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I bambini a Gaza stanno morendo di fame

bambino a Gaza di fronte filo spinato e campo per sfollati

Mentre Israele continua a imporre restrizioni che impediscono la consegna sicura degli aiuti, i bambini di Gaza muoiono di fame

Le frequenti chiusure delle frontiere, i continui attacchi aerei israeliani, i combattimenti incessanti, l'insicurezza e i manifestanti che bloccano i camion degli aiuti che cercano di entrare a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, stanno ostacolando l’arrivo degli aiuti, compresa la consegna di cibo. Il bilancio dei morti continua a crescere: oltre 30.000 le vittime a Gaza.*

A Gaza i bambini muoiono di fame

Per i bambini di Gaza il tempo sta per scadere: un bambino su sei nel nord di Gaza è gravemente malnutrito. L'uso della fame come arma di guerra è severamente vietato e rappresenta un crimine di guerra dal diritto internazionale.

Cominciano ad arrivare notizie in merito al fatto che i bambini a Gaza iniziano a morire a causa della malnutrizione. In particolare, nelle aree settentrionali di Gaza, i civili sono a più alto rischio di morire per la mancanza di cibo, i casi riportati sono probabilmente la punta dell'iceberg.  

È capitato anche che i camion con i rifornimenti alimentari attendono al confine talmente a lungo che il cibo trasportato arriva a Gaza marcio. Inoltre, le Nazioni Unite hanno riferito che alcune scorte di cibo potrebbero esaurirsi nei prossimi due giorni. 

Nell'ultima settimana è stato riportato che alcune famiglie sopravvissute ai bombardamenti israeliani nel nord di Gaza hanno dichiarato di non essere riuscite a trovare nulla da mangiare e di essere fuggite a Rafah, nel sud di Gaza. Approfondisci la notizia nel nostro articolo su Fame a Gaza: famiglie mangiano foglie e resti di cibo per topi.

GAZA: NON C’È PIÙ TEMPO PER I BAMBINI

La vita di 1,1 milioni di bambini è appesa a un filo. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, in quasi cinque mesi di guerra sono già stati uccisi più di 12.500 bambini.

Riportiamo la forte dichiarazione del nostro, Direttore di Save the Children nei Territori palestinesi occupati, Jason Lee, in merito all’attuale situazione a Gaza: "Quello a cui stiamo assistendo a Gaza è una lenta uccisione di massa di bambini, perché non c'è più cibo e, a loro, non arriva nulla. Stanno morendo perché il mondo non è riuscito a proteggerli e ora le famiglie stanno fuggendo verso il prossimo obiettivo militare di Israele per evitare di morire di fame, in una trappola mortale. Nella sua ordinanza sulle misure provvisorie, la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che alcune delle azioni di Israele costituiscono una "plausibile rivendicazione di atti di genocidio”.

Circa cinque settimane fa, la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha ordinato a Israele, di "adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e di aiuti umanitari urgentemente necessari" come parte delle misure provvisorie per proteggere i palestinesi di Gaza dal rischio di genocidio. Tuttavia, da quando è stata emessa questa misura, il numero di camion di aiuti che entrano nella Striscia è diminuito di oltre un terzo, secondo i dati delle Nazioni Unite. 

La comunità internazionale sta fallendo.

Chiediamo il cessate il fuoco

Chiediamo un cessate il fuoco immediato e definitivo per salvare e proteggere le vite dei bambini di Gaza. Le parti in conflitto devono rispettare il Diritto Internazionale Umanitario, sostenere la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e astenersi da azioni che minano le misure provvisorie indicate dalla ICJ.

È necessario e continuiamo a chiedere un accesso sicuro e senza ostacoli degli aiuti umanitari, affinché vi sia un massiccio aumento delle forniture di beni e del personale necessario per consegnarli, in particolare nel nord di Gaza. L'accesso libero implica che un numero sufficiente di beni, compresi quelli commerciali, gli aiuti, il personale umanitario e il carburante, possa raggiungere in sicurezza i bambini e le famiglie di Gaza, così come che tutti i valichi di accesso vengano aperti.


Per approfondire leggi il comunicato stampa.

*Dato aggiornato al 29/02/2024.

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