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Ucraina, Inger Hashing, Direttrice Generale di Save the Children International: i governi europei devono fare di più per garantire l'educazione ai bambini colpiti dalla guerra

Sono oltre 3 milioni i minori in fuga dall'Ucraina dall'escalation della guerra tre mesi fa. I governi europei devono fare di più per aiutare i piccoli rifugiati a tornare a scuola il prima possibile. Lo chiede Inger Ashing, Direttrice Generale di Save the Children International, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

La Polonia, che ospita il maggior numero di rifugiati dall'Ucraina, ha ricevuto finanziamenti aggiuntivi immediati e risorse necessarie per iscrivere nel sistema educativo polacco circa 800.000 bambini in età scolare, che sono entrati nel Paese, ma solo un quarto sì è iscritto finora.

Save the Children, pur apprezzando gli sforzi delle autorità polacche di iscrivere i bambini provenienti dall'Ucraina, sottolinea come sia necessario un aiuto per aumentare il numero e la formazione degli insegnanti polacchi e il reclutamento di insegnanti ucraini. È inoltre fondamentale stanziare fondi aggiuntivi per i comuni locali al fine di assumere assistenti interculturali, insegnanti di lingue e per attività di istruzione non formale, comprese le lezioni di lingua polacca, durante le vacanze estive, per preparare i bambini a entrare nelle scuole polacche.

Sebbene non sostituisca l'istruzione di persona, gli studenti che non possono frequentare la scuola polacca a breve termine, saranno aiutati ad accedere all'apprendimento a distanza. Le autorità ucraine hanno sviluppato piattaforme online per consentire agli scolari di continuare a seguire i corsi di studio in Ucraina. È fondamentale che i bambini possano accedere ai dispositivi e a Internet gratuitamente per utilizzare i materiali didattici online, indipendentemente dal fatto che si trovino in Ucraina o nei Paesi vicini. La didattica a distanza deve essere integrata da ulteriori attività che consentano ai più piccoli di godere degli altri vantaggi della scuola, come giocare con i coetanei.

“Il diritto del bambino a un'istruzione sicura, inclusiva e di qualità non si esaurisce in tempi di emergenza. I minori in fuga dall'Ucraina portano con sé le terribili esperienze che hanno affrontato e la scuola ha un ruolo fondamentale nella loro guarigione. Essere in un ambiente scolastico consente ai più piccoli di sopravvivere e crescere in momenti di grande incertezza e vulnerabilità. La scuola rafforza la loro resilienza e lo sviluppo socio-emotivo. Fornisce loro uno spazio sicuro per tornare bambini, giocare e creare connessioni positive. Non dobbiamo negare a questi bambini il loro diritto all'istruzione, all'accesso a competenze e conoscenze, alla crescita personale e al percorso verso una vita migliore. Senza istruzione e senza protezione, a questi minori viene negata sia la loro infanzia che la speranza per il futuro” ha detto Inger Ashing, visitando una scuola allestita a Varsavia per circa 250 bambini provenienti dall'Ucraina.

Oltre ad aiutare a impostare la nuova scuola a Varsavia, Save the Children sta istituendo sette centri di apprendimento digitale nelle biblioteche in Polonia per far sì che i bambini continuino a ricevere un’istruzione grazie alle risorse online del Ministero dell'Istruzione e della Scienza ucraino. Lavorando attraverso un partner locale, questi centri forniranno il supporto di un insegnante ucraino e di un bibliotecario polacco, oltre a agevolare l'apprendimento socio-emotivo e supporto e risorse per la salute mentale, lezioni di lingua polacca e altre attività che vedono protagonista l’intera comunità.

In tutta Europa Save the Children sostiene le famiglie di rifugiati supportando l'accesso dei bambini ai servizi di cui hanno bisogno, tra cui quello all'istruzione attraverso piattaforme digitali.

In Ucraina l'Organizzazione sta fornendo kit educativi per far sì che i bambini imparino ovunque sia possibile, oltre a distribuire kit con giocattoli e strumenti educativi ai bambini che si rifugiano nelle stazioni ferroviarie e nella metropolitana per stare al sicuro dal conflitto.

Per ulteriori informazioni:

Tel. 06-48070071/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it