È necessario che i paesi donatori confermino il sostegno al lavoro vitale che l'UNRWA e i suoi partner svolgono. I tagli ai finanziamenti dell’UNRWA minacciano le vite dei palestinesi a Gaza: 2 milioni di civili dipendono dal sostegno dell'UNRWA.
Insieme ad altre organizzazioni umanitarie e per i diritti umani lanciamo un appello per interrompere i trasferimenti di armi a Israele e ai gruppi armati palestinesi. Fermiamo la crisi a Gaza e la perdita di vite innocenti.
Più di 10.000 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani e dalle operazioni di terra a Gaza in quasi 100 giorni di violenza. Parliamo dell'1% della popolazione infantile, mentre cresce il rischio di morire di fame e malattie.
Negare ai bambini di Gaza l'accesso al cibo e alle forniture di base avrà conseguenze che dureranno tutta la vita per i bambini palestinesi, sempre più esposti al rischio di malnutrizione: in aumento tra i 335mila bambini palestinesi sotto i 5 anni.
A Gaza, dal 7 ottobre, più di 10 bambini al giorno hanno perso un arto. In 3 mesi di conflitto a più di 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe, con operazioni senza anestesia a causa del blocco del sistema sanitario nella Striscia.
A Gaza sono 14 le vittime, soprattutto bambini, a seguito degli attacchi aerei israeliani vicino un'area indicata come “zona umanitaria” di Al-Mawasi. Ormai nessun luogo è sicuro nella Striscia.
A Gaza bambini e famiglie stanno affrontando una situazione catastrofica e sono sull'orlo della carestia. Chiediamo un cessate il fuoco immediato e definitivo.
Pubblichiamo il nuovo rapporto “Stop The War On Children” insieme al nuovo sito web che mappa tutte le gravi violazioni commesse nei confronti dei bambini in conflitto, numeri destinati ad aumentare nel 2023 a causa della crisi di Gaza e in Sudan.
Con profonda tristezza confermiamo che un membro dello staff di Save the Children e la sua famiglia sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano a Gaza. Ribadiamo con urgenza il nostro appello per un cessate il fuoco definitivo.
C'è tensione e paura nell'aria, stiamo aspettando, aspettando che accada qualcosa di peggio." Le parole di Jason Lee, Direttore per Save the Children nei Territori palestinesi occupati, a Gaza dal 28 novembre.