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200 giorni alla scadenza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

200 giorni alla scadenza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

Il 14 giugno mancheranno 200 giorni alla scandenza degli Obiettivi del millennio.

Nel 2000, gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno adottato gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM), assumendosi la responsabilità di dimezzare la povertà entro il 2015.

Tuttavia, nonostante gli importanti traguardi raggiunti, in troppi Paesi alcuni obiettivi resteranno sempre un lontano miraggio se non accelereremo gli sforzi e non combatteremo le disuguaglianze tra Paesi e all’interno dei Paesi stessi. 

Con l’avvicinarsi della scadenza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, la comunità internazionale continua ad impegnarsi per definire una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile che sia in grado di sradicare la povertà estrema entro il 2030.

Save the Children continua a partecipare attivamente allo sviluppo dell’agenda post-2015 promuovendo attivamente la sua visione per “un quadro di sviluppo ambizioso ed equo, che non lasci indietro nessuno” e che consenta a tutti i bambini e le bambine di vedere realizzati i loro diritti, in particolare quelli alla salute, alla nutrizione, all’educazione ed alla protezione.

Per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) della nuova agenda post-2015, si dovranno superare i limiti degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio affrontando in particolare le disuguaglianze di carattere sociale ed economico.

Solamente con un quadro di sviluppo con un centro fortemente radicato sui principi di uguaglianza e universalità sarà possibile accelerare il progresso senza che nessuno sia escluso.

Nel brief “2030: A world without extreme poverty”, Save the Children promuove l’uguaglianza come principio cardine dell’agenda post-2015 serie proponendo alcune misure specifiche necessarie perché si possa raggiungere l’obiettivo di sradicare la povertà estrema entro il 2030. E in particolare:

  • L’impegno esplicito che nessun target sia considerato raggiunto se non lo è per tutti gruppi sociali ed economici;
  • Un sistema di controllo e accountability in grado di assicurare gli impegni presi anche grazie ad uno studio accurato dei progressi raggiunti ed alla partecipazione di tutti gli attori compresi nel processo;
  • E la creazione di una “Global Partnership per lo Sviluppo” che raccolga gli sforzi di tutti gli attori dello sviluppo per eliminare le disuguaglianze tra i Paesi.

 Il 2015 è un anno chiave per tirare le somme degli sforzi compiuti dai Governi e per definire una nuova agenda di sviluppo equa e sostenibile che possa porre fine alla povertà estrema entro il 2030.

A soli 200 giorni dalla scadenza degli OSM è necessario quindi che la comunità internazionale continui a impegnarsi per far sì che i progressi compiuti possano essere mantenuti e per sradicare la povertà estrema senza che nessuno sia lasciato indietro.