Haiti: l'uragano Matthew ha lasciato migliaia di bambini fuori da scuola

L’Unità emergenze sanitarie di Save the Children è arrivata oggi ad Haiti, dove crescono le preoccupazioni di ordine sanitario. 
 
Secondo le stime sarebbero fino a 130.000 i bambini vulnerabili attualmente fuori da scuola a causa degli effetti catastrofici dell’uragano Matthew. È l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti. Diverse scuole sostenute dall’Organizzazione sono state danneggiate, mentre molte altre vengono utilizzate come rifugi temporanei per le popolazioni colpite.

Alcuni membri dell’unità di risposta rapida alle emergenze sanitarie di Save the Children, composta da specialisti provenienti da tutto il mondo, sono arrivati oggi ad Haiti, dove arriveranno oggi. Il team di medici ed esperti di salute si concentrerà inizialmente sulla prevenzione del colera e la fornitura di servizi sanitari di base.
Il passaggio di Matthew, il più potente uragano registrato nei Caraibi in quasi un decennio, ha colpito la costa sud-occidentale di Haiti alle 7 di martedì ora locale. Secondo il personale di Save the Children nel Paese vi sono state gravi devastazioni a case ed edifici, conseguenza delle frane e delle alluvioni prodotte dalla tempesta, molte strade sono bloccate e le coltivazioni sono state decimate. Le famiglie le cui case sono state distrutte stanno cercando riparo nei 1.300 rifugi temporanei che sono stati attivati in tutto il Paese.
Il team di risposta all’emergenza di Save the Children, in coordinamento con le altre agenzie umanitarie governative, lavorerà con lo staff e i partner sul campo per valutare i bisogni immediati e assistere i bambini e le famiglie colpite.
La risposta all’emergenza di Save the Children comprenderà la realizzazione di Spazi a misura di bambino, per fornire un luogo sicuro e protetto ai bambini che non possono andare a scuola e che stanno affrontando le conseguenze provocate dall’uragano, dove saranno assistiti da staff specializzato e potranno giocare con gli altri bambini.

“La nostra priorità è quella di garantire che le migliaia di bambini e famiglie gravemente colpite abbiano accesso all’assistenza immediata di cui hanno bisogno,” ha dichiarato Kevin Novotny, Direttore di Save the Children ad Haiti. “Questo significa mantenere i bambini al sicuro e far sì che possano tornare a scuola il più presto possibile”.

Non è stato ancora possibile valutare la piena entità dei danni, ma si stima che siano state colpite fino a 5 milioni di persone, di cui 300.000 necessitano assistenza umanitaria. Secondo le ultime notizie, le vittime potrebbero essere oltre 300.  

A destare preoccupazione è anche il rischio che l’epidemia di colera esistente possa diffondersi rapidamente, visto che la scarsità d’acqua si è acuita in alcune zone. La distruzione delle coltivazioni e le notizie sul bestiame ucciso nel distretto di Aquin e nel dipartimento del Sud contribuiranno a peggiorare l’insicurezza alimentare esistente. 

Gran parte della popolazione di Haiti è particolarmente vulnerabile, tra cui le 50.000 persone ancora sfollate dal terremoto del 2010. Il Governo ha disposto il codice rosso di allerta e ha ufficialmente richiesto l’assistenza delle Nazioni Unite.

Save the Children lavora ad Haiti da oltre 40 anni, dove sostiene 131 scuole, tra cui 27 nei dipartimenti del Sud e di Grand’Anse e 39 a Port-au-Prince. Attraverso il partner locale Lumos, Save the Children supporta anche quattro orfanotrofi e fornisce assistenza tecnica in tema di forniture idriche e servizi igienico-sanitari e salute neonatale al Ministero della Salute.
 
Per sostenere gli interventi di Save the Children in emergenza: www.savethechildren.it/fondoemergenze
 
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