Nel nuovo briefing “Le Equilibriste. La maternità in Italia” la classifica delle regioni italiane dove essere madri è più o meno semplice, con Province autonome di Bolzano e Trento sul podio e Calabria fanalino di coda.
Si tratta di un numero quasi raddoppiato rispetto al 2016, denuncia Save the Children secondo cui nel Paese, già stremato dopo oltre quattro anni di guerra, la malnutrizione rappresenta un ulteriore fattore di rischio per le vite di mamme e bambini.
Save the Children e Giro d’Italia insieme per dire “Stop alla guerra sui bambini” in occasione del Centenario dell’Organizzazione. Testimonial d’eccezione per il lancio dell’iniziativa, Tiziano Ferro, ambasciatore di Save the Children.
Le violente piogge che hanno colpito di recente il Paese, le inondazioni improvvise, la scarsità di carburante e gli scontri in corso creano le condizioni perfette perché il colera possa diffondersi nei prossimi mesi ancora più velocemente.
Sono le conseguenze di una nuova ondata di bombardamenti che negli ultimi giorni hanno colpito infrastrutture e campi per gli sfollati a Idlib, nel nord-ovest della Siria, mettendo in fuga migliaia di persone.
Quasi tutti, in Italia, conoscono Save the Children. Pochi, però, conoscono le sue origini e soprattutto la donna straordinaria che l’ha fondata, Eglantyne Jebb.
Save the Children ha raccolto le testimonianze dei bambini e delle loro famiglie: in molti parlano di morte e distruzione mentre il mondo distoglie lo sguardo.
Presentato oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati il Manifesto di Save the Children e Cittadinanzattiva per una proposta di legge sulla sicurezza scolastica che garantisca piena tutela a studenti, insegnanti e personale non docente.
E’ urgente dotare tutti i servizi per i più piccoli di un sistema efficace di tutela e prevenzione, che preveda misure e controlli, tra cui un Codice di condotta del personale.
Save the Children chiede a tutte le parti coinvolte di agire immediatamente per proteggere i bambini, sottoposti alla violenza fisica e psicologica di una crisi umanitaria in corso da anni.
La vittima più giovane aveva solo 8 anni, a cui si aggiungono un bambino di 10 anni, due di 12 e uno di 14. Il bilancio totale dell’attacco è quindi di 8 vittime.