Giornata internazionale delle bambine, nel mondo 12 milioni di spose bambine ogni anno

Ogni anno, nel mondo, 12 milioni di bambine e ragazze - più di una su 5 - si sposano prima di aver compiuto i 18 anni e se a livello globale i matrimoni precoci proseguiranno ai ritmi attuali saranno 134 milioni le minorenni che si sposeranno entro il 2030. 

In occasione della Giornata internazionale delle bambine accendiamo i riflettori sulla piaga delle spose bambine e sottolineiamo il ruolo fondamentale svolto dall’educazione nel ridurre il tasso di matrimoni precoci.  Se tutte le adolescenti del mondo potessero portare a termine la scuola secondaria, entro il 2030 potrebbero essere evitati 50 milioni di matrimoni che coivolgono bambine e ragazze.

Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, nei giorni scorsi abbiamo lanciato un’iniziativa sulla nostra pagina Facebook invitando gli utenti a partecipare a un misterioso matrimonio, quello di Aisha, senza fornire loro ulteriori dettagli. Da questa mattina il velo di mistero sulle nozze è stato finalmente sollevato, lasciando però gli utenti di fronte a una triste realtà. Quello di Aisha si è infatti rivelato tutt’altro che il coronamento del sogno d’amore immaginato da ogni ragazza, bensì un vero e proprio incubo, un matrimonio forzato di cui è stata vittima una ragazza somala che all’epoca aveva solo 13 anni. 

La relazione tra matrimoni precoci ed educazione è a doppio senso: se da un lato il matrimonio delle bambine rappresenta una delle cause principali dell’abbandono scolastico nei paesi più poveri, dall’altro le ragazze che non frequentano la scuola sono a maggior rischio di sposarsi precocemente. Questo perché molte vivono in ambienti insicuri e i genitori spesso pensano che far sposare le loro figlie rappresenti una forma di prevenzione da violenza o per proteggerle dallo stigma associato all’avere una relazione o rimanere incinta fuori dal matrimonio. 

Negli ultimi dieci anni circa 25 milioni di matrimoni precoci sono stati evitati, tuttavia nessuno dei Paesi in via di sviluppo è in grado attualmente di raggiungere l’Obiettivo globale dell’Onu di porre fine alla pratica entro il 2030. Se i ritmi attuali fossero confermati, si stima infatti che solo nel 2030 si sposeranno 10 milioni di ragazze, di cui 2 milioni prima di compiere i 15 anni di età, mentre il completamento universale della scuola secondaria non sarà raggiunto prima del 2084, cioè oltre 50 anni dopo il termine previsto.

“Una nefasta combinazione tra due elementi, povertà e discriminazione di genere, fa sì che molte famiglie arrivino alla conclusione che per le loro figlie è meglio diventare mogli e madri invece di ricevere un’educazione – ha dichiarato Helle Thorning-Schmidt, Direttore generale di Save the Children International - Quando una ragazza si sposa non viola i suoi diritti solo una volta, ma affronta conseguenze che durano tutta la vita. Sarà più soggetta ad abusi, avrà più possibilità di diventare madre prima di essere pronta fisicamente ed emotivamente e i suoi figli saranno più a rischio di morire prima del loro quinto compleanno”.

In Nepal, dove persiste il più alto tasso di matrimoni precoci in Asia sebbene la pratica sia illegale dal 1963, abbiamo portato avanti un importante lavoro di advocacy con i governi locali, con i leader religiosi, con le comunità e le ragazze per rafforzare la loro consapevolezza sui rischi connessi ai matrimoni precoci. E lo abbiamo fatto attraverso varie iniziative, tra cui spettacoli teatrali di strada scritti e interpretati dai bambini e lavorando insieme ai leader religiosi che ora si rifiutano di sposare i giovani sotto i 20 anni. Grazie a queste attività di sensibilizzazione, il tasso di matrimoni precoci è crollato dell’11% tra il 2015 e il 2017 nelle aree dove operiamo.  

“Questo testimonia che cambiare gli atteggiamenti sociali è importante ed è per questo che abbiamo messo tanto impegno nel parlare con i leader religiosi, trasformandoli da ostacoli al cambiamento in partner, ottenendo in questo modo risultati incredibili. Due leader religiosi con cui abbiamo lavorato adesso pretendono che i genitori forniscano i certificati di nascita per provare che sia la sposa sia lo sposo abbiano raggiunto l’età legale prima di prendere in considerazione la possibilità di celebrare il matrimonio”, ha raccontato Ned Onley, Direttore della nostra organizzazione in Nepal.
 
Chiediamo ai governi del mondo di moltiplicare gli sforzi per sviluppare e attuare piani e azioni per dare pieno accesso delle ragazze a programmi di salute e protezione, piani adeguatamente finanziati e con un forte focus sull’educazione.
 

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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