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Petizione scuole antisismiche

Terremoto e scuole a rischio

IL TESTO COMPLETO DELLA PETIZIONE LANCIATA NEL 2017

Il 31 ottobre 2002 a causa di un terremoto che colpì la Puglia e il Molise, crollò una scuola a San Giuliano di Puglia e morirono 27 bambini e una maestra. Esattamente 15 anni dopo, soltanto una minoranza delle scuole in Italia risulta costruita con criteri antisismici, mentre la pericolosità sismica resta molto alta e tanto è ancora da fare.

Andare a scuola è un diritto e un obbligo. Essere al sicuro è fondamentale. Ecco perché chiediamo di firmare immediatamente la petizione per chiedere al Governo e al Parlamento:

  1. SCUOLE ANTISISMICHE PER TUTTI, A PARTIRE DALLE AREE A MAGGIORE PERICOLOSITÀ
  2. VERIFICA DEGLI EDIFICI PER MAPPARE I PERICOLI PER OGNI SINGOLA SCUOLA
  3. SAPERE COSA FARE IN CASO DI EMERGENZA: PERCORSI OBBLIGATORI DI FORMAZIONE E AUTOPROTEZIONE A SCUOLA 

Secondo i dati elaborati per Save the Children dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province totalmente o parzialmente rientranti in aree con una pericolosità sismica medio-alta o alta. Ma le informazioni disponibili sullo stato degli edifici scolastici sono ancora oggi insufficienti: una larga parte delle scuole non è stata sottoposta a verifica di vulnerabilità sismica, nonostante sia obbligatoria per legge proprio in seguito a quella tragedia e i dati dell'Anagrafe dell'Edilizia scolastica risultano scarsamente affidabili per la valutazione della pericolosità, in quanto non aggiornati né completi riguardo ai dati strutturali degli edifici, essenziali per valutarne la vulnerabilità. Questo ha conseguenze inevitabili per la prevenzione.

La legge non aiuta a risolvere questa situazione: gli alti parametri antisismici previsti dalle norme sulle costruzioni si applicano solo quando si va a costruire un nuovo edificio o in caso di suo ampliamento, sopraelevazione o mutamento di destinazione d'uso. Eppure la maggioranza delle scuole italiane ha sede in vecchi edifici, per i quali non sono stabiliti obblighi generali di adeguamento antisismico a un parametro minimo determinato.
Inoltre, cosa ancora più grave, anche se dalle verifiche emerge un pericolo per un edificio scolastico, non vi è per legge obbligo di intervento da parte degli enti locali proprietari. Anzi, paradossalmente una circolare del 2010 è intervenuta a chiarire in termini generali che “La verifica è obbligatoria, mentre non lo è l'intervento, salvo nel caso in cui il proprietario o gestore disponga di risorse ordinarie sufficienti alla sua esecuzione”.

Non possiamo restare indifferenti. È essenziale che i bambini, gli insegnanti, il personale scolastico e le famiglie che hanno i propri cari all'interno delle scuole possano considerare gli edifici scolastici dei luoghi sicuri anche in caso di sisma. E' inoltre indispensabile che gli studenti e tutti coloro che si trovano all'interno delle scuole possano mettersi in salvo durante le emergenze, contando prima di tutto su strutture che salvaguardano la vita umana, poi sulla conoscenza di procedure e comportamenti da mettere in atto in tali occasioni. 

A partire dal 2014, il Governo ha stanziato 9 miliardi e mezzo in materia di edilizia scolastica, un impegno importante e concreto.  Resta urgente un intervento legislativo che introduca un obbligo rispetto alla messa in sicurezza delle scuole in base a parametri antisismici minimi predeterminati e distribuisca le responsabilità tra livelli centrale e periferico. Gli enti locali non possono essere lasciati soli a fronteggiare la responsabilità per una materia così complessa e impegnativa come quella della prevenzione, devono poter contare su un supporto tecnico permanente a livello centrale o regionale e, in caso si sottraggano comunque ai propri obblighi, devono essere sostituiti nell'adempimento dagli stessi livelli centrali o regionali, a salvaguardia della vita umana di bambine e bambine che sarebbero altrimenti in pericolo in caso di sisma. 

APPROFONDIMENTO DEI 3 PUNTI:
Appello al Governo e al Parlamento affinché adottino misure, anche legislative, idonee ad assicurare:

1. A SCUOLA, AL SICURO: SCUOLE ANTISISMICHE PER TUTTI, A PARTIRE DALLE AREE A MAGGIORE PERICOLOSITA'

Attraverso la previsione per legge di obblighi e responsabilità istituzionali condivise tra livelli locali e centrale, garantire che un livello di sicurezza antisismica adeguato e standardizzato sia considerata requisito imprescindibile per la fruizione di una scuola, prevedendo tempi certi per un graduale adeguamento degli edifici non sicuri a partire da quelli situati in aree dove il pericolo è più elevato (zone 1 e 2 della classificazione sismica del territorio). In particolare, agli enti proprietari degli edifici scolastici (Comuni e Province) va attribuito l'obbligo di provvedere entro un termine prefissato per legge a un intervento per la messa in sicurezza della scuola, in tutti i casi in cui dalle verifiche emerga un'alta vulnerabilità dell'edificio sito in una zona ad alta pericolosità sismica e di adottare eventuali provvedimenti urgenti necessari a dare una immediata collocazione alternativa alla popolazione scolastica, come la predisposizione di moduli scolastici rapidamente edificabili, l'accorpamento delle classi in scuole sicure, l'individuazione di edifici idonei a essere utilizzati per le funzioni scolastiche. 

Gli enti locali, in particolare quelli più piccoli e in difficoltà, non possono essere lasciati soli davanti a tali importanti responsabilità, ma devono poter contare, per un più agevole accesso ai fondi disponibili, su una struttura permanente di livello governativo o regionale che possa garantire loro supporto tecnico, amministrativo e di gestione progettuale ed economica (es. fondi di rotazione per le spese da anticipare sui progetti finanziati) e realizzare un coordinamento e monitoraggio continuo degli interventi svolti sul territorio

Inoltre, considerato il pericolo per le vite umane in caso di inadempienza, in capo al Governo va previsto l'obbligo di intervenire sostituendosi nelle funzioni all'ente locale che si sottrae alle proprie responsabilità, con la possibilità di nominare commissari di livello statale o regionale. 
E' essenziale che sia garantita continuità al Piano Scuola già avviato, assicurando disponibilità di fondi per i prossimi anni con una sguardo di lungo periodo alle necessità della sicurezza scolastica.

2. VERIFICA DEGLI EDIFICI PER MAPPARE I PERICOLI PER OGNI SINGOLA SCUOLA

E' urgente garantire che Comuni e Province rispettino l'obbligo di effettuare verifiche di vulnerabilità in tutte le scuole, a partire da quelle in aree in cui la maggior pericolosità sismica (zone 1 e 2) si incrocia con una forte densità di popolazione in età dell'obbligo scolastico. E' inoltre essenziale che il Governo assicuri l'avvio in tempi rapidi della nuova Anagrafe per l'edilizia scolastica e sia previsto in capo agli enti proprietari e a tutte le amministrazioni centrali e territoriali che dispongono di informazioni sugli edifici scolastici un obbligo di aggiornamento in tempo reale della stessa, con i dati strutturali necessari per le iniziative di verifica e prevenzione. 

Inoltre, la trasparenza è fondamentale per la sicurezza: alle famiglie e al personale scolastico va sempre garantita un'informazione piena e accurata rispetto alle condizioni della scuola. 

3. SAPERE COSA FARE IN CASO DI EMERGENZA: PERCORSI OBBLIGATORI DI FORMAZIONE E AUTOPROTEZIONE A SCUOLA 

I percorsi formativi sulle misure di autoprotezione e le relative esercitazioni, e più in generale le tematiche della gestione delle emergenze di diversa natura, devono essere parte integrante dei curricula scolastici e dell'obbligo formativo professionale di insegnanti e di tutto il personale scolastico, con il coinvolgimento dei genitori nella conoscenza dei pericoli e dei comportamenti adeguati. Oltre a questo, la legislazione deve prevedere modalità di esercitazione e misure di autoprotezione a misura di bambino e rispettose di tutte le vulnerabilità, tra cui la disabilità e la fragilità sociale e culturale. 

I momenti di formazione ed esercitazione devono essere concepiti promuovendo sempre la piena partecipazione dei bambini e delle famiglie alla loro pianificazione e attuazione, per favorire la consapevolezza della collettività rispetto alle condizioni deli edifici, facilitarne l'effettivo coinvolgimento nella prevenzione e gestione delle emergenze, e nel lungo periodo, promuoverne la resilienza. 

I Comuni dovrebbero approvare i piani di emergenza comunale, integrandoli con i Piani di emergenza delle scuole e i Piani di sicurezza dei centri di aggregazione giovanile, prevedendo misure specifiche per la gestione dei minori durante la fase dell'emergenza e post- emergenza.

Aggiornamento sulla petizione:

Nel giugno del 2018 i ragazzi di SottoSopra, Movimento Giovani dell’Organizzazione, hanno incontrato il Presidente della Camera Roberto Fico, per consegnare le oltre 35mila firme di adesione alla petizione “L’Italia vietata ai minori”, raccolte durante la campagna Illuminiamo il futuro e per portare all’attenzione del Parlamento la gravissima condizione di povertà materiale ed educativa in cui vivono milioni di bambini nel nostro Paese.