechildren.it

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