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Quirinale: oggi Save the Children è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

“Il 2009 è un anno cruciale per i diritti dell’infanzia: il 20 novembre prossimo ricorre il ventennale della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia (CRC); a gennaio scorso il governo italiano ha presentato alle Nazioni Unite il suo rapporto sullo stato di attuazione della CRC in Italia. A fine anno le organizzazioni non governative e del terzo settore ne presenteranno uno supplementare. A luglio poi c’è il G8 a Presidenza italiana. Ci auguriamo che questi numerosi e importanti appuntamenti in programma siano un’occasione per porre a pieno titolo nell’agenda politica italiana i diritti dell’infanzia e all’adolescenza e colmare alcune lacune presenti anche nel nostro sistema”.

E’ questo uno dei passaggi del discorso di Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia, a capo della delegazione dell’organizzazione internazionale ricevuta oggi dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dopo aver ringraziato il Capo dello Stato “per l’udienza odierna, che rappresenta per noi tutti un onore ed un importante riconoscimento del lavoro che svolgiamo quotidianamente in Italia e nel mondo”, Claudio Tesauro ha ripercorso sinteticamente i 90 anni nel mondo e i 10 anni di vita e attività in Italia di Save the Children, oggi la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, operativa in oltre 120 paesi nel mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e uno staff di circa 14 mila persone.

Una lunga storia di impegno a fianco dei minori che inizia nel 1919 grazie al coraggio e all’audacia di una donna inglese - Egglantyne Jebb - e in virtù della quale il Presidente di Save the Children Italia ha voluto portare all’attenzione del Capo dello Stato alcune priorità in tema di tutela dei diritti dei bambini e delle bambine nel nostro paese.

Ricordando come in Italia Save the Children sia impegnata soprattutto in favore dei minori più vulnerabile, quali i minori stranieri non accompagnati, Claudio Tesauro ha osservato come “oggi il sistema di accoglienza nel suo complesso, non riesce ad evitare di esporre questi ragazzi che arrivano soli sul nostro territorio ai rischi di sfruttamento di vario genere. Considerazioni di ordine economico o di sicurezza pubblica non possono farci dimenticare che si tratta prima di tutto di minori, senza una famiglia, a cui va garantita una idonea protezione.

In proposito”, ha proseguito il Presidente di Save the Children Italia, “ritengo importante sottolineare che siamo molto preoccupati riguardo le recenti iniziative legislative - ed in particolare mi riferisco al DDL sicurezza recentemente approvato alla camera ed ora al vaglio del Senato - in quanto contengono disposizione che pongono a rischio la tutela dei diritti dei minori aventi uno o entrambi i genitori irregolarmente presenti in Italia, dei minori stranieri non accompagnati, e dei minori trattenuti all’interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione, in quanto erroneamente riconosciuti come maggiorenni o in quanto al seguito dei genitori. Siamo quindi estremamente preoccupati”, ha aggiunto , "dell’impatto che le norme e alcune misure volte a contrastare l’immigrazioni irregolare - come ad esempio il rinvio dei migranti in Libia - avranno sulle migliaia di minori già presenti in Italia, nonché su coloro che vittime di persecuzioni, guerre, calamità di vario genere affrontano un lungo viaggio in cerca di un futuro”.

Estendendo quindi l’analisi alla più generale condizione dell’infanzia nel nostro paese “in Italia occorre prima di tutto la volontà politica di porre i minori al centro dell’attenzione, anche attraverso l’elaborazione ed effettiva attuazione di idonee politiche e di risorse adeguate”, ha proseguito il Presidente di Save the Children Italia. “Ancora ad oggi non è dato sapere quante sono le risorse destinate all’infanzia a livello centrale e regionale. Viviamo un momento di grave crisi, ma non possiamo permetterci di mettere a rischio il sistema sociale, con preoccupanti tagli alle politiche sociali ed alla cooperazione nei paesi in via di sviluppo. Ci allarma il fatto che ancora prima del manifestarsi della crisi finanziaria internazionale siano stati tagliati i fondi per la cooperazione allo sviluppo del 57%, fondi che potrebbero aiutare tante persone e bambini nei loro paesi di origine. Speriamo che il prossimo G8 a presidenza italiana sia l’occasione per tornare ad avere un ruolo chiave anche nella lotta alla povertà e alla fame nel mondo”.

Ringraziando infine di nuovo il Presidente della Repubblica per l’incontro e per la sua attenzione al tema dell’infanzia, “mi auguro”, ha concluso Claudio Tesauro, “che il 2009 possa rappresentare l’opportunità per concludere l’adozione di importanti misure in favore dei bambini e avviare una riflessione comune sui diritti dell’infanzia in Italia, la cui attuazione dovrebbe essere garantita senza discriminazione per tutti i minori che sono presenti sul territorio italiano”.
E’ disponibile una video news sulla storia di Save the Children dal 1919 a oggi, foto, immagini e ulteriori approfondimenti sugli interventi nel secolo scorso, sia in Italia che nel mondo, il documentario girato da Roberto Rossellini nel 1952, che testimonia gli aiuti inviati per i bambini alluvionati del Polesine e per le quali si ringrazia la Fondazione Rossellini per lo Sviluppo del Pensiero Enciclopedico.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06 48070023-71
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it

Nota. 90 anni di Save the Children nel mondo, 10 anni in Italia
Nel corso della sua storia, Save the Children si è occupata dei maggiori problemi che hanno afflitto l’infanzia e l’adolescenza, contraddistinguendosi per la propria indipendenza, laicità e internazionalità.
Nell’immediato dopoguerra, anni in cui l’organizzazione muove i primi passi, Save the Children protesta contro l’embargo del governo britannico verso Germania e Austria in cui bambini morivano di fame e stenti e, successivamente, si conquista la reputazione di un’organizzazione molto affidabile ed efficace nei soccorsi durante la carestia del 1921 in Russia, quando l’organizzazione fu in grado di sfamare 650.000 persone, con il costo di uno scellino alla settimana per persona. La storia di Save the Children passa poi dai progetti di contrasto alla fame e scolarizzazione nelle aree più povere e rurali degli Stati Uniti negli anni della Grande Depressione, dagli interventi in Italia, Germania, Austria e Grecia, a favore dei bambini e delle popolazioni colpite dalla seconda guerra mondiale, compresi coloro che erano stati nei campi di concentramento. Prosegue poi attraverso la risposta all’emergenza dovuta alla guerra in Corea negli anni 50, la campagna mondiale contro la Poliomielite nel 1979, l’intervento per combattere la terribile crisi alimentare in Etiopia nel 1984. In tempi più recenti, Save the Children continua a lavorare con i bambini colpiti dalla guerra in Iraq, Mozambico, Nicaragua, Colombia, Sri Lanka, Sierra Leone, Angola, Ruanda e Balcani, promuovendo campagne per i diritti dei bambini soldato, risponde all’emergenza nei paesi devastati dallo tsunami o nei campi profughi del Darfur, e lancia nel 2006 la campagna globale Riscriviamo il Futuro per garantire istruzione di qualità a 8 milioni di bambini in nazioni afflitte da guerre.
In Italia, nel 1947, Save the Children soccorre i bambini ridotti alla fame dalla guerra. Porterà poi aiuti agli alluvionati del Polesine e successivamente alle popolazioni colpite dal terremoto in Irpinia. Nel 1998 nasce ufficialmente Save the Children Italia. Da allora ad oggi l’organizzazione ha sviluppato progetti di educazione, salute, protezione ed emergenza in oltre 30 paesi, con un investimento di 54 milioni di euro mentre sul territorio italiano Save the Children è particolarmente impegnata in attività a favore dei minori migranti, dei minori vittime di tratta e di pedo-pornografia tramite Internet. Nell’ambito delle emergenze ha lanciato un programma a supporto dei bambini colpiti dal terremoto dell’Aquila.