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Ancora nessuna tregua per i bambini a Gaza

palazzi distrutti dai bombardamenti a Gaza

La mancata approvazione della risoluzione per il cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza dell'ONU continua a mettere a rischio la vita di bambini e famiglie a Gaza.

Sale a 30.000 il bilancio delle vittime a Gaza.* Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, il bilancio delle vittime tra i bambini di Gaza supera i 12.400, e secondo i dati delle Nazioni Unite sarebbero almeno 36 le vittime in Israele. Questa notizia arriva dopo che il governo di Israele ha dichiarato Rafah come il prossimo obiettivo, ma che rappresenta anche l’ultimo luogo sicuro per i civili a Gaza. Un’incursione a Rafah significherebbe la condanna a morte per i bambini nella Striscia. 

Gaza: ancora nessuna tregua 

Ancora nessuna tregua per i bambini a Gaza. Dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito ad approvare l'ennesima risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, la vita di almeno un milione di bambini rimane a rischio a causa dei combattimenti, della fame e delle malattie, oltre che per il grave disagio mentale causato da mesi di guerra.

L’entità della morte e distruzione è enorme, mentre i carri armati sono pronti a entrare a Rafah, questa guerra sta per entrare nella fase più letale possibile. Inoltre, nel caso di un’escalation a Rafah, ci sarà inevitabilmente un aumento significativo delle gravi violazioni contro i bambini e le bambine. Più di 1,3 milioni di civili palestinesi, tra cui più di 610.000 bambini, sono ora intrappolati lì, stipati in un frammento di terra che non può accoglierli né sostenere la loro sopravvivenza. Nell’area sovraffollata non c’è nessun posto dove ripararsi dalle bombe, e nessun altro posto dove le famiglie possano fuggire, dopo aver seguito gli "ordini di evacuazione" emessi da Israele che li indirizzavano verso l'area, con la falsa premessa che sarebbe stata sicura. Nessun luogo di Gaza è sicuro. 

Continuano le Violazioni contro i Bambini a Gaza 

La guerra a Gaza è oggi tra le più sanguinose e distruttive della storia recente e ha portato alla registrazione di una serie di gravi violazioni contro i bambini. Le bambine e i bambini a Gaza sono stati uccisi e mutilati dalle forze israeliane a un ritmo e su una scala senza precedenti. 

“A Gaza, la distruzione di scuole e ospedali è diventata la norma e non l’eccezione e i bambini hanno subito danni fisici e psichici incalcolabili. Nella Striscia, i genitori ci hanno raccontato di sintomi di disagi emotivi e traumi estremi nei loro figli, come un perenne stato di terrore, alimentazione disordinata, enuresi notturna, ipervigilanza e sintomi di regressione. Un numero imprecisato di bambini è stato mutilato, riportando lesioni che hanno stravolto la loro vita e la maggior parte di loro non ha potuto ricevere nemmeno le cure più elementari o attenuare il dolore a causa del sistema sanitario devastato.” Sono queste le parole durissime pronunciate da Inger Ashing, Direttrice di Save the Children International. 

Appello per stop alle armi

I bombardamenti indiscriminati in corso e i danni sproporzionati che questi causano regolarmente ai civili sono inaccettabili. Insieme ad organizzazioni umanitarie e per i diritti umani e la rete di ONG facciamo appello per lo stop ai trasferimenti di armi italiane a Israele e ai gruppi armati palestinesi.
I bombardamenti e l’assedio di Israele hanno causato l’uccisione, il ferimento e la scomparsa di quasi 100.000 persone, costringendo la popolazione civile della Striscia di Gaza ad affrontare una crisi umanitaria senza precedenti. A loro volta, gli attacchi condotti dai gruppi armati palestinesi hanno causato l’uccisione di circa 1200 civili e la cattura di ostaggi, israeliani e non, bambini compresi, oltre 130 dei quali tuttora trattenuti all’interno della Striscia di Gaza. 

I leader mondiali hanno sollecitato Israele a garantire la protezione dei civili ma le operazioni militari israeliane a Gaza continuano, usando armi e munizioni esplosive in zone densamente popolate di Gaza, con enormi conseguenze umanitarie: ad oggi sono state distrutte circa 360.000 case, molte scuole, ospedali, infrastrutture idriche, rifugi e campi profughi presenti nella Striscia. 

Gli Stati hanno la responsabilità giuridica di pretendere la protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale umanitario. In particolare, l’Italia, in quanto firmataria della Dichiarazione contro l'uso di armi esplosive in contesti popolati, deve impedire che le proprie esportazioni di armi compromettano le prescrizioni della stessa dichiarazione che si è impegnata a rispettare. Inoltre, a seguito delle dichiarazioni della Corte Internazionale di Giustizia del 26 gennaio scorso, si è fatto urgente il dovere degli Stati contraenti, compresa l’Italia, di vigilare affinché vengano adottate le adeguate misure volte a prevenire e, in caso, a punire il crimine di genocidio, nonché di evitare il rischio di compiere atti che possano essere ricondotti ad una complicità in tale crimine.

Ai sensi della Convenzione sul genocidio, il rischio di un pregiudizio irreparabile per i diritti dei palestinesi di Gaza, è stato considerato plausibile dalla Corte internazionale di giustizia nella sentenza del 26 gennaio 2024 riguardante il caso portato dal Sudafrica contro Israele. Ma da allora la situazione umanitaria è ulteriormente peggiorata, come dimostrano i dati riportati da OCHA. Per approfondire, leggi anche I bambini a Gaza stanno morendo di fame.

Cessate il fuoco

Siamo di fronte all’ennesimo fallimento della comunità internazionale nel proteggere i bambini di Gaza. Senza un cessate il fuoco immediato, molti bambini non saranno vivi per tornare a ciò che resta.

Gli Stati membri non devono ignorare la loro responsabilità individuale e collettiva di agire e proteggere i bambini senza indugio. “Tutte le parti in conflitto – comprese le Forze di Difesa israeliane, le Brigate Qassam (Hamas) e la Jihad islamica – devono essere aggiunte alla lista degli autori di gravi violazioni contro i bambini nei conflitti armati e impegnarsi a compiere azioni immediate per garantire la protezione dei bambini. La responsabilità è essenziale per riconoscere i gravi danni procurati ai bambini, per spezzare i cicli di violenza e prevenire ulteriori violazioni e per ricostruire società pacifiche basate sullo stato di diritto” ha continuto Inger Ashing nella sua dichiarazione.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa del 20/02/24.

Per conoscere le Organizzazioni firmtarie, leggi il comunicato stampa del 21/02/24. 

*Dato aggiornato al 29/02/2024.

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