Tratta: nell’ambito del progetto E.V.A dal 2023 ha assistito nelle zone di confine di Italia, Francia e Spagna 236 persone migranti a rischio di tratta e sfruttamento, soprattutto giovani donne sole con figli
Dal 2023 sono state assistite in Francia, Italia e Spagna, 236 persone migranti a rischio di tratta e sfruttamento, di cui 86 al confine italiano di Ventimiglia. 156 sono stati, invece, i colloqui di approfondimento per l’accesso a programmi di protezione effettuati nei tre Paesi, di cui 61 solo in Italia, dove è stato anche creato, per la durata dell’intervento, un alloggio sicuro per donne sole e madri vittime di tratta e i loro figli.
Sono solo alcuni dei dati emersi e dei risultati raggiunti nell’ambito del Progetto Anti-Tratta Europeo E.V.A. (Early identification and protection of Victims of trafficking in border Areas), implementato a Ventimiglia e nei luoghi di frontiera di Francia e Spagna, con l’obiettivo di garantire l'identificazione precoce e l'accesso alla protezione a minori, ragazze e giovani donne, con o senza figli, vittime o potenziali vittime di tratta o a rischio di re-trafficking, in transito nelle aree di frontiera tra Italia e Francia (Ventimiglia), Francia e Spagna (Irun) e nelle città francesi di Parigi e Nîmes.
Il confine italo-francese, in particolare il comune di Ventimiglia, è un punto di transito chiave per i migranti che tentano di raggiungere la Francia o altre destinazioni europee, arrivati in Italia principalmente via mare, o respinti da altri Paesi europei. La città di Ventimiglia, infatti, è interessata dalla presenza costante di persone migranti in transito, maggiormente vulnerabili, a causa della loro situazione di bisogno e della limitata disponibilità di posti in accoglienza, al rischio di cadere vittime di tratta e sfruttamento di esseri umani.
A essere maggiormente a rischio sono le donne sole, i minori non accompagnati e le giovani madri che rientrano in Italia dopo periodi di permanenza in altri Paesi europei. Il progetto, avviato nell’aprile 2023 e conclusosi ora, a marzo 2025, ha coinvolto sette partner, di cui sei organizzazioni e un'istituzione pubblica, coordinato da Save the Children Italia, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, con lo scopo di rafforzare la collaborazione transnazionale per l’identificazione precoce e l’accesso alla protezione delle vittime di tratta nei tre Paesi. Tra i partner del progetto in Italia ci sono il Numero Verde Nazionale antitratta (Regione Veneto) [1] e il Consorzio Agorà Network [2], in Spagna Save the Children Spain, in Francia MIST [3], un collettivo di donne vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale con sede a Parigi ma attivo in tutto il Paese, France Terre D’Asile (FTDA) [4], un'organizzazione dedicata al mantenimento e allo sviluppo del sistema di asilo in Francia e ARAP RUBIS [5], un'organizzazione senza scopo di lucro per sostenere le prostitute e le vittime della tratta.
Le evidenze e i risultati del progetto E.V.A. sono stati presentati stamattina nel corso di un evento presso l’auditorium della sede di Save the Children a Roma, con la partecipazione di attori istituzionali e non impegnati nella lotta alla tratta e allo sfruttamento in Europa e in Italia, tra cui il Numero Verde Nazionale Anti-tratta, Save the Children Spagna, Save the Children Costa d'Avorio e gli altri Partner di progetto.
“Il progetto ha consentito di raggiungere risultati rilevanti, grazie alle attività implementate dai diversi partner, che vanno dalla mappatura di servizi, all’identificazione precoce delle vittime, compresi i minori non accompagnati che sono stati indirizzati ai servizi sociali pubblici locali. È stata senz’altro rilevante, inoltre, per la durata del progetto, la creazione di un alloggio protetto per donne sole e madri con figli, come rifugio temporaneo in un luogo sicuro, in risposta a una carenza di posti dedicati d’emergenza” ha dichiarato Pia Cantini, Responsabile dell’Area Protezione di Save the Children Italia.
Il progetto E.V.A. ha permesso di realizzare uno strumento di raccolta dati che ha consentito di monitorare il fenomeno nei tre Paesi e di sviluppare una metodologia child-friendly per l'intervento anti-tratta e sfruttamento nelle aree di frontiera. Ha consentito di rafforzare la collaborazione transnazionale per l'identificazione precoce e la protezione delle vittime o potenziali tali e ha permesso di offrire concrete opportunità di accoglienza alle donne vittime di tratta e ai loro figli, grazie al lavoro di rete realizzato in Spagna e Francia e alla creazione in Italia di un Emergency Shelter attivato sul territorio.
I dati del progetto sono stati influenzati dal significativo cambiamento del fenomeno degli arrivi nel nostro Paese e soprattutto della importante riduzione dei transiti sul territorio di Ventimiglia: considerando i numeri dei soli transiti nei safe space di Save the Children (l’attività dell’Organizzazione non si è limitata ai soli spazi sicuri ma anche ad attività di outreach in altre aree) dal 2022 le richieste di accessi si sono ridotte di oltre un quarto, passando da 4680 persone a 1158 nel 2024 [6].
Nonostante la significativa diminuzione dei migranti in transito sul territorio di Ventimiglia nel 2024, 416 persone hanno ricevuto uno screening preliminare, di cui 86 sono state pre-identificate come vittime di tratta e 61 messe in protezione, soprattutto di nazionalità nigeriana, ivoriana, eritrea e guineana.
“La tratta di esseri umani è un fenomeno complesso e in evoluzione. Per affrontarlo in modo efficace è necessario un approccio multidisciplinare basato sulla collaborazione tra diversi attori. Le nuove direttive europee offrono un quadro normativo aggiornato e strumenti utili per contrastare questo grave reato. È necessario che gli Stati Membri dell’Unione Europea monitorino il fenomeno della tratta e dello sfruttamento dei minori facilitando l'accesso e la consultazione di dati aggiornati sia a livello europeo che nazionale, garantiscano che le esigenze specifiche dei minori e di tutti gli individui vulnerabili siano affrontate nell'attuazione del Patto europeo su asilo e migrazione, coprendo l’intero processo di accoglienza, inclusione e asilo e assicurino assistenza, accoglienza e protezione alle giovani donne sole e/o con figli che rientrano in Italia da altri Paesi europei” ha dichiarato Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children.
[1] Il Numero Verde Nazionale antitratta è stata istituita nel 2000 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, come strumento operativo volto a facilitare l'individuazione delle vittime di sfruttamento sessuale attraverso una linea telefonica gratuita attiva 24 ore su 24, a sostegno dei 21 Progetti Antitratta operanti in Italia
[2] Il Consorzio Agorà Network, un'alleanza strategica composta da Agorà Società Cooperativa Sociale, AFET - Aquilone e Cooperativa Il Melograno, funge da punto di riferimento chiave per l'accoglienza e l'integrazione di soggetti stranieri nell'area genovese e nella più ampia regione Liguria, gestendo alloggi C.A.S. e nel sistema S.A.I. e offrendo un'ampia gamma di servizi, tra cui alloggio, assistenza sanitaria, assistenza legale, formazione professionale e corsi di lingua italiana.
[3] Un collettivo di donne vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, che si mobilitano per promuovere l'identificazione di altre vittime, la loro protezione e quindi la loro inclusione, in un processo che consente loro di valorizzare la loro esperienza aiutando altre vittime.
[4] Fondata nel 1970, si occupa di assistenza ai richiedenti asilo registrati presso le strutture di prima accoglienza (“Spada”), sostegno a coloro che sono ospitati nei centri di accoglienza o nei rifugi di emergenza durante tutto il processo di asilo e supporti all’integrazione dei rifugiati ospitati nelle sue strutture
[5] L’associazione, fondata nel 1996, opera per facilitare l’accesso ai diritti e all’assistenza sanitaria. ARAP RUBIS è attivamente impegnata in iniziative legate alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e dell'HIV (compresa la prevenzione della dipendenza, la riduzione del rischio, l'accesso alle cure e i diritti fondamentali), oltre a fornire alloggio e sostegno alle vittime della tratta di esseri umani e/o dello sfruttamento della prostituzione.
[6] Save the Children è presente a Ventimiglia dal 2018 garantendo immediata assistenza e supporto a persone migranti in transito. Dal 2021 ha attivato uno spazio sicuro per bambini e mamme in transito realizzato in collaborazione con Caritas Intemelia al fine di garantire un supporto specifico per i più vulnerabili attraverso la realizzazione di attività di decompressione e ludico-ricreative nonché la distribuzione di beni di prima necessità. Il team di Save the Children opera inoltre su strada e nei pressi del valico di confine fornendo informazioni e orientamento legale.
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