Terremoto Abruzzo: Save the Children, a due settimane dal sisma si ampliano le attività a supporto dei bambini. Il personale specializzato è abruzzese.
A due settimane dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo, sono tantissimi i bambini che continuano a vivere nei campi sfollati o negli alberghi lungo la costa. Secondo Save the Children è necessario che riprendano al più presto tutte le loro attività abituali, prima tra tutte quella scolastica, in modo da recuperare, per quanto possibile, un senso di normalità che li aiuti ad affrontare il trauma subito.
Nonostante la riapertura di molte scuole, è necessario intervenire per una riorganizzazione del sistema scolastico che sia modellato sulle esigenze delle migliaia di bambini sfollati. L’organizzazione, su richiesta del Ministero dell’Istruzione e in base ad una convenzione con il Ministero stesso, fornirà il proprio supporto per il riavvio delle attività scolastiche.
Sin dalle ore immediatamente successive al sisma, Save the Children si è mobilitata per assicurare che i bisogni dei bambini fossero soddisfatti e ha avviato un progetto che prevede la creazione di 4 “spazi a misura di bambino” all’interno di altrettanti campi in prossimità dell’Aquila. Si tratta di aree protette all’interno delle quali i bambini possono svolgere attività di gioco, creative e ricreative, che ne stimolino l’espressione, la partecipazione, l’inclusione.
Dopo l’avvio di un primo progetto nel campo di Bazzano, gestito dalle Misericordie, partito l’8 aprile, negli ultimi giorni sono state avviate le attività anche nei campi di Acquasanta e Italtel, e sono in via di definizione altri interventi.
“La nostra esperienza internazionale nella risposta alle emergenze ci insegna che nella fase immediatamente successiva ad un evento catastrofico è assolutamente necessario pensare già al periodo post-emergenziale, fornendo ai bambini uno specifico supporto di lungo termine” afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
“Nel suo intervento, Save the Children si sta avvalendo di operatori specializzati, psicologi, educatori, facilitatori che, esattamente come avviene in altre parti del mondo, sono stati reclutati tra la gente del luogo e formati dai nostri operatori, perché già inseriti nella realtà locale e nell’ottica di una sostenibilità di lungo periodo del progetto. Inoltre, il coinvolgimento del personale locale è particolarmente significativo in quanto dà la possibilità alla gente di riattivarsi economicamente e a sentirsi impegnata e utile.”
Save the Children sta svolgendo queste attività in coordinamento con tutti gli attori chiave impegnati nelle attività sul campo e tutti i soggetti principali che si occupano della protezione dei minori, a livello governativo e all’interno delle organizzazioni di volontariato.
Per dare il proprio contributo basta andare sul sito www.savethechildren.it o chiamare il numero verde 800900063, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 21.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia, Tel. 06 48070071 -23, press@savethechildren.it
Nonostante la riapertura di molte scuole, è necessario intervenire per una riorganizzazione del sistema scolastico che sia modellato sulle esigenze delle migliaia di bambini sfollati. L’organizzazione, su richiesta del Ministero dell’Istruzione e in base ad una convenzione con il Ministero stesso, fornirà il proprio supporto per il riavvio delle attività scolastiche.
Sin dalle ore immediatamente successive al sisma, Save the Children si è mobilitata per assicurare che i bisogni dei bambini fossero soddisfatti e ha avviato un progetto che prevede la creazione di 4 “spazi a misura di bambino” all’interno di altrettanti campi in prossimità dell’Aquila. Si tratta di aree protette all’interno delle quali i bambini possono svolgere attività di gioco, creative e ricreative, che ne stimolino l’espressione, la partecipazione, l’inclusione.
Dopo l’avvio di un primo progetto nel campo di Bazzano, gestito dalle Misericordie, partito l’8 aprile, negli ultimi giorni sono state avviate le attività anche nei campi di Acquasanta e Italtel, e sono in via di definizione altri interventi.
“La nostra esperienza internazionale nella risposta alle emergenze ci insegna che nella fase immediatamente successiva ad un evento catastrofico è assolutamente necessario pensare già al periodo post-emergenziale, fornendo ai bambini uno specifico supporto di lungo termine” afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
“Nel suo intervento, Save the Children si sta avvalendo di operatori specializzati, psicologi, educatori, facilitatori che, esattamente come avviene in altre parti del mondo, sono stati reclutati tra la gente del luogo e formati dai nostri operatori, perché già inseriti nella realtà locale e nell’ottica di una sostenibilità di lungo periodo del progetto. Inoltre, il coinvolgimento del personale locale è particolarmente significativo in quanto dà la possibilità alla gente di riattivarsi economicamente e a sentirsi impegnata e utile.”
Save the Children sta svolgendo queste attività in coordinamento con tutti gli attori chiave impegnati nelle attività sul campo e tutti i soggetti principali che si occupano della protezione dei minori, a livello governativo e all’interno delle organizzazioni di volontariato.
Per dare il proprio contributo basta andare sul sito www.savethechildren.it o chiamare il numero verde 800900063, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 21.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia, Tel. 06 48070071 -23, press@savethechildren.it