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Vendita di neonati, Save the Children: necessario rafforzare rete di protezione intorno alle madri partorienti sole, all’interno degli ospedali e fuori

“Esprimiamo apprezzamento per l’operazione condotta dai Carabinieri di Mondragone, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha sventato la vendita di due neonati”, dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia.

Questo caso non è il primo avvenuto in Italia ed è un grave campanello di allarme sulla necessità di un intervento integrato per rafforzare il sistema di monitoraggio e la rete sociale all’interno dei reparti ospedalieri di ostetricia, il controllo presso le anagrafi comunali, e l’intervento per contrastare i circuiti criminali che organizzano questo terribile mercato. Allo stesso tempo, è necessario assicurare alle giovani mamme sole in condizioni di difficoltà, il sostegno e l’accompagnamento necessario perché sia scongiurato il rischio di entrare in questi circuiti di sfruttamento. Rischio che già è stato rilevato per giovanissime mamme provenienti dalla Bulgaria e Romania(1).

E’ opportuno ricordare che in Italia esiste una legge che tutela il diritto alle mamme che non vogliono riconoscere un bambino di partorire in ospedale mantenendo l’anonimato, garantendo in questo modo al proprio bambino la possibilità di essere adottato secondo un percorso trasparente e garantito. Si stimano in circa 350/400 all’anno i bambini che vengono partoriti in ospedale garantendo alla madre assoluto anonimato e che vengono poi dati in adozione.
Allo stesso tempo, è necessario che le coppie che alimentano questo mercato siano rese consapevoli che il ricorso a questi circuiti di illegalità e di sfruttamento è un crimine che viene perpetrato, in primo luogo, proprio nei confronti del bambino che si vorrebbe far crescere”.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070023-001-81
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www.savethechildren.it