Save the Children: imbarcati oggi per Porto Empedocle i 30 presunti minori ancora rimasti a Lampedusa, 200 i minori tunisini arrivati nell'isola dall'inizio dell'emergenza e successivamente trasferiti.
Al quarto giorno dall’ultimo sbarco a Lampedusa, Save the Children ha oggi assistito i 30 presunti minori diretti a Porto Empedocle durante la fase preliminare dell’imbarco.
L’Organizzazione conferma che sono circa 200 i minori non accompagnati tunisini coinvolti nell’attuale crisi umanitaria. Dei 30 presunti minori imbarcati oggi, 16 erano stati accolti nel Centro di primo soccorso e accoglienza, presso il quale due giorni fa c’è stata l’apertura, anche grazie all'impegno di Save the Children, di uno spazio dedicato solo ai minori, dove hanno infatti potuto trascorrere la notte, separati dal gruppo di migliaia di migranti adulti.
Nei giorni scorsi, dei 200 minori non accompagnati, 130 sono stati collocati in comunità per minori della Sicilia e 20 in comunità per minori della Puglia. Rimangono invece ancora sottoposti ad accertamento dell’età 16 minori in Sicilia, mentre 6 presunti minori, dichiaratisi tali in colloqui individuali condotti da Save the Children, sono stati identificati come maggiorenni nei centri per migranti di Foggia e Brindisi.
Save the Children è inoltre preoccupata per la sorte di 6 minori scomparsi dal CARA/CDA di Bari, dove li aveva incontrati nella giornata di lunedì 13 febbraio.
Secondo Save the Children è fondamentale organizzare in tempi rapidi i trasferimenti dei migranti dal Centro di Lampedusa, che non è infatti adeguato ad ospitare contemporaneamente migliaia di persone, e di dare priorità ai presunti minori non accompagnati. E’ altrettanto importante che, una volta trasferiti, i minori siano collocati in comunità per minori con molta urgenza.
“Solo così si può garantire la loro protezione”, dice Carlotta Bellini, Responsabile protezione dei minori di Save the Children Italia. Inoltre, aggiunge, “qualora le autorità procedano all’accertamento dell’età, anche in questa fase emergenziale, occorre applicare il principio del beneficio del dubbio e trattare il sedicente minore come tale e garantire che l’accertamento dell’età sia sempre effettuato per il fine primario di conseguire il superiore interesse del minore, nel pieno rispetto dei suoi diritti e della sua dignità”
Save the Children sottolinea anche l’importanza di procedere al rintraccio di familiari già presenti in Europa dei minori non accompagnati e in particolare in Francia, secondo i racconti dei minori incontrati dall‘Organizzazione.
Infine, l’Organizzazione considera rilevante l’arrivo e il rintraccio nella provincia di Ragusa, negli ultimi due giorni, di quasi 100 egiziani, di cui 35 minori. Secondo quanto appreso da Save the Children, 44 di questi migranti sono stati rimpatriati immediatamente senza poter accedere ad alcuna procedura di “profilazione”, volta ad individuare gruppi vulnerabili, tra cui i minori non accompagnati. In merito Save the Children esprime la propria preoccupazione e sostiene la necessità di garantire tempi e modalità adeguate al rispetto di tale procedura e, conseguentemente dei diritti e protezione dei migranti.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06.48070023-071-001
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
L’Organizzazione conferma che sono circa 200 i minori non accompagnati tunisini coinvolti nell’attuale crisi umanitaria. Dei 30 presunti minori imbarcati oggi, 16 erano stati accolti nel Centro di primo soccorso e accoglienza, presso il quale due giorni fa c’è stata l’apertura, anche grazie all'impegno di Save the Children, di uno spazio dedicato solo ai minori, dove hanno infatti potuto trascorrere la notte, separati dal gruppo di migliaia di migranti adulti.
Nei giorni scorsi, dei 200 minori non accompagnati, 130 sono stati collocati in comunità per minori della Sicilia e 20 in comunità per minori della Puglia. Rimangono invece ancora sottoposti ad accertamento dell’età 16 minori in Sicilia, mentre 6 presunti minori, dichiaratisi tali in colloqui individuali condotti da Save the Children, sono stati identificati come maggiorenni nei centri per migranti di Foggia e Brindisi.
Save the Children è inoltre preoccupata per la sorte di 6 minori scomparsi dal CARA/CDA di Bari, dove li aveva incontrati nella giornata di lunedì 13 febbraio.
Secondo Save the Children è fondamentale organizzare in tempi rapidi i trasferimenti dei migranti dal Centro di Lampedusa, che non è infatti adeguato ad ospitare contemporaneamente migliaia di persone, e di dare priorità ai presunti minori non accompagnati. E’ altrettanto importante che, una volta trasferiti, i minori siano collocati in comunità per minori con molta urgenza.
“Solo così si può garantire la loro protezione”, dice Carlotta Bellini, Responsabile protezione dei minori di Save the Children Italia. Inoltre, aggiunge, “qualora le autorità procedano all’accertamento dell’età, anche in questa fase emergenziale, occorre applicare il principio del beneficio del dubbio e trattare il sedicente minore come tale e garantire che l’accertamento dell’età sia sempre effettuato per il fine primario di conseguire il superiore interesse del minore, nel pieno rispetto dei suoi diritti e della sua dignità”
Save the Children sottolinea anche l’importanza di procedere al rintraccio di familiari già presenti in Europa dei minori non accompagnati e in particolare in Francia, secondo i racconti dei minori incontrati dall‘Organizzazione.
Infine, l’Organizzazione considera rilevante l’arrivo e il rintraccio nella provincia di Ragusa, negli ultimi due giorni, di quasi 100 egiziani, di cui 35 minori. Secondo quanto appreso da Save the Children, 44 di questi migranti sono stati rimpatriati immediatamente senza poter accedere ad alcuna procedura di “profilazione”, volta ad individuare gruppi vulnerabili, tra cui i minori non accompagnati. In merito Save the Children esprime la propria preoccupazione e sostiene la necessità di garantire tempi e modalità adeguate al rispetto di tale procedura e, conseguentemente dei diritti e protezione dei migranti.
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