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Violenza domestica e violenza assistita: nuovi dati

donna sola in una stanza seduta con le mani attorno alle orecchie

In un elevato numero di casi i minori sono i testimoni di violenza domestica o intrafamiliare ai danni delle donne. In altri casi risultano essere le vittime dirette della violenza. È quanto emerge dall’elaborazione inedita svolta nell’ambito di una collaborazione sperimentale con il Servizio Analisi Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sui dati inseriti nell’applicazione SCUDO*, relativi alle richieste di aiuto e intervento ricevute dalle Forze di polizia. 

Analisi violenza di genere e abusi sui minori

L’elaborazione dei dati svolta insieme al Servizio Analisi Criminale, traccia un profilo inedito della violenza domestica contro le donne e della violenza assistita.

Nel 2023 più di 5000 i minori conviventi sono stati coinvolti direttamente o indirettamente in episodi di violenza sulle donne e censiti negli interventi effettuati dalle Forze di polizia specificamente per “presunte violenze domestiche/di genere”. Nelle richieste di intervento giunte alle Forze di Polizia, oltre 2.100 sono per episodi di presunta violenza subiti direttamente dai minori

La paura costante, il senso di impotenza e l’incapacità di reagire sono conseguenze che segnano la crescita delle bambine e dei bambini esposti alla violenza. I numeri restituiscono l’immagine di un fenomeno, quello della violenza subita dai minori all’interno delle pareti domestiche, sempre più rilevante nel numero degli eventi e potenzialmente grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico dei minori, che rischiano di subirne l’impatto nel corso della vita, anche da adulti. 

Un focus sui dati 

L’impatto psicologico su bambine, bambini e adolescenti coinvolti in questi gravi episodi di violenza è ancora più devastante nei casi di donne che muoiono a causa della violenza per le conseguenze profonde sull’intera sfera di vita degli orfani. Ecco i principali dati emersi dall’elaborazione:

  • Nel 2023 in Italia, le richieste di aiuto e intervento per episodi diviolenza domestica o di genere” subita dalle donne sono state 13.793.
  • Nell’ambito degli interventi classificati per “presunte violenze domestiche/di genere” nei quali la presunta vittima è di sesso femminile, solo nell’1,5% dei casi l’autore risulta sconosciuto alla vittima.
  • Nel 61,5% dei casi l’autore risulta legato alla vittima da una relazione sentimentale, attuale o passata: in particolare: nel 43,2% dei casi il coniuge/convivente o ex, nel 18,3% dei casi il partner o ex.
  • Nell’ambito di tali violenze operate nei confronti della donna da parte di autori legati da relazioni sentimentali, attuali o passate, in due casi su cinque (42%) risultano esserci minori coabitanti.  
  • Si registrano, inoltre, numerosi casi, ovvero 2.124 di violenza in cui le presunte vittime sono i minori, abbastanza equamente divisi tra i due sessi (51,1% femmine e 48,7% maschi). In più della metà dei casi (52%) si tratta di bambini e bambine di età pari o inferiore ai 10 anni.

“Nell’ambito della proficua collaborazione con Save the Children abbiamo fornito il nostro contributo interforze in materia di analisi della violenza di genere e degli abusi sui minori, nella convinzione che la condivisione dei dati sia condizione necessaria al fine di favorire una migliore comprensione del fenomeno, nelle sue dimensioni e nelle sue tendenze evolutive e di agevolare la diffusione di una maggiore consapevolezza, individuale e sociale, circa il disvalore e la gravità della violenza domestica”, ha dichiarato Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. 

Violenza domestica e assistita: il nostro intervento 

Siamo impegnati in Italia con progetti di intervento per la prevenzione, l’emersione e la protezione delle donne vittime di violenza, dei loro figli e figlie vittime di violenza assistita e dei minori orfani di femminicidio.

Raffaela Milano, Direttrice Ricerca e Formazione di Save the Children Italia, ha dichiarato, ha sottolineato l'importanza di rafforzare le misure di prevenzione e di rilevazione precoce della violenza: “I dati messi a disposizione dal Servizio Analisi Criminali sono particolarmente significativi per esplorare un fenomeno ancora in larga parte sommerso. È una violenza che ha conseguenze molto gravi non solo per quei bambini e bambine che ne sono vittime dirette, ma anche per quelli che assistono e sono testimoni dei comportamenti violenti perpetrati ai danni della propria madre. Anche la violenza “assistita” lascia infatti ferite profonde difficilmente superabili”.

* Applicazione sviluppata dal Servizio per i Sistemi Informativi Interforze (SSII) della Direzione Centrale della Polizia Criminale (DCPC) in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri e finalizzata a fornire un quadro riepilogativo delle informazioni connesse a precedenti interventi effettuati presso il medesimo indirizzo e a ricostruire e collegare i diversi episodi che coinvolgono presunti autori e vittime.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa


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