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6 mesi di guerra a Gaza: 26.000 bambini uccisi o feriti

bambola su macerie a Gaza

Dagli attacchi del 7 ottobre a Gaza sono passati 6 mesi e i bombardamenti e le ostilità continuano incessantemente. Sono stati distrutti ospedali, case, infrastrutture. A Gaza è la devastazione totale.

In sei mesi di guerra a Gaza, poco più del 2% della popolazione infantile, quasi 26.000 bambini sono stati uccisi o feriti a Gaza.
Questa guerra non sta distruggendo solo Gaza, ma anche i principi fondamentali della tutela dell'infanzia.

La situazione a GAZA dopo 6 mesi di guerra 

La guerra a Gaza è tra le più letali e distruttive della storia recente. Le bambine e i bambini di Gaza sono stati uccisi e mutilati dalle forze israeliane a un ritmo senza precedenti. Siamo di fronte ad una serie di gravi violazioni nei confronti dei bambini. Riportiamo i dati di OCHA e del Ministero della Sanità di Gaza, che mostrano la situazione a Gaza dopo sei mesi di guerra:

  • Più di 13.800 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza e 33 bambini israeliani sono stati uccisi da gruppi armati negli attacchi del 7 ottobre.
  • Almeno 725 bambini sono stati feriti dal 7 ottobre in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e 114 sono stati uccisi.
  • Riguardo i bambini feriti a Gaza, invece, sono più di 12.009 bambini.
  • Ad almeno 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe.

Abusi e traumi dei bambini in ostaggio 

I bambini israeliani sono stati rapiti e tenuti in ostaggio a Gaza e hanno subito violenze che hanno avuto un impatto duraturo sulla loro salute mentale e sul loro benessere. Almeno 460 bambini palestinesi sono stati detenuti arbitrariamente dal 7 ottobre. Alcuni hanno raccontato ai nostri partner di aver sofferto la fame, di aver subito abusi e trattamenti disumani durante la detenzione.

I traumi e lo stress emotivo causati dalle bombe, dalle perdite e dalla fame sta rendendo i bambini sempre più vulnerabili. Gli esperti di salute mentale e di protezione dell'infanzia avvertono che, poiché i fattori di stabilità come le case, le scuole e la vita familiare sono stati strappati via, i bambini rischiano di subire un impatto psicosociale duraturo.

Alcuni genitori ci hanno raccontato che i loro figli faticano a vedere un futuro per sé stessi, concentrandosi unicamente sulla sopravvivenza. Ahmed, padre di un bambino, sfollato dalla città di Gaza a Rafah, ci racconta la tragica esperienza vissuta da suo figlio:

“Siamo fuggiti verso sud il 25 marzo. Sulla strada per Rafah, abbiamo visto piccoli corpi decomposti vicino all'area di Beidar. I nostri figli stanno vedendo cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.”

Il conflitto a Gaza sta avendo un impatto senza precedenti anche sul sistema sanitario, e privato bambine e bambini dell’accesso all’istruzione. 

Scuole e ospedali sotto attacco 

La distruzione di scuole e ospedali a Gaza è diventata la norma, e la maggior parte dei bambini non può ricevere nemmeno le cure più elementari o una gestione del dolore a causa della distruzione del sistema sanitario. Circa 30 dei 36 ospedali sono stati bombardati, lasciandone solo 10 parzialmente funzionanti. Gli ospedali non dovrebbero mai essere usati come campi di battaglia. L'attacco all'ospedale Al-Shifa, la più grande struttura medica di Gaza, l’ha ridotto in rovina: era una delle poche preziose ancore di salvezza per i bambini che necessitano di cure mediche. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, dopo il ritiro delle forze israeliane sono stati trovati decine di corpi dentro e fuori l'ospedale. 

Le forze israeliane hanno colpito anche ambulanze, convogli di aiuti sanitari e strade di accesso, danneggiando il sistema sanitario di Gaza e compromettendo l'accesso all'assistenza medica proprio nel momento in cui 1,1 milioni di bambini di Gaza ne hanno più bisogno.

Anche l'istruzione è sotto attacco a Gaza. È stato distrutto quasi il 90% degli edifici scolastici e circa 260 insegnanti sono stati uccisi, mentre sono 1,4 milioni le persone che stanno usando le scuole come rifugi. Inoltre, il 70% di abitazioni danneggiate o distrutte.* Le forniture salvavita su cui le famiglie di Gaza fanno affidamento sono state ridotte o sistematicamente negate da Israele e metà della popolazione sta affrontando un livello catastrofico di insicurezza alimentare, mentre il nord della Striscia è già a rischio carestia.

CESSATE IL FUOCO 

Cos’altro aspettiamo per fermare questa tragica situazione che continua ormai da 6 mesi? Il mondo deve agire ora per garantire un cessate il fuoco immediato e definitivo Gaza, e un accesso umanitario senza restrizioni. Bisogna porre fine alla terribile distruzione della vita a Gaza.

Il nostro Direttore Paese nei Territori Palestinesi Occupati, Xavier Joubert, ha dichiarato: "Oltre 180 giorni di violenza hanno reso Gaza irriconoscibile e hanno ucciso o ferito oltre il 2% della popolazione infantile di Gaza. Quelli che sono sopravvissuti finora hanno poche possibilità di continuare a farlo. Le bombe e le ostilità incessanti stanno causando una devastazione senza precedenti di case e infrastrutture, con il 70% di abitazioni danneggiate o distrutte. Lo abbiamo visto in altri conflitti, ma questa potrebbe essere la percentuale più alta di case distrutte in così poco tempo. Come tutti i bambini, dobbiamo ai bambini di Gaza un futuro dignitoso, ma di questo passo, rischiano di non avere alcun futuro".

Il nostro intervento 

Forniamo servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi dal 1953. Il nostro team nei Territori Palestinesi Occupati lavora 24 ore su 24, predisponendo aiuti vitali per sostenere le persone bisognose e per trovare un modo per far arrivare assistenza a Gaza.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa

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*Negli ultimi sei mesi a Gaza è stata distrutta una percentuale di abitazioni maggiore rispetto a qualsiasi altro conflitto recente in cui si sono registrate distruzioni di grandi dimensioni. 290.000 abitazioni sono state distrutte o danneggiate a Gaza, pari a oltre il 70% di tutte le abitazioni (Shelter Cluster). Il numero di case danneggiate o distrutte in altri conflitti è il seguente: 2.000.000 (10%) in Ucraina, 2022-23 (Terza valutazione rapida dei danni e dei bisogni da parte di Banca Mondiale, ONU, UE e governo ucraino); 648.527 (17%) in Siria, 2011-17 (UN Habitat); 70.108 (4%) nei due Stati più colpiti del Myanmar, 2021-23 (secondo il progetto Data for Myanmar, non verificato, ma citato dall'OCHA delle Nazioni Unite); 321.273 (59%) nelle 16 città irachene più colpite dal conflitto con l'ISIS, 2014-17 (Banca Mondiale).