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Convenzione di Istanbul: Save the Children, la ratifica contribuirà a una migliore protezione e tutela dei minori che si ritrovano ad assistere alle violenze in famiglia

Save the Children Italia esprime grande soddisfazione per l’approvazione alla Camera del testo di ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla Prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica[1] - nota come Convenzione di Istanbul .

Save the Children evidenzia come la violenza sulle donne e madri sia alla base di molti casi di violenza assistita[2] dei bambini e dei ragazzi. Si stima che i minori testimoni di violenza domestica e più in generale della violenza nei confronti delle donne siano moltissimi. Sulla base di una analisi condotta da Telefono Rosa,  nel 2012 la percentuale di figli che hanno assistito, talvolta ripetutamente, alla violenza perpetrata nei confronti della madre ha raggiunto la drammatica quota dell’82%[3].

“La ratifica della Convenzione – ha commentato Raffaela Milano Direttore Programmi italia EU di Save the Children – rappresenta l’occasione per porre fine alle gravi lacune della nostra legislazione in merito a strumenti di prevenzione e di un sistema di protezione che supporti contemporaneamente le donne e i minori coinvolti in situazioni di violenza in ambito familiare.” 

Save the Children raccomanda quindi che venga data piena attuazione alla Convenzione attraverso una celere adozione di iniziative normative volte ad adeguare l'ordinamento interno, a partire dall’introduzione della violenza assistita tra le circostanze aggravanti di reato così come previsto dalla Convenzione (art. 46 d.). Apprezzamento viene espresso per l’introduzione della misura volta ad impedire la pratica dei matrimoni forzati.

L’Organizzazione auspica inoltre che, di pari passo con la riforma normativa, venga garantito uno stanziamento di risorse economiche finanziarie adeguate per l’implementazione di una rete di servizi e l’attuazione di politiche integrate, di misure e di programmi destinati a prevenire e combattere ogni forma di violenza, come ad esempio il ripristino del fondo contro la violenza alle donne già previsto dalla Legge Finanziaria per il 2008 (ex. Art. 2 comma 463 L. 244/2007) e l’istituzione di un apposito fondo per garantire una piena tutela e un indennizzo equo ed adeguato alle vittime di reati intenzionali violenti.

“È molto importante agire su un cambiamento culturale delle giovani generazioni, attraverso tra l’altro l’inserimento nei programmi scolastici di attività educative volte alla sensibilizzazione e formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, tenendo conto anche del ruolo del minore nell’emersione della violenza”, continua Raffaela Milano.

Infine l’organizzazione invita il Governo, di concerto con gli Enti Locali competenti, ad individuare e strutturare programmi di assistenza specifica e servizi di supporto specializzati per i minori che siano stati vittime anche se indirettamente di fenomeni di violenza domestica, nonché la definizione di una rete di case accoglienza adeguate alle esigenze dei minori coinvolti e delle loro madri.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070023-63-81

press@savethechildren.it,
www.savethechildren.it
 



[1] La Convenzione è stata stipulata a Istanbul l'11 maggio 2011. Ad oggi sono quattro i Paesi membri del CoE che hanno ratificato la Convenzione: Albania, Montenegro, Turchia e Portogallo.

[2] “Per violenza assistita da minori in ambito familiare si intende il fare esperienza da parte del/lla bambino/a di qualsiasi orma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Si includono le violenze messe in atto da minori su altri minori e/o su altri membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni degli animali domestici. Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente (quando avvengono nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore ne è a conoscenza), e/o percependone gli effetti” Cit. Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI).

[3] Dati estrapolati da rapporto telefono rosa 2012 “Le voci segrete della violenza 2012” rilevati su un campione di 1562 donne che si sono rivolte al servizio http://www.telefonorosa.it/it/comunicati-stampa/204-telefono-rosa-presenta-gli-ultimi-dati-sulla-violenza-sulle-donne-le-voci-segrete-della-violenzaq-indagine-2011-l87-delle-violenze-e-in-famiglia