Save the Children: Lampedusa, le procedure adottate a seguito degli sbarchi non garantiscono la tutela dei diritti dei migranti e in particolare dei minori
Soccorso, assistenza e identificazione dei gruppi vulnerabili, inclusi i minori, devono essere sempre garantiti prima del trasferimento dei migranti verso il territorio. E’ la richiesta già espressa da Save the Children nel corso dell’incontro della scorsa settimana con il Vice Presidente dell’Unione Europea Jacques Barrot e contenuta in una nota indirizzata venerdì scorso al Ministero dell’Interno. Le procedure adottate a seguito degli sbarchi avvenuti nelle ultime ore a Lampedusa confermano l’urgenza di questa richiesta.
Questa notte sono giunti a Lampedusa circa 65 migranti, tra cui dieci minori dichiarati; nel corso della mattina altri due sbarchi: uno a Lampedusa con circa 70 migranti e uno a Linosa con più di 150 migranti. Già in mattinata circa 100 migranti, (64 del gruppo arrivato questa notte e circa 40 arrivati stamattina) sono stati trasferiti in nave verso le coste della Sicilia, prima di essere identificati - non è quindi noto il numero di minori arrivati questa mattina- e dello svolgimento dell’attività di informazione legale da parte delle organizzazioni umanitarie presenti a Lampedusa.
“I migranti sono arrivati in cattive condizioni di salute e debilitati dal lunghissimo viaggio, solo per i casi più urgenti è stato consentito il trasferimento nel centro dell’isola” dichiara Valerio Neri, Direttore generale di Save the Children. “L’immediato trasferimento verso le coste della Sicilia”, prosegue Neri “rischia di determinare gravi pregiudizi anche rispetto alle condizioni di salute di queste persone, costringendole a un lungo viaggio a poche ore dall’arrivo”. Le strutture di pronta accoglienza del territorio siciliano non sono inoltre attrezzate per garantire l’assistenza di gruppi così numerosi di migranti, nonché lo svolgimento di un’opportuna attività di informazione all’arrivo e la verifica dei casi individuali.
Save the Children ribadisce le preoccupazioni già espresse nel corso di questi giorni e chiede che a Lampedusa venga ripristinato il modello di gestione dei flussi migratori basato sul soccorso, l’accoglienza e l’identificazione dei gruppi vulnerabili, tra cui i minori, prima del trasferimento nelle strutture idonee del territorio.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa, Save the Children, 06 48070071 - 23, press@savethechildren.it
Questa notte sono giunti a Lampedusa circa 65 migranti, tra cui dieci minori dichiarati; nel corso della mattina altri due sbarchi: uno a Lampedusa con circa 70 migranti e uno a Linosa con più di 150 migranti. Già in mattinata circa 100 migranti, (64 del gruppo arrivato questa notte e circa 40 arrivati stamattina) sono stati trasferiti in nave verso le coste della Sicilia, prima di essere identificati - non è quindi noto il numero di minori arrivati questa mattina- e dello svolgimento dell’attività di informazione legale da parte delle organizzazioni umanitarie presenti a Lampedusa.
“I migranti sono arrivati in cattive condizioni di salute e debilitati dal lunghissimo viaggio, solo per i casi più urgenti è stato consentito il trasferimento nel centro dell’isola” dichiara Valerio Neri, Direttore generale di Save the Children. “L’immediato trasferimento verso le coste della Sicilia”, prosegue Neri “rischia di determinare gravi pregiudizi anche rispetto alle condizioni di salute di queste persone, costringendole a un lungo viaggio a poche ore dall’arrivo”. Le strutture di pronta accoglienza del territorio siciliano non sono inoltre attrezzate per garantire l’assistenza di gruppi così numerosi di migranti, nonché lo svolgimento di un’opportuna attività di informazione all’arrivo e la verifica dei casi individuali.
Save the Children ribadisce le preoccupazioni già espresse nel corso di questi giorni e chiede che a Lampedusa venga ripristinato il modello di gestione dei flussi migratori basato sul soccorso, l’accoglienza e l’identificazione dei gruppi vulnerabili, tra cui i minori, prima del trasferimento nelle strutture idonee del territorio.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa, Save the Children, 06 48070071 - 23, press@savethechildren.it