Dalla rottura della tregua a Gaza questa mattina, ci sono stati 32 morti e decine di feriti, tra cui bambini. Il mancato prolungamento della tregua rappresenta una condanna a morte per i bambini mentre riprendono i bombardamenti sulla Striscia.
Siamo molto preoccupati che le procedure sull’accertamento dell’età possano ridurre le garanzie per i minorenni, che questi possano essere destinatari di procedure accelerate e che non sia garantita un’accoglienza in centri a loro dedicati.
Per supportare gli orfani di femminicidio sono fondamentali interventi integrati e trasversali. Noi siamo al loro fianco attraverso il progetto RESPIRO.
Il fenomeno della violenza domestica è purtroppo molto diffuso e a chiunque potrebbe capitare di interagire con una vittima. Qual è il modo più corretto per sostenerla? Ecco alcuni consigli per aiutare un’amica o conoscente vittima di violenza.
Ennesimo femminicidio, stavolta di una giovane laureanda, Giulia Cecchettin. È necessario intervenire con la prevenzione di comportamenti violenti nelle relazioni sin dall’adolescenza, portando l’educazione alla affettività in tutte le scuole.
La violenza assistita è una forma di maltrattamento del minore. Si parla di violenza assistita quando un minore viene esposto a violenza, di tipo fisico e/o psicologico, compiuta da un membro della famiglia su un altro.
Si prevede che a Gaza nasceranno circa 15.000 bambini entro la fine del 2023, tutti ad alto rischio a causa dell’escalation di violenza e con assistenza medica, acqua e cibo a livelli di crisi.
A Gaza sta finendo il carburante, è questione di ore. Questo comporta il blocco dell’assistenza sanitaria e della fornitura di acqua potabile per 2.2 milioni di persone, con il rischio di un immane disastro per la salute pubblica.
Abbiamo ricevuto le testimonianze di alcune donne, madri e operatrici del nostro staff, che ogni giorno a Gaza stanno affrontando difficoltà e paure, non sapendo più come spiegare ai propri figli l’orrore quotidiano.
Dopo un mese di violenze e bombardamenti a Gaza, la salute mentale dei bambini è ad un punto di non ritorno. Gli attacchi aerei israeliani e la situazione a Gaza espongono i bambini a episodi traumatici: deve esserci un cessate il fuoco.