Dalla rottura della tregua a Gaza questa mattina, ci sono stati 32 morti e decine di feriti, tra cui bambini. Il mancato prolungamento della tregua rappresenta una condanna a morte per i bambini mentre riprendono i bombardamenti sulla Striscia.
I ripetuti fallimenti diplomatici continuano a costare la vita a migliaia di bambini a Gaza: dal 7 ottobre sarebbero almeno 6.000 i bambini uccisi. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite renda giustizia ai bambini coinvolti nel conflitto.
A Gaza sta finendo il carburante, è questione di ore. Questo comporta il blocco dell’assistenza sanitaria e della fornitura di acqua potabile per 2.2 milioni di persone, con il rischio di un immane disastro per la salute pubblica.
Abbiamo ricevuto le testimonianze di alcune donne, madri e operatrici del nostro staff, che ogni giorno a Gaza stanno affrontando difficoltà e paure, non sapendo più come spiegare ai propri figli l’orrore quotidiano.
Dopo un mese di violenze e bombardamenti a Gaza, la salute mentale dei bambini è ad un punto di non ritorno. Gli attacchi aerei israeliani e la situazione a Gaza espongono i bambini a episodi traumatici: deve esserci un cessate il fuoco.
La testimonianza della nostra collaboratrice neomamma da Ramallah, nei Territori Palestinesi Occupati, descrive il dolore e il senso di colpa che prova nel vedere il terrore e la devastazione a Gaza.
Siamo entrati con i primi aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, attraverso il valico di Rafah. Ma i camion con forniture umanitarie entrati in totale finora non riescono a soddisfare i bisogni della popolazione, di enorme entità.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha posto il veto a un'altra risoluzione di cessate il fuoco per Gaza e Israele, infliggendo un duro colpo ai bambini e alle famiglie che hanno urgentemente bisogno di aiuti e protezione.
Sono almeno 870 i bambini dispersi a Gaza e si teme siano intrappolati sotto le macerie di edifici, ma i bombardamenti incessanti ostacolano gli sforzi di salvataggio. Ogni ora che passa, il prezzo da pagare è la vita di sempre più bambini.
Insieme a più di 230 organizzazioni aderiamo all’appello per chiedere un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Israele, per evitare una catastrofe umanitaria e ulteriori perdite di vite innocenti.