Per IMPOSSIBILE 2024 investiamo nella fiducia dei giovani
Al giorno d’oggi la fiducia è un bene a rischio e sono tanti i segnali che dimostrano un contesto di ingiustizia intergenerazionale, che rischia di compromettere il futuro dei giovani.
Crediamo sia necessario un grande investimento di fiducia nei confronti delle nuove generazioni per superare le loro paure e guardare al futuro. Per questo motivo il tema della fiducia sarà al centro del nostro evento IMPOSSIBILE 2024, che si terrà il 30 e 31 maggio a Roma.
IMPOSSIBILE 2024: investire nella fiducia per i giovani
Inaugurata nel 2022, il 30 e 31 maggio torniamo a Roma con “IMPOSSIBILE 2024 - Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia per riportare le bambine, i bambini e i giovani al centro delle politiche globali e nazionali.
In questo spazio intendiamo coinvolgere le migliori conoscenze, risorse ed energie del mondo della politica, dell’economia e dell’impresa, della cultura, del terzo settore e della società civile, per rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo: investire nel più importante capitale che abbiamo, l’infanzia e i giovani, affinché siano un volano per lo sviluppo delle società.
Filo conduttore di questa edizione è proprio “Ripartire dalla fiducia”: ogni processo educativo richiede un investimento di fiducia. Ma ad oggi la fiducia risulta un bene a rischio e a farne le spese sono i più giovani e con loro l’intero Paese. Ma è davvero IMPOSSIBILE riportare l’infanzia al centro delle politiche globali e nazionali? Per noi è un investimento “impossibile” solo se ci rifiutiamo di farlo.
La fiducia nei temi di Impossibile
Per conferire fiducia e spazi di protagonismo a ragazzi e ragazze, e assicurare ai bambini dei contesti più deprivati la possibilità di far fiorire talenti e credere nelle loro capacità, servono nuove politiche pubbliche, un investimento per oltrepassare le paure e guardare al futuro. Diventa importante, inoltre, allargare lo sguardo al mondo per conoscere e valorizzare i giovani anche di altri continenti.
"Per fare tutto ciò, è cruciale un impegno, innovativo e sinergico, da parte delle istituzioni, delle forze politiche, imprenditoriali e del terzo settore, a sostegno della crescita dei bambini, delle bambine e dei giovani, per salvaguardare e sostenere il patrimonio più importante di cui il mondo dispone", ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children.
Per questo motivo il tema della fiducia sarà al centro delle nostre giornate di IMPOSSIBILE 2024, insieme alle tematiche sull’impatto della povertà sulle aspirazioni dei giovani in Italia e il potenziale di quelli africani, motore da sostenere per un continente in crescita:
IMPOSSIBILE 2024: prima giornata
Nella prima giornata del 30 maggio si approfondirà il tema “Povertà minorile e aspirazioni: uno sguardo sull’Italia”, nel corso del quale saranno presentati e discussi i risultati di una ricerca inedita a livello nazionale che ha coinvolto direttamente un campione rappresentativo di adolescenti di 15-16 anni, rilevando per la prima volta in Italia l’impatto che la condizione di povertà materiale può avere sui percorsi educativi e di vita. L’analisi di questi dati rappresenterà la base di partenza per rilanciare la necessità di un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle forze politiche, imprenditoriali e del terzo settore a sostegno della crescita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti in Italia.
Scopri di più sulla prima giornata di IMPOSSIBILE.
IMPOSSIBILE 2024: SECONDA GIORNATA
Nella seconda mattinata del 31 maggio, IMPOSSIBILE 2024 continuerà con l’evento “Cambiare prospettiva, sprigionare il potenziale dei giovani in Africa”. A circa 2 settimane dal Summit del G7 a presidenza italiana e alla luce del “Piano Mattei per l’Africa”, durante l’incontro si parlerà di cooperazione internazionale con l’Africa, esaminando le tendenze positive in atto, le esperienze, le voci e le buone pratiche che emergono dal continente africano stesso, troppo spesso tenute ai margini del dibattito pubblico. Il filo conduttore sarà il protagonismo dei giovani africani, il loro grande fermento innovativo e la necessità di sostenere lo sviluppo del loro potenziale e delle loro aspettative, anche attraverso il coinvolgimento di tutti i settori della società e la creazione di partenariati multistakeholder efficaci, al fine di favorire uno sviluppo sociale ed economico sostenibile e duraturo.
Scopri di più sulla seconda giornata di IMPOSSIBILE.
Durante gli eventi di IMPOSSIBILE 2024, verranno coinvolti esperti, giovani, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura, dell’accademia, dell’informazione, del terzo settore e di chi interviene quotidianamente sul campo. Approfondisci:
I dati sulle sfide di IMPOSSIBILE 2024
Per IMPOSSIBILE 2024 abbiamo scelto di focalizzarci su due tematiche molto importanti: l’impatto della povertà minorile sulle aspirazioni dei giovani, insieme al protagonismo dei giovani africani e la necessità di sprigionare il loro potenziale, partendo dai segnali rilevanti forniti da questi dati:
- Oggi in Italia, come certifica l’Istat, 1,3 milioni di bambini, bambine ed adolescenti vivono in povertà assoluta, pari al 14%, il dato più alto registrato dal 2014: più di 1 minore su 7.
- questa condizione affligge i minorenni in maniera più pesante rispetto agli adulti: i tassi di povertà delle persone di età compresa tra i 35 e i 64 anni e di chi ha 65 anni e più si attestano rispettivamente al 9,4% e al 6,3%. Una vera ingiustizia intergenerazionale che rischia di compromettere il futuro dei giovani perché si lega a doppio filo con le disuguaglianze educative.
- Chi vive in famiglie più povere ottiene generalmente risultati inferiori nelle valutazioni sulle competenze e ha maggiori probabilità di uscire dal percorso educativo precocemente, rischiando di alimentare l’universo dei cosiddetti NEET, pari in Italia a più di 1 minore su 6.
Se ci spostiamo in Africa, osserviamo al contrario una forte crescita demografica ed economica, con un grande potenziale, soprattutto legato ai giovani:
- l'età media della popolazione africana è di 19 anni, meno della metà di quella nel continente europeo (44,5 anni ), che potrà essere attuato solo se si riusciranno a superare grandi sfide, come le forti disuguaglianze, l’instabilità politica, i conflitti, la crescente crisi alimentare, il mancato accesso all’educazione. Tutti fattori che hanno un impatto sui bambini e sui giovani e sul loro essere, domani, cittadini in grado di contribuire allo sviluppo dei loro Paesi.
Per approfondire, leggi il comunicato stampa.
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