Reddito di Cittadinanza e infanzia

Nell’ultimo periodo il dibattito politico si sta focalizzando sul Reddito di Cittadinanza, dividendo in fazioni politiche opposte favorevoli e contrari.

Al di sopra di ogni schieramento e con i dati alla mano, abbiamo espresso quello che abbiamo osservato in questi anni, da quando il provvedimento è entrato in vigore: il reddito di cittadinanza è una misura necessaria per i minori che vivono in povertà e le loro famiglie. In Italia sono presenti ben 1,3 milioni di bambini in condizioni di povertà assoluta.

Nel 2019 il tasso di povertà minorile era diminuito dopo anni e nel 2020 200mila minori in più sono caduti in questa condizione. Come abbiamo sempre sostenuto, il reddito di cittadinanza - insieme agli altri strumenti messi in campo dal governo, primo tra tutti il REM - ha contribuito a contrastare gli effetti più deleteri dell’impoverimento dovuto alla pandemia.

Senza questo intervento oggi ci sarebbero ancora più bambine e bambini che rischiano per esempio di andare a scuola a stomaco vuoto, dormire al freddo, saltare le gite scolastiche con i compagni di classe o aver paura di uno sfratto perché i genitori non possono pagare l'affitto. 
 

Reddito di cittadinanza, come intervenire?


Intervenire per migliorare l’efficacia del Reddito di Cittadinanza è una sfida possibile. La legge di bilancio in discussione prevede delle modifiche mirate ad aumentare i controlli e le misure sanzionatorie nei confronti di chi non accetta offerte di lavoro su tutto il territorio nazionale. Crediamo sia importante e necessario garantire che le risorse del reddito di cittadinanza finiscano nelle tasche di chi ne ha veramente bisogno e non dobbiamo dimenticare che bambine e bambini in situazione di povertà non andrebbero mai privati di un sostegno fondamentale per la loro crescita, indipendentemente dal comportamento dei genitori.

Ecco alcuni punti importanti da rivedere per mettere al centro l’infanzia:

  • La legge di bilancio dovrebbe intervenire sul requisito della residenza da dieci anni, ad oggi necessario per ottenere il sussidio, e che penalizza sia le famiglie straniere, che quelle in emergenza abitativa, due gruppi particolarmente a rischio di povertà;
  • La legge di bilancio dovrebbe intervenire anche sulla scala di equivalenza utilizzata per calcolare l’importo da assegnare, che ad oggi penalizza i nuclei con figli minorenni rispetto ai single;
  • La legge di bilancio dovrebbe infine agganciare al Reddito di cittadinanza una dote di servizi educativi per i minorenni dei nuclei percettori, considerandoli nella loro individualità di cittadini in situazione di povertà.

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