Le testimonianze di alcune donne, madri ma anche operatrici dell’Organizzazione, che ogni giorno stanno affrontando le difficoltà quotidiane e le paure di tutti gli abitanti di Gaza, dopo l’escalation che continua dal 7 ottobre.
L’Organizzazione riprende le operazioni dopo una sospensione nella parte settentrionale del Paese, a seguito della morte di un operatore imprigionato dal 9 settembre. L’anno scorso raggiunte 1,8 milioni di persone, tra cui 1,1 milioni di bambini.
Allarme sul benessere psico-sociale dei minori: in base a una ricerca realizzata dall’Organizzazione nel 2022, già prima dell’ultima escalation di violenza, l’80% dei bambini aveva dichiarato di vivere in un perenne stato di paura.
L’Organizzazione, in coordinamento con le agenzie governative e i partner locali, sta fornendo assistenza sul campo e consegnando beni di prima necessità, tra cui rifugi, coperte, kit igienici e kit per bambini.
La drammatica testimonianza di due padri, uno di 4 figli sfollato in un centro, che ospita oltre 20.000 persone, l’altro di 3 figli, uscito da Gaza prima dell’escalation, rimasto separato dalla sua famiglia.
L’équipe sanitaria mobile dell’Organizzazione sta lavorando sul lato afghano del confine fornendo assistenza sanitaria di emergenza, nutrizione e supporto psicosociale alle famiglie che hanno attraversato il confine dal Pakistan.
"Ci sono bombardamenti molto, molto violenti e attacchi casuali ovunque, in tutte le aree della Striscia, dall’aria, dal mare e dalla terra, e allo stesso tempo non c’è comunicazione, trasmissione o internet a Gaza".
L’Organizzazione sottolinea come il passaggio sicuro di aiuti e personale umanitario debba essere costante e immediato. Per ogni minuto che passa, c’è un tributo in termini di vite umane.
L’Organizzazione continua a chiedere un cessate il fuoco immediato, esorta tutte le parti in conflitto ad adottare misure immediate per proteggere la vita dei minori e la comunità internazionale di sostenere questi sforzi.
Mentre sale a più di 3500 il numero di bambini uccisi nelle violenze, l’Organizzazione chiede l’immediato cessate il fuoco ed esorta tutte le parti in conflitto ad adottare misure immediate per proteggere le vite dei bambini.
L'Organizzazione chiede che si dia priorità alla vita e al futuro degli oltre un milione di bambini che vivono a Gaza e dei tre milioni di bambini in Israele.