Cosa sono le doti educative?
Ormai da molti anni, siamo impegnati a contrastare la povertà educativa con progetti e programmi a sostegno di bambini/e e adolescenti, per favorire il fiorire dei loro talenti e sostenere il loro benessere. Come lo facciamo? Attraverso le doti educative!
Cosa sono le doti educative:
Uno degli strumenti messi in campo per contrastare la povertà educativa è la dote educativa, un intervento di sostegno personalizzato rivolto a minori in difficoltà socio-economica, nato all’interno del programma Illuminiamo il futuro e oggi adottato in diversi progetti.
In concreto, la dote educativa fornisce beni o servizi ai minori che si trovano in condizioni certificate di fragilità e vulnerabilità socio-economica, spesso segnalati dai servizi sociali o dalla scuola.
Proprio sulla erogazione di doti si basa “DOTi - Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”, il nostro progetto sostenuto dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai grazie ai fondi dell’8x1000.
Il progetto DOTi
Giunto al suo terzo anno, il progetto “DOTi - Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti”, ha raggiunto finora 1430 bambini e ragazzi (dati aggiornati a dicembre 2022), grazie alla collaborazione tra noi e i partner territoriali che lavorano all’individuazione dei beneficiari, all’erogazione e monitoraggio delle doti e curano l’intero processo della presa in carico integrata, assicurando così la buona riuscita dell’intervento. Per il 2023 il progetto è attivo in 10 città italiane e intende raggiungere ulteriori 574 beneficiari.
“La dote rappresenta una possibilità educativa, in alcuni casi anche l'unica, che mette in condizione il bambino o la bambina, il ragazzo o la ragazza, di fare un'esperienza di cambiamento e di sperimentazione del proprio sé. Che si tratti di un corso sportivo o di un corso di musica o di un viaggio o di una formazione professionalizzante, quello su cui si va a lavorare è la presa di consapevolezza da parte del beneficiario di poter incidere sulla propria vita in modo positivo, nel senso dell'autodeterminazione. Anche nei casi in cui la dote non ha un esito positivo, in termini di continuità e/o di risultati sperati, si conferma, comunque, come una possibilità di apprendere qualcosa su se stessi che sarà utile nella formazione della persona adulta”, dice Mariateresa Tucci, coordinatrice del Punto Luce di Potenza per l’associazione AppStart Onlus.
Il progetto DOTi, oltre a rispondere ai bisogni concreti e ai diritti dei singoli bambini/e e adolescenti, andando a lavorare su resilienza e competenza, contribuisce al miglioramento delle condizioni di partenza dei minori e rafforza la Comunità Educante locale, sviluppando sui territori di intervento relazioni e collaborazioni con i diversi interlocutori e attori.
Le 3 tipologie di doti
La peculiarità del progetto risiede nella capacità di intercettare il bisogno specifico di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e di rispondere allo stesso in maniera puntuale, generando un meccanismo virtuoso capace di rafforzare la resilienza del beneficiario. Per questo motivo, le tipologie di doti che vengono erogate sono:
- 1. Le doti Punti Luce, dedicate ai bambini, bambine, ragazzi e ragazze tra i 6 e 17 anni che frequentano le attività realizzate dai Punti Luce, individuati come beneficiari in accordo con i servizi sociali e le scuole. La dote Punto Luce garantisce: la fornitura di beni essenziali per assicurare il diritto allo studio (kit scolastici, sostegno per ragazzi con Bes e DSA ecc), la possibilità di frequentare attività extrascolastiche per conoscere, sperimentare, mettere le ali ai propri talenti (attività sportive, corsi di musica, teatro, fotografia ecc) la possibilità di aprire i propri orizzonti e conoscere altre realtà con cui confrontarsi (campi estivi, viaggi d’istruzione ecc).
- 2. Doti di Crescita, destinate a ragazze/i di età compresa tra i 13 e i 18 anni, che vivono in nuclei familiari fragili e vulnerabili, hanno come obiettivo quello di favorire la continuità dei percorsi di studio contenendo e contrastando il rischio di abbandono scolastico e di cadere in condizioni di precarietà, sfruttamento e inserimento nei circuiti penali. Queste doti vengono erogate alle ragazze e ragazzi che frequentano i Punti Luce e/o che vengono segnalati dalla scuola, con cui si definisce e si monitora il percorso educativo intervenendo precocemente, quando compaiono indicatori predittivi di abbandono. Attraverso la dote di Crescita si intende garantire: la possibilità, di scegliere ed essere accompagnato nel percorso scolastico più appropriato, ponendo un’attenzione specifica a coloro che si trovano ad affrontare il passaggio al primo anno della scuola secondaria di 2° grado; la possibilità, per i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, di reinserirsi in un percorso formativo, scolastico o professionalizzante, qualora non si intenda terminare il ciclo di scuola secondaria di 2° grado ma per ragioni sia economiche che sociali si intenda orientarsi verso il mondo del lavoro
- 3.Doti di Comunità, dedicate ai bambini e ragazzi da 6 a 17 anni che vivono in contesti di particolare svantaggio socio-economico, diversi da quelli dei Punti Luce, intendono raggiungere un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti che vivono in povertà educativa. L’individuazione dei beneficiari avviene attraverso un forte lavoro di rete: scuole, servizi sociali e altre reti sociali, formali e informali, presenti sui territori, lavorano insieme per costruire una risposta educativa di lungo periodo con percorsi individualizzati che rispondano ai bisogni specifici individuati.
“Il progetto DOTi è stato un trampolino per riuscire a mettere in pratica quel lavoro di rete che da sempre portiamo avanti, dando un esempio concreto di quello che può fare la comunità educante, avendo sempre più corresponsabilità nei confronti del territorio. In particolare con i servizi sociali abbiamo instaurato una solida collaborazione nella gestione dei casi più complessi, riuscendo ad individuare e rispondere in modo congiunto e veloce a situazioni problematiche e di forte disagio. Abbiamo, inoltre, attivato relazioni solide con le associazioni del territorio per la presa in carico integrata dei minori per capire, anche insieme ai familiari e al minore stesso, come intervenire di fronte a determinate esigenze” conclude Maddalena Franz di Get Up, associazione che implementa le attività del Punto Luce di Udine.