SUL CAMPO PER COMBATTERE LA CRISI ALIMENTARE IN SOMALIA

Incontra le famiglie che combattono la fame in uno dei Paesi del mondo in cui è più difficile vivere

LA FORZA DELLA SOMALIA

Il mio nome è Ayan e faccio parte del team di Save the Children per la risposta all’emergenza.

Questo bambino si chiama Sayid.

Ha lottato per la propria vita.

L'ho conosciuto qui, in una tenda dell'ospedale da campo di Burao a luglio.

È stato male a causa della fame per più di 2 mesi.

Ha viaggiato con sua madre per più di 200 chilometri per ricevere assistenza medica.

Fortunatamente ha reagito bene alle cure.

In questa regione della Somalia - nel nord del Paese - le famiglie sono state duramente colpite da una devastante siccità.

Ha distrutto tutte le loro coltivazioni e ucciso il loro bestiame.

Per queste famiglie che vivono dei frutti della terra, significa perdere tutte le provviste per il fabbisogno giornaliero.

Senza animali da mangiare o da vendere, i nostri bambini soffrono la fame.

Oggi sono 6 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti umanitari in Somalia.

Le famiglie lottano per sopravvivere qui, uno dei posti più difficili al mondo in cui vivere.

Vieni con me a conoscere alcune delle persone più resistenti al mondo.

La mia gente.

IL VIAGGIO DI AYAN

Un tempo sognavo di diventare una grande chef.

Ma ora il mio posto è qui, come operatrice umanitaria.

I bambini somali hanno bisogno di noi adesso.

Da due anni lavoro per Save the Children in Somaliland.

Ho visto i fiumi prosciugarsi, ma ho anche visto il lavoro che il mio team svolge ogni giorno.

Oggi la mia giornata comincia alle 6 del mattino, sono già in viaggio per andare nei villaggi più remoti che si trovano a Est del Paese, dove la siccità ha colpito più duramente.

Aiuto i presidi sanitari mobili di Save the Children a cercare nei bambini i segni della malnutrizione, forniamo loro medicine e cibo ad alto tasso nutritivo. Nei casi peggiori portiamo i bambini all'ospedale per essere curati.

È un lavoro duro, stancante. I visi dei bambini malati che incontro mi tengono sveglia la notte.

Ma è la mia esperienza personale a guidarmi:

vengo da una famiglia povera - so cosa vuol dire soffrire la fame.

Ed è un incubo ricorrente.

Ogni giorno mi sveglio con la stessa paura, faremo in tempo?

Voglio che tu sia nei miei panni e veda come lavoriamo per raggiungere i bambini più colpiti da questa crisi.

Oggi incontreremo Jamal. Mi ricordo di lui dall'ultima visita al villaggio di Wirir. Era molto affamato allora e lo abbiamo aiutato con pasta d'arachidi ad alto tasso nutritivo. Spero stia meglio ora.

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UNA CRISI CHE PEGGIORA

Jamal è un sopravvissuto. Ci è riuscito.

Era al limite della fame, ma siamo arrivati in tempo. La gioia e il sollievo che sento sono travolgenti.

Vorremo sempre vedere un lieto fine come il suo.

Ecco perché la nostra squadra lavora sul posto per salvare ancora più vite.

Forniamo cibo, acqua e medicine in tempi rapidi insieme ad altri tipi di supporto alle famiglie che ne hanno bisogno.

I nostri team di medici seguono i bambini malnutriti e noi facciamo tutto il possibile per assicurarci che le famiglie abbiano da mangiare.

Ad oggi abbiamo aiutato più di 2.5 milioni di persone in Somalia.

Ma la sfida cresce ogni giorno…

FAMIGLIE IN PERICOLO

Hassan

Noi viviamo di questa terra, ce l’abbiamo nel sangue.

Hassan ha camminato con i suoi cammelli per 7 giorni in cerca di acqua.

Dovrà viaggiare ancora tre giorni prima di trovarla.

Allevare bestiame è uno stile di vita, fa parte della nostra identità, del nostro modo di vivere, ma 25 dei suoi cammelli sono morti negli ultimi due anni a causa della siccità. L’acqua scarseggia sempre di più.

Cosa stiamo facendo

Stiamo portando l'acqua alle comunità del Somaliland e di altre regioni del Paese colpite dalla siccità. Inoltre stiamo riaprendo i pozzi locali per aiutare le famiglie ad avere acqua potabile.

Boosteeya

Boosteeya, per proteggere i suoi figli, in cerca di nuovi pascoli e acqua, ha cambiato casa quattro volte in due anni.

Hanno perso quasi tutte le loro capre durante la siccità.

La sua famiglia viveva a stenti.

Due dei suoi figli sono stati curati per malnutrizione.

Comunque ancora sorride e mi offre del tè.

I Somali dicono che quelli che possiedono di meno hanno più da dare.

Cosa stiamo facendo

Aiutiamo famiglie come quella di Botseeya con buoni alimentari e con sovvenzioni economiche per dare loro la possibilità di acquistare i beni necessari e per smuovere le economie locali.

Il piccolo Cabdi

Cabdi ha solo un anno.

Siamo di nuovo all'ospedale da campo di Burao da dove abbiamo cominciato

E dove troppi dei nostri bambini finiscono.

È stato male per due mesi.

Stava quasi per morire di fame.

Prima la fame e la dissenteria. Poi ha preso il morbillo.

Come per la siccità, gli effetti collaterali hanno peggiorato la sua salute in maniera esponenziale.

Adesso gli sono stati forniti medicine e liquidi con la flebo e le sue condizioni cominciano a migliorare.

Ma i suoi genitori mi dicono che possono ancora contare le costole attraverso la maglietta.

Cabdi non è l'unico bambino in queste condizioni. Il numero dei casi gravi di malnutrizione sono raddoppiati nell'ultimo mese.

Cosa stiamo facendo

Abbiamo presidi sanitari d'emergenza sul campo per fornire cibo e medicine. Quando questo non è sufficiente, portiamo i bambini negli ospedali per fornire loro le cure di cui hanno bisogno. Ci serve il tuo aiuto per intervenire tempestivamente e per salvare ancora più bambini.

COME PUOI AIUTARE

Noi facciamo tutto il possibile per salvare i bambini in Somalia

Ci serve urgentemente il tuo aiuto per salvarne di più!

Aiutaci a fermare questa crisi ed evitare che si trasformi in catastrofe:

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