Rafforzamento dei sistemi locali di allerta e risposta rapida

Maheder Haileselassie Tadese/Save the Children UK

Perché 

L’Etiopia affronta una serie di gravi crisi umanitarie, in gran parte dettate da emergenze climatiche sempre più frequenti e intense. Siccità prolungate, inondazioni improvvise e conseguente insicurezza alimentare colpiscono milioni di persone, specialmente nelle regioni di Somali, Oromia, Afar e Tigray. Oltre 13 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare e 3,5 milioni sono gli sfollati nel paese. La siccità è la minaccia principale, causata da precipitazioni irregolari e aumento delle temperature che distruggono raccolti e bestiame, privando le famiglie di mezzi di sostentamento. A questa si aggiungono inondazioni che provocano sfollamenti e contaminazione delle risorse idriche.  La carenza di sistemi di allerta precoce e risorse adeguate limita la capacità di risposta, rendendo urgente un rafforzamento della resilienza comunitaria.  

Che cosa 

Definiamo l'azione preventiva come “un'azione che precede un pericolo previsto per prevenire o ridurre gli impatti sulle comunità prima che si manifestino pienamente”.  

Almeno la metà di tutte le crisi umanitarie sono in qualche modo prevedibili, il che significa che i rischi possono essere pianificati e gestiti in anticipo. Salvare vite, ridurre i costi: un'azione preventiva può portare a risparmi sostanziali rispetto a una risposta tradizionale, oltre che a un'azione più efficace. Eppure, i fondi non sono indirizzati con questo fine. Nonostante i progressi nella modellizzazione del rischio, nell'osservazione satellitare e nei sistemi di allarme rapido, il sistema continua ad affrontare la maggior parte delle emergenze come se fossero inaspettate, stanziando fondi e agendo solo dopo che la crisi si è manifestata.   

Attività principali e alcuni risultati raggiunti  

In Etiopia abbiamo realizzato il progetto Enhancing Localization and Early Warning and Early Action, impegnandoci a migliorare e rafforzare i sistemi e le capacità nazionali e locali di anticipare e agire tempestivamente in situazioni di shock e stress da condizioni climatiche prima che si trasformino in crisi ed emergenze e contribuire a ridurre al minimo l'impatto dei pericoli previsti. Il progetto ha quindi promosso un approccio proattivo alla gestione del rischio dei disastri, rafforzando la resilienza in aree prone alle inondazioni e alla siccità della Somali Region. Le attività sono state realizzate sotto la guida del consorzio SWAN, che riunisce Save the Children, World Vision, il Norwegian Refugee Council e Action Against Hunger, e soprattutto in collaborazione con Ethiopian Red Cross Society (ERCS), Ethiopian Metereological Institute (EMI) e le diverse agenzie nazionali e internazionali impegnate nella gestione delle crisi climatiche.  

  • Circa 150.000 persone hanno beneficiato delle diverse azioni organizzate (dai percorsi di formazione e sensibilizzazione agli interventi di miglioramento della gestione delle risorse idriche)  

  • Più dell’80% di queste persone sostiene l’efficacia dei sistemi di anticipazione e risposta alle emergenze messi in campo dal progetto  

  • 11.570 persone vittime di inondazioni sostenute con risposte multisettoriali tra cui:  126 ettari di terreno coltivati con sementi resistenti a condizioni di siccità  e 16 sistemi di raccolta e stoccaggio dell’acqua riabilitati/installati.

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