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G8: Save the Children, i leader mondiali rispettino gli impegni presi nei confronti dei bambini poveri del mondo

Alla vigilia dell’apertura del summit di Deauville, durante il quale l’attenzione dei grandi della terra sarà focalizzata sulle tensioni che percorrono l’Africa settentrionale, Save the Children chiede loro di non rimangiare le promesse fatte per tutelare i bambini più poveri del mondo.

Pur apprezzando gli sforzi di molti governi per tener fede agli impegni presi e di essere trasparenti, relativamente agli impegni presi in materia di salute, l’organizzazione lancia l’allarme su quelle promesse che gli stati non stanno mantenendo. Tra di esse quelle fatte durante il vertice di Glenagles, con più di un terzo dei 50 miliardi di dollari promessi non ancora messi a disposizione dei paesi in via di sviluppo. Inoltre, nonostante l’aumento dei prezzi del cibo e i crescenti livelli di malnutrizione, solo un terzo dei 22 miliardi di dollari promessi all’ Aquila nel 2009 per combattere la fame sono stati dati.

“La crisi araba non può distogliere l’attenzione dei potenti della terra dai solenni impegni che hanno preso nei confronti dei paesi più poveri”, afferma Francesco Aureli Rappresentante di Save the Children Italia presso le Nazioni Unite e le Istituzioni Internazionali, da Deauville. “Auspichiamo che da questo vertice emerga chiaramente l’intenzione di tener fede agli impegni presi o il fallimento dei paesi occidentali sarà commisurato al numero di bambini che moriranno”.

Se si stanziassero effettivamente gli altri 19 miliardi mancanti all’appello dei fondi promessi a Glenagles, si potrebbero:
• vaccinare 4 milioni di bambini contro polmonite e diarrea, due delle maggiori cause di mortalità infantile, esattamente 5 volte in più rispetto a quello che si riesce a fare ora.
• Fornire cure sanitarie ad ogni madre e bambino per un anno nei paesi con i più alti tassi di mortalità materno-infantile

“Save the Children accoglie positivamente gli impegni che vanno ad implementare la Muskoka Initiave, volta a garantire la salute materno-infantile, soprattutto in virtù del fatto che non si tratta di una promessa collettiva, ma ogni singolo paese si assumeun preciso impegno finanziario da qui al 2015, precisando anche a cosa nello specifico i fondi saranno destinati. Solo così si potrà creare una rete di collaborazione efficace tra Paesi e si sarà in grado di monitorare effettivamente il lavoro che si andrà a realizzare, chiedendo aderenza agli impegni presi”, prosegue Francesco Aureli.

“È sicuramente da apprezzare l’impegno che l’Italia annuncia, relativo allo stanziamento di 75 milioni di dollari destinati alla salute materno infantile, soprattutto in un momento di tagli alla Cooperazione Internazionale del nostro Paese”, commenta Aureli. “Un impegno di circa 15 miliardi all’anno è un primo importante passo per far fronte alle quasi 8,5 milioni di silenziose morti ogni anno di mamme e bambini nei paesi in via di sviluppo”.

Save the Children chiede al Governo Italiano che questi fondi siano effettivamente allocati e che vengano utilizzati in modo efficace, ribadendo la propria disponibilità ad una proficua collaborazione con le istituzioni, ed in particolare con il Ministero degli Esteri, affinché vengano prioritarizzati gli interventi essenziali al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 4 e 5.
In particolare, l’organizzazione chiede che i fondi vengano impiegati per rafforzare e supportare il sistema di operatori sanitari nei paesi in via di sviluppo e incrementarne il numero; fermare la malnutrizione contribuendo così a salvare la vita di un bambino su tre, favorendo l’accesso al cibo; supportare le vaccinazioni; ridurre la disuguaglianza e fornire l’accesso alle cure per i bambini più poveri.

A livello globale, Save the Children chiede ai leader mondiali di formalizzare il loro impegno durante il Summit sulla Vaccinazione Globale che si terrà alla fine di giugno a Londra. Infine l’organizzazione chiede ai leader mondiali un maggiore ed immediato impegno per combattere la crisi alimentare e per concertare azioni concrete da discutere all’Assemblea delle Nazioni Unite di settembre.


Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
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