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Bambini sfollati a causa dei conflitti: Cosa Salveresti?

valigia campagna Cosa Salveresti con dentro giochi per bambini

Ci avviciniamo all’anniversario della guerra in Ucraina, che sta per entrare nel suo terzo anno. Dall'escalation del conflitto il 24 febbraio 2022, è cominciata la crisi di sfollamento più rapida in Europa dalla Seconda guerra mondiale, mentre adesso il Paese sta vivendo una fase di ritorno: in Ucraina, 630 mila bambini sfollati sono tornati a casa e vivono in condizioni di estremo bisogno, tra pericoli, distruzione e povertà. 

Ma è il continente africano l’area con il maggior numero assoluto di minori in contesti di guerra: ogni giorno circa 29 mila bambini sono costretti a lasciare le proprie case nelle 10 peggiori crisi umanitarie, per un totale di oltre 10,5 milioni nel 2023. In questa nostra analisi rientra anche il Medio Oriente, che ancora prima del conflitto in corso a Gaza, registrava la percentuale più alta pari ad un bambino su tre.

In fuga da una guerra cosa salveresti?

Alla vigilia del secondo anniversario del conflitto in Ucraina, abbiamo lanciato un flash mob in Piazza della Rotonda, vicino al Pantheon, a Roma, e la campagna “Cosa salveresti?”, per parlare di tutto ciò che i bambini e le loro famiglie perdono a causa delle guerre e sulle drammatiche conseguenze dei conflitti sui più piccoli. Guarda e il video e prova a rispondere a questa domanda: “Cosa salveresti se fossi costretto ad abbandonare la tua casa a causa di una guerra?"

I bambini nei paesi in guerra perdono tutto: i loro giocattoli, le loro case, le loro comunità, la loro sicurezza. Tutto il loro mondo. Con la campagna “Cosa salveresti?”, vogliamo far riflettere sulle sfide vissute dai bambini provenienti da zone di conflitto. Quando scoppia una guerra c’è tanto altro che è impossibile da salvare: stiamo parlando di sicurezza, di un reddito, di un posto dove giocare, ridere e imparare, qualcuno che combatta per i diritti di chi è costretto a fuggire. 

Bambini sfollati a causa dei conflitti

La guerra in Ucraina che dura ormai da 2 anni, le ostilità in corso a Gaza, le violenze in Sudan, stanno peggiorando la situazione. Tra questi luoghi di conflitto, c’è anche la Siria, lo Yemen, e tanti altri conflitti dimenticati. Dalle nostre indagini, tra le peggiori crisi mondiali, rientrano Afghanistan, Etiopia, Myanmar, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Somalia, Sud Sudan, Sudan, Territori palestinesi occupati, Turchia-Siria per il terremoto, e Ucraina.

Nelle peggiori crisi umanitarie, i bambini sfollati a causa dei conflitti sono oltre 10,5 milioni nel 2023. A livello globale, il maggior numero di bambini costretti a lasciare le loro case nel 2023, si è registrato in Sudan, ovvero 4,1 milioni, dopo lo scoppio della guerra lo scorso aprile. Sono 3,3 milioni gli sfollati interni, mentre altri 850 mila bambini sono fuggiti nei Paesi vicini, tra cui il Sud Sudan, il Ciad, la Repubblica Centrafricana e l'Egitto.

La Somalia ha visto il secondo maggior sfollamento forzato di popolazione infantile nel 2023, soprattutto a causa di inondazioni, siccità, conflitti e insicurezza. Sono circa 1,6 milioni i bambini che potrebbero essere stati sfollati internamente o esternamente nel 2023, facendo salire a 2,4 milioni il numero di bambini sfollati in Somalia.

Anche i Territori palestinesi occupati figurano tra i primi cinque luoghi in cui la situazione è peggiorata maggiormente nel 2023. Al 21 dicembre 2023, circa 890 mila bambini avevano lasciato le loro case a Gaza in seguito all'avvio delle operazioni militari israeliane in risposta agli attacchi subiti il 7 ottobre. Alla fine del 2023, la percentuale di popolazione sfollata a Gaza in sole 10 settimane era una delle più alte registrate a livello globale. La guerra a Gaza è oggi tra le più sanguinose e distruttive della storia recente e ha portato alla registrazione di una serie di gravi violazioni contro i bambini, a un ritmo senza precedenti. 

Ucraina: i rischi del ritorno per i bambini 

In Ucraina, causa dell’escalation del conflitto nel febbraio 2022, è avvenuta la crisi di sfollamento più rapida in Europa dalla Seconda guerra mondiale, raddoppiando il numero di bambini sfollati nel mondo, con la cifra più alta della storia: dai circa 20,6 milioni del 2010 si arriva alla cifra record di oltre 50 milioni, a causa di diversi fattori, dai cambiamenti climatici alle alluvioni, alle siccità e principalmente, a causa dei conflitti. Milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina per mettersi in salvo: sono 6,3 milioni gli ucraini rifugiati all'estero e 3,7 milioni sono invece sfollati all'interno del Paese. Nonostante la guerra continui ancora oggi, oltre 4,5 milioni di persone sfollate sono tornate a casa, tra cui 1,1 milioni di bambine e bambini. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), circa 630 mila minorenni sono tornati in situazioni di povertà e pericolo, e di questi circa 360 mila sono rientrati nelle regioni più colpite dalla guerra, tra cui Dnipro, Kharkiv, Mykolaiv, Odessa e Sumy. Le bambine e i bambini in Ucraina hanno sopportato due lunghi anni di violenza e distruzione, costretti a lasciare le loro case in cerca di un posto sicurezza all’inizio del conflitto, scegliendo di tornare non appena è stato possibile. 

Bambini in guerra: il nostro intervento 

I bambini rappresentano circa il 40% delle persone costrette a fuggire e ad abbandonare le loro case. Scopri di più sulla campagna:

cosa salveresti?

“Le statistiche sono schiaccianti, ma un bambino sfollato non è solo un numero. È un bambino che molto probabilmente è stato testimone del tipo di violenza o distruzione che nessun bambino dovrebbe mai vedere, prima di doversi lasciare alle spalle tutto ciò che conosce. Quando i bambini perdono le loro case, perdono quasi tutto: l'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione, al cibo e alla sicurezza. Cose che non possono essere portate con sé. Abbiamo voluto invitare tutti a porsi una semplice domanda: cosa salveresti se dovessi fuggire dalla tua casa?”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children. 

Nel nostro intervento siamo presenti nella risposta ai conflitti per proteggere le bambine e i bambini coinvolti. Sosteniamo le famiglie in fuga dalla guerra fornendo cibo, acqua, kit igienici e servizi sanitari essenziali durante gli spostamenti. Creiamo spazi a misura di bambino nelle comunità e nei campi per offrire ai bambini spazi sicuri per giocare, riposare e imparare, mentre ricevono il sostegno emotivo di cui hanno bisogno per elaborare ciò che sta accadendo. Scopri di più sul nostro intervengo in emergenza.

Chiediamo a tutte le parti in guerra di proteggere i civili e di fermare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate. L'accesso umanitario alle famiglie coinvolte nella crisi, comprese quelle delle aree colpite dalla guerra, deve essere completo e senza ostacoli. 

Per approfondire leggi il comunicato stampa

Continua ad approfondire:

L'articolo su Territori Palestinesi Occupati:com'è nata la questione palestinese, e il nostro blog, dedicato ai Territori Palestinesi Occupati con le ultime notizie da Gaza.

L'articolo su la Guerra in Siria, che spiega quando e perchè è iniziata la guerra.

L'articolo su Guerra in Yemen: origini ed evoluzioni di un conflitto che dura da anni

I nostri articoli dedicati agli scontri in Sudan.

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