Salta al contenuto della pagina

Nigeria: un bambino su sei rischia di soffrire la fame nei prossimi mesi

In Nigeria 15,6 milioni di bambini, ovvero uno su sei, rischiano di soffrire la fame nei prossimi mesi, a causa della crescente insicurezza, del protrarsi del conflitto, del banditismo e dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari. Un numero in crescita del 25% rispetto allo stesso periodo del 2023. È l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e dare loro un futuro, alla luce di un’analisi condotta sui dati diffusi dal Cadre Harmonisé, un quadro regionale di identificazione dell'insicurezza alimentare e nutrizionale nel Sahel e nell'Africa occidentale[1].

Tra giugno e agosto prossimi, quasi 32 milioni di persone in Nigeria, tra cui 15,6 milioni di bambini, dovranno affrontare livelli di fame da crisi, se non ci saranno interventi umanitari: oltre 3,4 milioni di bambini in più - in media 9.000 al giorno - sono stati colpiti dalla fame nell'ultimo anno[2].

Violenti omicidi, attacchi e rapimenti da parte di gruppi armati non statali e banditi nel nord del Paese hanno compromesso la produzione alimentare, interrotto i mercati locali e causato la fuga degli agricoltori dalle loro aziende. Secondo l'Associazione degli agricoltori nigeriani, quest'anno sono stati uccisi almeno 165 agricoltori in tutta la Nigeria, soprattutto nel Benue, nella zona centro-settentrionale del Paese, che secondo le Nazioni Unite è un punto caldo emergente per i conflitti tra agricoltori e pastori[3].

"La situazione già disastrosa della fame nel Paese sta gradualmente peggiorando: l’effetto combinato di violenza, insicurezza e aumento dei prezzi sta lasciando alla fame oltre 15 milioni di bambini in Nigeria – ha dichiarato Duncan Harvey, Direttore di Save the Children Nigeria - La fame è diffusa in tutto il Paese, ma la situazione è particolarmente grave nel nord, dove la violenza dilaga”.

“A Borno, Yobe, Katsina e Zamfara, un bambino su tre non sa da dove verrà il suo prossimo pasto. I bambini in Nigeria – dove si registra una delle popolazioni infantili più numerose al mondo - hanno già sopportato fin troppo, mentre milioni di persone devono affrontare conflitti, violenze e sfruttamento. Quest'anno un bambino su sei soffrirà la fame, con un aumento rispetto all'anno scorso. È necessario agire con urgenza per dare priorità ai bisogni dei bambini, per fermare questo processo devastante e proteggere vite innocenti. Altrimenti, i gruppi armati continueranno a compiere attacchi brutali, a far lievitare i prezzi dei generi alimentari e a spingere altre famiglie alla fame".

Secondo la scala IPC, la Fase 3 rappresenta una crisi, la Fase 4 un'emergenza e la Fase 5 è utilizzata quando la situazione raggiunge condizioni simili alla carestia - lo scenario peggiore caratterizzato da fame, morte e livelli di malnutrizione acuta estremamente critici. Si prevede che almeno 490.000 bambini - soprattutto a Borno e Katsina - dovranno affrontare livelli catastrofici di fame (classificati come IPC4). Negli ultimi anni la fame è aumentata notevolmente in Nigeria, passando da circa il 7% della popolazione analizzata dalle Nazioni Unite nel 2020 all'attuale 15%[4].

Bula Saidu (12 anni) vive a Konduga, nel Borno, con i genitori e i fratelli ed è il secondo più piccolo di dodici figli. "Mangiare è molto difficile a casa mia – ha spiegato Bula - Mangiamo una volta al giorno.  Non ricordo l'ultima volta che abbiamo fatto tre pasti completi. Dopo aver mangiato una volta, mi viene una gran fame, ma non c'è cibo da mangiare... La maggior parte delle volte mi sento così debole e malato".

Save the Children chiede ai governi nigeriani, a livello locale, statale e nazionale, di concentrarsi sulla trasformazione della produzione e della distribuzione del cibo e di incentivare gli agricoltori a coltivare colture resistenti ai cambiamenti climatici.

A livello globale, i leader mondiali devono affrontare le cause alla radice dell'insicurezza alimentare e nutrizionale acuta. Solo ponendo fine ai conflitti globali, affrontando la crisi climatica e la disuguaglianza globale e costruendo sistemi sanitari, nutrizionali e di protezione più resilienti e meno vulnerabili a shock come i conflitti e la crisi climatica, saremo in grado di garantire che gli stessi allarmi non si ripetano nei prossimi anni.

Save the Children chiede anche una maggiore collaborazione tra governi, organizzazioni umanitarie e di sviluppo, gruppi per il clima e settore privato. I bambini e gli altri membri delle comunità devono poter dire la loro in queste discussioni. Nessun settore o intervento da solo è in grado di rispondere alle numerose cause e vulnerabilità che portano all'insicurezza alimentare e nutrizionale, ma se combinati, l'impatto sarà più efficace, efficiente e su scala.

Save the Children lavora in Nigeria dal 2001 e si sta impegnando per affrontare la crisi umanitaria nel nord-est dal 2014. L’Organizzazione fornisce cibo, acqua potabile, servizi di nutrizione e protezione, assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e istruzione alle famiglie in tutta la Nigeria. Save the Children fornisce inoltre supporto tecnico al governo per i cambiamenti delle politiche e le riforme, soprattutto in settori critici come la sanità, l'istruzione e la protezione sociale.

Per informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children
Tel. 3316676827 - 3389625274 - 3409367952 – 3385791870 ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it
 

[1] Cadre Harmonisé (CH) food and nutrition analysis, March 2024

[2] Numero di bambini stimato sulla base dei dati delle Prospettive demografiche mondiali delle Nazioni Unite

[3] Dati dell'Associazione degli agricoltori nigeriani citati dai media locali

[4] Dal 2020, la percentuale di bambini in condizioni di insicurezza alimentare è aumentata dal 7% al 15%, dato che suggerisce un peggioramento della situazione, ma la popolazione analizzata è passata dal 50% all'88%, pertanto i confronti devono essere trattati con cautela