Ci lasciamo alle spalle un 2017 fatto di divisioni e conflitti in molte parti del mondo, dove i bambini sono stati i primi a subire le conseguenze più gravi e intollerabili.

Carestie, catastrofi naturali, povertà e guerre hanno inflitto terribili sofferenze a uomini, donne e bambini, dal Corno d'Africa, allo Yemen, alla Siria, al Myanmar, stravolgendo gli equilibri di tante zone fragili del mondo e costringendo intere popolazioni a spostarsi.

Il futuro di questi bambini è nelle mani di ciascuno di noi e ne siamo responsabili oggi.

IL NOSTRO INTERVENTO IN EMERGENZA

"Ho iniziato a lavorare per Save the Children nel 2016, come operatore umanitario. In questi anni ho lavorato per portare aiuti umanitari in diversi contesti di emergenza. Nel 2017 sono stato in Yemen per la risposta ad una delle crisi più gravi e complesse dei nostri giorni. Seppure il contesto fosse estremamente difficile, i nostri interventi riportavano il sorriso sui volti dei bambini che a loro volta riuscivano a farci ritrovare lo slancio e l’energia necessarie per andare avanti. Ho imparato tanto laggiù e non lo dimenticherò mai. "

Alessandro Romio, Operatore Umanitario, Save the Children Italia

LA STORIA DI TAMER

"Vivo con la mia famiglia nel campo di Za’atari da 5 anni. Siamo scappati dalla guerra in Siria e dato che ho 6 fratellini io, come tanti bambini del campo, devo lavorare per aiutare i miei genitori. Fortunatamente la mattina non lavoro, e passo il mio tempo a giocare ed imparare in un centro di Save the Children per la protezione dei bambini come me. Il centro è la cosa più importante nella vita dei bambini del campo che lavorano, perché ci assicura protezione e ci permette di essere bambini."

Tamer, 13 anni, campo profughi di Za’atari, Giordania

Il 2017 è stato un anno difficile, ma siamo riusciti a migliorare la vita a 3,4 milioni di bambini in Italia e nel mondo.

Abbiamo dovuto affrontare momenti difficili, ma lo abbiamo fatto anche grazie al sostegno e alla forza che ci è arrivata dai nostri donatori, dai partner e dagli amici che sono rimasti sempre al nostro fianco e ci hanno permesso di fare tutto questo.

LE TESTIMONIANZE DI CHI CI HA SOSTENUTO

"Ho scelto di aderire ad Io Save the Children perché vorrei che tutti i bambini avessero diritto alla salute, alla sicurezza e a un’infanzia serena, a prescindere dal luogo in cui nascono. È il mio modo, da donna e da mamma, di offrire questa opportunità a chi non ha questo privilegio. "

Chiara Rosati, donatrice Io Save the Children

"Sono onorato di essere al vostro fianco e combattere con voi per aiutare chi soffre e vive in condizione di difficile precarietà, soprattutto i bambini. Un grazie a voi e a tutti gli operatori che, spesso in difficoltà, devono raggiungere luoghi lontani per incontrare famiglie povere e disagiate. Avanti così! Siatene certi, io continuerò ad essere al vostro fianco. "

Marcello R., uno dei nostri Partners for Children

"Nel 2016 con Save the Children abbiamo iniziato un progetto pilota in Costa d’Avorio con un focus sulla protezione del bambino. Dati i buoni risultati ottenuti abbiamo deciso di strutturale la collaborazione per ulteriori tre anni e in futuro Save the Children diventerà uno dei partner con cui svilupperemo la strategia del Cacao 2030."

Stefano Severi, Product Sustainability Manager, Ferrero

"Finché non saremo in grado di raggiungere, aiutare, proteggere fino all’ultimo di questi bambini, l’umanità rimarrà priva della sua vera essenza. Bambini violati dalla guerra, dalla miseria, dall'indifferenza. Abbiamo un dovere cui non possiamo abdicare: salvare i bambini. E con loro, noi stessi. Per questo sto con Save the Children."

Tiziano Ferro, testimonial, Save the Children Italia

Nel 2017 abbiamo raccolto 111,7 milioni di Euro, aumentando del 10,5% i fondi destinati a salvare - e migliorare - la vita dei bambini e degli adolescenti in Italia e nel mondo.

Dietro questi numeri ci sono vite salvate, bambini che hanno potuto avere accesso al cibo, alle cure, all'educazione. Ma ci sono anche donne e uomini che quotidianamente si sono dedicati con passione, coraggio e competenza nel proprio lavoro per riuscire a raggiungere questo risultato. C’è tutto il nostro staff che ogni giorno ha operato in condizioni complesse, spesso anche in contesti pericolosi, senza mai fermarsi, alle volte facendo fronte persino alle polemiche.

I nostri operatori sono intervenuti nelle aree di crisi più gravi del mondo, quelle sotto i riflettori, ma anche in quelle dimenticate.



Come in Corno d’Africa, lontano dallo sguardo dei media e opinione pubblica: qui, grazie all'intervento globale del movimento Save the Children, abbiamo salvato la vita a 2,6 milioni di bambini, che rischiavano di morire a causa della più grave carestia che sta affrontando il pianeta e che da sei anni affligge tutta la regione, nel silenzio del mondo.

UN PAESE IN EMERGENZA: LA SOMALIA

"In Somalia ci sono bambini a un livello di malnutrizione che non ho mai visto, con braccia e gambe talmente sottili da farti uscire le lacrime. I bisogni sono tantissimi: mancano cibo, acqua e ospedali. A causa della siccità le famiglie hanno perso tutto e non hanno i mezzi per far curare i propri figli che stanno morendo. "

Filippo Ungaro, Direttore Comunicazione Save the Children Italia

"Domani si ricomincerà. Mi sveglierò con la stessa paura. Vedrò di nuovo persone lottare per sopravvivere. E come sempre, la mia speranza sarà di arrivare in tempo."

Ayan Ahmed Mohamoud, Operatrice Save the Children Somalia/Somaliland

Abbiamo sempre cercato di essere dove era necessario, dove c’erano vite da salvare, senza mai preoccuparci che questo potesse essere scomodo.
Perché salvare una vita non può e non potrà mai essere una colpa.
È per questo che eravamo nel Mediterraneo, dove abbiamo soccorso 7.000 persone, di cui 1.000 bambini, che rischiavano di morire.
E’ per questo che siamo sulle coste italiane e nelle città di transito a cercare di proteggere tanti altri minori dal rischio di tratta e sfruttamento.

In Italia abbiamo rinforzato i nostri interventi per il contrasto alla povertà educativa. Sono nati nuovi Punti Luce con l’obiettivo di dare a bambini e ragazzi nuove opportunità e offrire loro la possibilità di guardare al futuro con occhi diversi. Opportunità che sappiamo devono essere garantite sin dalla nascita e dalla prima infanzia, quando il ruolo delle mamme è fondamentale e va rafforzato sempre di più in contesti difficili e per i quali i nostri programmi Fiocchi in Ospedale e Spazi Mamme offrono ogni giorno servizi di supporto alla genitorialità.

GUARDA IL VIDEO DELLE NOSTRE OPERATRICI DEL PROGETTO FIOCCHI IN OSPEDALE

IL NOSTRO INTERVENTO INTEGRATO: LA STORIA DI AMAL

Amal è una mamma straniera con marito e tre figli. Con lavori saltuari e senza una comunità vicino, ha difficoltà a garantire il necessario ai suoi bimbi. Tuttavia, nel 2017 Amal ha trovato un sostegno importante in tre nostri centri che hanno seguito il suo caso, supportandola nella crescita dei suoi figli. Prima di partorire il suo terzogenito, il progetto Fiocchi in Ospedale le ha offerto sostegno materiale e servizi di orientamento alla genitorialità. Dopo il parto, lo Spazio Mamme le ha fornito un corso formativo con un certificato che potrà darle accesso ad opportunità future. Nel frattempo, i suoi figli più grandi hanno frequentato quotidianamente il Punto Luce. Grazie alla rete dei nostri progetti, Amal ha superato il senso di solitudine che la opprimeva e oggi nutre speranza per il futuro della sua famiglia.

Non possiamo però pensare di poter combattere da soli tutto questo, ed è proprio per allargare la “comunità educante” che abbiamo cercato di rafforzare le reti e coinvolgere su larga scala tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei nostri figli e di questo Paese. Da qui nasce la rete dei docenti di Fuoriclasse, per la lotta alla dispersione scolastica, che sta portando un nuovo modo di vivere la scuola in tantissimi istituti con il coinvolgimento di migliaia di studenti.

"Ho avuto l’opportunità di incontrare molti ragazzi e bambini e non solo di aiutarli con i loro compiti, ma anche di ascoltarli e conoscere le loro esperienze a scuola, a casa o con amici. Grazie a quest’esperienza mi sono resa conto di quanto sia bella la sensazione di aiutare gli altri. "

Anna, volontaria al Centro Educativo Fuoriclasse di Milano

E con lo stesso obiettivo, la grande campagna Illuminiamo il Futuro ha voluto mettere insieme le tante realtà che lavorano ogni giorno sul territorio per contrastare la povertà educativa in Italia.

Il tutto con lo sguardo rivolto verso i bambini e i ragazzi che domani saranno il futuro del nostro Paese. Per questo, diamo voce al Movimento dei giovani di Save the Children, SottoSopra, che con forza, energia e passione ha portato avanti anche nel 2017 la propria battaglia per dire no alle discriminazioni. 

POVERTA' EDUCATIVA: LA STORIA DI ANGELA

Angela, 14 anni, prima di frequentare il nostro Punto Luce non aveva la possibilità di partecipare ad attività educative extra-scolastiche poiché la famiglia non riusciva economicamente a supportarla. Angela non aveva mai fatto un viaggio o una vacanza. Nel Punto Luce abbiamo deciso di sostenerla dandole la possibilità di partecipare a un soggiorno studio di una settimana a Malta per imparare la lingua inglese tanto amata dalla ragazza. Al Punto Luce Angela frequenta inoltre il corso di teatro e di musica, oltre l’accompagnamento allo studio. Oggi frequenta il liceo linguistico con ottimi risultati ed è contenta di sé e di quello che fa.

Ci lasciamo alle spalle un anno impegnativo e difficile dal quale usciamo rafforzati rispetto alla direzione in cui muoverci, agli obiettivi da perseguire.

Anche nel 2018 lavoreremo ogni giorno per raggiungere i bambini più esclusi ed emarginati, invisibili o dimenticati, per lottare e garantire loro l’opportunità di un futuro.

Guardando all’anno che è trascorso, a quello che abbiamo potuto fare con il contributo dei tanti amici che ci hanno sostenuto, non possiamo che volgere lo sguardo al futuro con rinnovata fiducia, sapendo che le sfide che ci aspettano saranno tante, ma che le affronteremo con coraggio, professionalità e passione.

Nessuna difficoltà potrà distoglierci dalla priorità assoluta di salvare i bambini.

Credits: Mark Kaye, Tracy Manners, Maria de la Guardia, Michael Tewolde, Stuart Sia, Francesco Alesi, Jonathan Hyams, Francesca Leonardi per conto di Save the Children