La sospensione dei fondi al principale fornitore di aiuti per i palestinesi a Gaza e nella regione rischia di avere un impatto sull’assistenza salvavita di oltre due milioni di persone, la metà dei quali sono bambini.
L’Organizzazione ribadisce l’urgenza di un cessate il fuoco definitivo e di un’indagine immediata e imparziale su ciò che è accaduto e avviare delle azioni per garantire il rispetto del diritto umanitario internazionale.
L’Organizzazione chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo per salvare e proteggere le vite dei bambini a Gaza e che le parti in conflitto rispettino al Diritto Internazionale Umanitario.
Durante l’evento, verranno coinvolti esperti, giovani, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura, dell’accademia, del terzo settore e chi interviene quotidianamente sul campo.
L'Organizzazione, insieme alla Piattaforma umanitaria delle ONG in Ucraina chiede che tutti gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili cessino immediatamente, in particolare nelle aree urbane densamente popolate
Al via, con un flash mob a Roma, la campagna “Cosa salveresti?”, che invita tutti a chiedersi cosa porterebbero con sé qualora fossero costretti ad abbandonare la propria casa a causa di una guerra.
Amnesty International, AOI, Oxfam, Rete Pace e Disarmo e la nostra Organizzazione chiedono che venga confermata la sospensione anche per le spedizioni coperte dalle licenze precedenti alla sospensione decisa l’8 ottobre.
L’Organizzazione sottolinea l’ennesimo fallimento della comunità internazionale nel proteggere i bambini di Gaza e che, nel caso di un’escalation a Rafah, ci sarà inevitabilmente un aumento significativo delle gravi violazioni contro i bambini.
Le tre Organizzazioni chiedono ai governi di garantire a tutti i minori una protezione sociale, anche attraverso prestazioni sociali per i minori e assegni familiari universali, ed esortano le istituzioni e i donatori a compiere passi decisivi.