Aisha - La storia di una sposa bambina

Il matrimonio dovrebbe essere un sogno. Per lei è stato un incubo.

Aisha era ancora una bambina, quando il padre, in cambio di denaro, l'ha obbligata a sposare un uomo più grande di lei.

"A 13 anni, quando frequentavo la scuola primaria mi hanno obbligata a sposare un uomo molto più grande di me, di 30 anni. Ho vissuto con quest’uomo per un po’ ma non andavamo d’accordo per la differenza di età. Ho provato a scappare molte volte, ma ogni volta, mio padre mi riportava da lui. Non avevo scelta se non accettare tutto questo. " Continua...

Sono molte le bambine che non possono frequentare la scuola perché costrette a sposarsi troppo presto. Nel mondo sono 15 milioni.

Ogni anno nel mondo 12 milioni di bambine e ragazze, al di sotto dei 18 anni, vengono date in sposa.

In Bangladesh, Mozambico, Repubblica Centro Africana, Niger e Sud Sudan più del 40% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni sono sposate.

In Chad, mali, Guinea, Burkina Faso e Madagascar sono il 30-40% delle ragazze 15-19 anni.

Nel resto dei Paesi evidenziati in giallo sono sposate tra il 20 e il 30% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni.

Nonostante le leggi e le norme nel mondo dicano che le donne e le ragazze abbiamo gli stessi diritti degli uomini e dei ragazzi e che debbano essere trattate equamente, questo nella pratica non succede.
Milioni di ragazze nel mondo crescono affrontando continue sfide; dal sopravvivere a gravidanze precoci, al non poter andare a scuola, a non avere il diritto di scelta sul proprio corpo, al non poter scegliere chi sposare e quando.

"Dopo un po’ sono rimasta incinta, e lui, ha cercato di picchiarmi. Ho provato a scappare due volte ma mi hanno sempre riportata da lui. Poi l’ho lasciato per sempre. Non si può vivere una vita con un uomo tanto più grande di te, un uomo che non hai mai incontrato prima, uno che ti obbligano a sposare."

Dopo che Aisha è rimasta incinta ha iniziato a sentirsi poco bene a causa dell'anemia e per questo non riusciva a portare avanti le faccende di casa, cosa che il marito si aspettava così l’ha minacciata più volte di picchiarla. Continua...

Per le ragazze dai 15 ai 19 anni il parto è la principale causa di morte.

Ora che ha un bambino Aisha non si sente in grado di riprendere gli studi e recuperare gli anni perduti. Spera però di poter ricevere una formazione professionale così che possa imparare un mestiere e poter lavorare.

Noi crediamo che i diritti di ogni ragazza debbano essere rispettati. Per questo lavoriamo per far sì che ogni donna conosca i suoi diritti. Vogliamo costruire un mondo dove nessuna di loro rischi la vita perché è donna, dove nessuna bambina sia costretta a sposarsi e rimanga incinta quando ancora non è pronta, né fisicamente né emotivamente, e dove nessuna subisca violenze, soprusi, o la morte solo perché nata donna.

Aisha oggi è riuscita ad ottenere il divorzio e vive nei sobborghi di un’area urbana in Somalia con la mamma, la figlia Rayan e i due fratelli maggiori. La sua casa è una struttura improvvisata fatta di rottami di metallo, rami di legno, vestiti legati insieme per creare i muri e fogli di alluminio accartocciati come tetto.

In Somalia abbiamo iniziato un programma per aiutare le bambine come Aisha.

Il programma CHANGES (Challenging Harmful Attitudes and Norms for Gender Equality and Empowerement in Somalia), cerca di combattere le norme sociali pericolose, come l’infibulazione e i matrimoni precoci, e supporta le donne e le ragazze per dare loro l’opportunità di riscattarsi economicamente. Il successo di questo programma ha portato a una riduzione delle pratiche dannose per la salute delle ragazze, ha dato alle donne la possibilità di essere padrone delle proprie scelte e del proprio corpo. Attraverso gruppi di discussione, formazione professionale, club nelle scuole per sensibilizzare le ragazze e le bambine sui loro diritti, cerchiamo di aumentare l’indipendenza delle donne in situazioni difficili.

"Una ragazza dovrebbe andare a scuola e imparare e non esser forzata a sposarsi da bambina." Aisha

Credits: Colin Crowley per Save the Children