"Spazi di pace"
in zone di conflitto

Gli spazi a misura di bambino di Save the Children in luoghi di guerra ed emergenza.

21 settembre: Giornata Internazionale della Pace

Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace, una ricorrenza che in questo 2018 cade a 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale. Proprio per rispondere alle gravi conseguenze subite dai bambini in seguito a questo conflitto è nata in Inghilterra Save the Children, fondata nel 1919 da Eglantyne Jebb.

La fondatrice inizia a perseguire attraverso l'organizzazione l'obiettivo che da quel momento in poi è rimasto il nostro imperativo principale in tutto il mondo: prestare soccorso e aiuto ai bambini in condizioni di emergenza e gravi difficoltà, ovunque si trovino.

Cosa sono i nostri
spazi a misura di bambino

A causa di conflitti, guerre o disastri naturali, circa 300 milioni di bambini sono vittime di eventi che negano o mettono a rischio i loro diritti fondamentali. Abbiamo creato gli spazi a misura di bambino per assicurare che i principi stabiliti nella Convenzione dei diritti del Fanciullo della Nazioni Unite siano messi in atto e rispettati, ottenendo il raggiungimento dei punti prioritari ratificati nel documento: il diritto di proteggerli da danni fisici e psicologici, dalla separazione familiare, dalla possibilità di essere reclutati in gruppi armati, dallo sfruttamento e la violenza di genere.
Gli spazi a misura di bambino garantiscono ai minori uno spazio sicuro in cui giocare, socializzare, prendere parte ad attività educative e dove possono ricominciare a esprimere sé stessi all’interno di un processo di ricostruzione della propria vita.
Ricreando un ambiente sicuro e abitudini familiari, bambini e adolescenti sviluppano una reazione positiva sia durante che dopo l’emergenza, riacquistando una percezione di normalità nonostante gli stravolgimenti e i cambiamenti che si susseguono intorno a loro.

Il nostro approccio

Inclusione e partecipazione sono i principi che guidano le nostre attività e miriamo a coinvolgere bambine, bambini, gli adolescenti e le loro famiglie.


L’obiettivo non è quello di "tenere occupati" i ragazzi che frequentano questi spazi ma soprattutto individuare quelle attività che li possano aiutare a guarire e a riscoprire competenze e capacità. Per noi è importante creare per questi bambini l'opportunità di mettere alla prova la creatività e di ricostruire legami emozionali con coetanei e adulti, ristabilendo l’ordine affettivo inevitabilmente compromesso a causa dell’emergenza che si sono trovati ad affrontare.

Volti dai nostri progetti sul campo

NUR

Nur ha 11 anni e prende parte alle attività del nostro spazio a misura di bambino in un campo per rifugiati Rohingya in Bangladesh. Non udente fin dalla nascita, è stato strappato alla sua famiglia dopo che il villaggio in cui viveva in Myanmar è stato attaccato.

Nello spazio a misura di bambino ha trovato un ambiente famigliare che lo sta aiutando a ricostruire, a poco a poco, affetti e legami. Nur è seguito e supportato costantemente dai nostri operatori sul campo.

Oltre 900.000 Rohingya vivono nei campi di accoglienza in Bangladesh. Hanno dovuto abbandonare le proprie case nel nord dello Stato del Rakhine in Myanmar, per fuggire alle violenze e alle uccisioni. La metà sono bambini.

OMAR

Omar ha 13 anni. Gli piace giocare a scacchi con i suoi amici nello spazio a misura di bambino a Lahij, in Yemen.

È stato accolto qui dopo che insieme alla sua famiglia è stato costretto a lasciare la propria casa a Taiz.

In Yemen circa 18,8 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria, oltre 8 milioni non possono accedere alle cure mediche di base, mentre sono 7,3 milioni i bambini che hanno bisogno di protezione. Questo fenomeno drammatico è frutto del conflitto che sta affliggendo il Paese dal marzo del 2015.

TALA

Tala ha 5 anni, e ama giocare nello spazio a misura di bambino che abbiamo allestito nel campo rifugiati di Za'atari, in Giordania. Le piace passare il tempo con la cucina giocattolo elencando i nomi della frutta e della verdura che tira fuori con cura dal suo carrello.

Za'atari accoglie milioni di siriani costretti a fuggire dalle loro case in Siria e raggiungere i paesi confinanti.

Credits: Joan Del Mundo, Mohammed Bamatraf, Giulhelm Alhandry, Ahmad Baraoudi, Ali Ashwal, Jonathan Hyams, Hadil Saleh, Beatriz Ochoa per conto di Save the Children