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Lampedusa: Save the Children, sull’isola condizioni di accoglienza inadeguate ai minori

Permangono precarie le condizioni di accoglienza dei minori migranti sull’isola di Lampedusa sia a causa del sovraffollamento, della promiscuità tra minori e adulti e delle inadeguate condizioni igieniche registrate in questi giorni, sia per l’eccessiva permanenza dei minori in strutture - il CSPA e la ex Base Loran - non adeguate ad un’accoglienza di più lungo periodo.

Sono oltre 200 i minori non accompagnati e 28 accompagnati attualmente a Lampedusa, distribuiti fra il Centro di Soccorso e Prima accoglienza (CSPA) e la ex base Loran. La gran parte sono giunti negli ultimi dieci giorni, provenienti dalla Libia e originari prevalentemente della Nigeria, Gambia, Mali, Ghana, Costa D’Avorio, Niger. Tra i 15 e i 17 anni l’età media ma si registra la presenza anche di minori di 12, 13 e 14 anni. I minori accompagnati sono molto piccoli, neonati e bambini prevalentemente tra 1 e 6 anni.

“Sono stati i minori stessi - più di 300 - a dichiarare a Save the Children in una recente consultazione che l’accoglienza loro riservata a Lampedusa è inadeguata e ad avanzare alcune richieste, tra cui la possibilità di uscire dal centro, svolgere attività ricreative e soprattutto iniziare un percorso di integrazione, con l’opportunità di studiare e inserirsi nel mondo del lavoro”, ha dichiarato Carlotta Bellini, Responsabile Protezione Minori Save the Children Italia.

“Dando seguito alle esigenze espresse dai minori, Save the Children ha quindi chiesto ufficialmente alle autorità competenti di consentire l’uscita dei ragazzi dal CSPA di Lampedusa e dalla Ex Base Loran: in situazioni di permanenza prolungata sull’isola il trattenimento dei minori in queste strutture si configura come una limitazione della loro libertà personale. Save the Children ha ricevuto un riscontro positivo dalle autorità competenti e siamo fiduciosi di ottenere quanto richiesto, nell’interesse di questi minori”.

“Il trasferimento dei minori dall’isola tuttavia”, prosegue Carlotta Bellini, “deve comunque essere garantito in tempi rapidi. A tale proposito giudichiamo positivamente la individuazione - a partire da luglio - di strutture di accoglienza temporanea nelle regioni Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e Toscana dove sono stati finora trasferiti 465 minori migranti non accompagnati. Tali strutture sono volte ad accogliere i minori per un tempo limitato assicurando il rispetto di standard minimi di accoglienza e andando incontro all’esigenza di decongestionare il CSPA di Lampedusa e la ex Base Loran”.

“Ma il percorso di accoglienza dei minori non può esaurirsi qui”, conclude Carlotta Bellini. “Occorre garantire soluzioni di medio e lungo periodo, di protezione, accoglienza e integrazione sia attraverso il collocamento in comunità alloggio dei minori, sia attraverso il ricorso a strumenti poco utilizzati finora come l’affidamento familiare”.

Sono 1726 i minori trasferiti nelle comunità alloggio di 12 regioni italiane dall’inizio della crisi in Nord Africa e 2.200 i minori giunti finora.

Save the Children è presente a Lampedusa con un team di operatori legali e mediatori culturali, impegnati a fornire assistenza ai minori in arrivo – sia non accompagnati che accompagnati – informazioni sui loro diritti e sul percorso che li attende, supporto legale, mediazione culturale.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia, tel. 06.48070023-71-001;
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it