L’Organizzazione chiede finanziamenti a lungo termine per la ripresa precoce, in modo che i servizi e le infrastrutture di base di cui i bambini hanno bisogno possano essere adeguatamente ristabiliti.
L’Organizzazione – che opera in Sudan dal 1983 – chiede alla comunità internazionale di aumentare e impegnare rapidamente i finanziamenti e le risorse per rispondere alle esigenze critiche sia in Sudan che nei Paesi limitrofi.
L’Organizzazione sottolinea che oltre 26,4 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo - circa una persona su quattro - tra cui 14,2 milioni di bambini.
Dall’inizio dell’escalation della guerra, nel Paese, ci sono state 879 vittime di mine antiuomo e residuati bellici inesplosi, 94 di queste erano bambini..
Necessaria in Italia un’azione strutturale che punti innanzitutto sulla scuola, per interrompere il circolo vizioso tra lavoro minorile e dispersione scolastica.
Grazie al progetto “Ritorno Com’E.R.o”, Save the Children contribuirà con finanziamenti ad hoc per garantire settimane gratuite alle famiglie con bambini, supportando gli animatori con momenti formativi sulla gestione educativa dell'emergenza.
Con questa trasformazione, coincisa con una revisione dello Statuto che vuole dare maggiore spazio al protagonismo giovanile, Save the Children Italia mira a partecipare a pieno titolo al processo di riforma del Terzo Settore.
L’Organizzazione invita i leader mondiali riuniti alla Conferenza di Oslo a dare priorità ai finanziamenti per la protezione dell'infanzia nelle risposte umanitarie. Il deficit dei finanziamenti ha escluso dalla protezione 18 milioni di minori a rischio.
L’Organizzazione invita i leader mondiali a proteggere il futuro delle nuove generazioni, ad ascoltarle e a intensificare finanziamenti e azioni per il clima.
L’Organizzazione chiede ai donatori internazionali di aumentare subito il loro sostegno al Niger e al Burkina Faso per evitare che una situazione già catastrofica peggiori.
Secondo la nuova ricerca dell’Organizzazione e del centro di ricerca Samuel Hall dal titolo “Girls on the move in North Africa”, violenze domestiche, conflitti, mancanza di lavoro, matrimoni forzati sono tra i fattori che spingono le ragazze a migrare.
L’Organizzazione chiede ai leader mondiali e ai principali finanziatori di aumentare il sostegno umanitario per fornire assistenza salvavita e investire in sistemi di allerta precoce, preparazione ai disastri e programmi di resilienza.
L’Organizzazione è impegnata nella rilevazione dei bisogni educativi nei territori per collaborare con le istituzioni locali, le scuole e le organizzazioni territoriali a sostegno di bambine, bambini e adolescenti coinvolti nell’ emergenza.