Bambini soldato, una testimonianza dall’Uganda

In occasione della Giornata Mondiale contro l'uso dei Bambini Soldato, che si celebra ogni anno il 12 febbraio, vi proponiamo la testimonianza - raccolta in Uganda - di un ragazzo che ha vissuto sulla sua pelle questa terribile esperienza.

Cosa significa conoscere un bambino soldato e ascoltare la sua testimonianza? Ce lo chiedevamo negli istanti prima di entrare in uno dei campi per rifugiati presenti in Uganda, all’interno dell’hub in cui si trovano le principali Organizzazioni che operano in quella zona.

Il campo in cui ci troviamo è molto vicino al confine con Sud Sudan e Congo, per questo tante delle persone che hanno trovato accoglienza qui provengono da questi due Paesi. Molti di loro sono scappati a piedi e hanno camminato per giorni prima di raggiungere il confine, alcuni sono minori soli. Tra questi ci sono anche bambini che sono stati costretti ad arruolarsi nei gruppi armati del Paese da cui scappano. È il caso del ragazzo che stiamo per incontrare, un ex bambino soldato fuggito dal Sud Sudan.

Storia di un bambino soldato

È stato un bambino soldato il ragazzo che ci aspetta seduto su una panca accanto alla persona che ci farà da interprete. Lui ha solo 14 anni ma sembra molto più grande. Ha uno sguardo inespressivo, gli occhi puntati a terra. Prima di iniziare la video-intervista lo rassicuriamo: il suo volto e il suo nome non appariranno mai, resterà completamente anonimo. Dovrà solo rispondere alle domande che gli faremo, per quanto gli sarà possibile.
Comincia a raccontare. “Io sono stato un bambino soldato…”

la testimonianza di un bambino soldato

“Avevo 12 anni quando sono stato reclutato dai gruppi armati in Sud Sudan. Ero nel campo a piantare le patate, quando all’improvviso sono arrivati i militari. Mi hanno portato in prigione e mi hanno lasciato lì dentro per un mese. Mi hanno detto che mi avrebbero rilasciato solo se mi fossi arruolato. Dopo due anni sono riuscito a scappare. Uno dei soldati con cui combattevo era originario della mia tribù e mi ha aiutato a fuggire, sono salito su un veicolo e ho raggiunto il campo rifugiati qui in Uganda”.

I suoi pantaloni sono strappati, sono gli stessi che aveva addosso quando è fuggito e ha raggiunto questo campo rifugiati da poco più di un mese. Mentre racconta, tira i fili dei suoi pantaloni logori sulle ginocchia.

Di fronte a tutto questo, ci chiediamo, quali aspettative possono rimanere a un bambino che ha subìto un trauma del genere?
“Non so cosa farò in futuro – confida – intanto vorrei riprendere ad andare a scuola”.

Puoi aiutarci nel nostro intervento attraverso una donazione, anche se piccola, potrai fare la differenza nella vita di un bambino o di una bambina.

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Secondo uno dei nostri ultimi report “La strada verso la guarigione: supportare la salute mentale dei bambini nei conflitti”, l’impatto dei conflitti sui bambini ha conseguenze molto complesse sulla loro salute fisica e psicologica, ma ci sono effetti comuni a tutti i minori che vivono in zone di scontri. In generale, tutti i bambini in guerra hanno paura per il proprio avvenire, proprio perché non possono andare a scuola, e temono che non riusciranno a rimettere insieme i pezzi del proprio futuro.

dati sui bambini soldato

Il Sud Sudan non è l’unico paese in cui è diffuso il fenomeno del reclutamento forzato di bambini soldato.  Secondo una ricerca delle Nazioni Unite, altri 13 Paesi sono responsabili di questo crimine:

  • Afghanistan 
  • Repubblica Centro Africana
  • Colombia
  • Repubblica Democratica del Congo 
  • Iraq 
  • Mali 
  • Birmania 
  • Nigeria 
  • Filippine 
  • Somalia 
  • Sudan 
  • Siria
  • Yemen 


Si stima che siano centinaia di migliaia i bambini soldato in tutto il mondo.

Sottratti con la forza ai loro genitori e dalle loro case, bambini e bambine vengono reclutati e addestrati ad uccidere. E combattono per sopravvivere loro stessi.

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