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Infanzia: la rinascita dell’asilo di Danisinni di Palermo sia il simbolo del cambiamento che deve coinvolgere tutte le periferie del paese nel nuovo anno

In un paese dove solo 1 bambino su 7 (14,7%) usufruisce di asili nido o servizi integrativi finanziati dai Comuni, la notizia della rinascita dell'Asilo nido Galante in piazza Danisinni a Palermo assume un forte significato simbolico, che Save the Children vuole sottolineare come inizio di un percorso di cambiamento che deve riguardare i servizi per l’infanzia in tutte le periferie italiane nel 2022.

L’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, accoglie con grande soddisfazione l’annuncio dell’approvazione del decreto di finanziamento regionale in favore del Comune di Palermo, per un ammontare di 3 milioni di euro, destinato ai lavori di ristrutturazione e recupero della struttura abbandonata da anni e non più idonea a questo servizio.

L’asilo Galante era uno dei luoghi simbolo “vietati ai minori” che nel 2018 l’Organizzazione aveva voluto evidenziare, nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” come segno del mancato investimento sui più piccoli. Un’azione di sensibilizzazione e mobilitazione per recuperare spazi abbandonati nei quartieri già svantaggiati di diverse città in Italia e restituirli a bambini e ragazzi. L’asilo nido del quartiere Danisinni, è una risorsa essenziale per il territorio, per la quale si è battuto da tempo il comitato "Per la promozione del rione Danisinni e per la riapertura dell'asilo", con il sostegno di Save the Children. Il comitato, attraverso l’associazione “Inventare Insieme (onlus)” e la Parrocchia di Sant’Agnese aveva anche attivato una campagna di autofinanziamento del progetto strutturale e geotecnico necessario per il completamento del progetto di ristrutturazione complessiva dell’asilo. La Regione Siciliana oggi ha approvato e finanziato con 3 milioni di Euro la proposta presentata dal Comune di Palermo.

In Italia, le diseguaglianze e la povertà educativa si sperimentano infatti sin dalla primissima infanzia, con forti disparità nell’offerta territoriale: in Sicilia solo 1 bambino su 16 (5,9%) ha accesso al nido comunale, il punto più basso si registra in Calabria con il 3,1%, mentre il 30,4% dei bambini che nascono nella provincia di Trento hanno accesso a questo servizio. La spesa media pro capite per la prima infanzia (per ogni bambina o bambino sotto i 3 anni) dei Comuni è di 906 euro ciascuno, con divari che vedono arrivare la spesa a Trento a 2.481 euro e scendere in Sicilia a 386 euro, e in Calabria a 149 euro. L’assenza di un servizio pubblico per l’infanzia priva i bambini dell’opportunità di apprendere e ricevere gli stimoli migliori per la loro crescita, e colpisce soprattutto quelli provenienti da famiglie economicamente più vulnerabili. 

“La rinascita dell’asilo a Danisinni è frutto di una mobilitazione che ha coinvolto insieme a Save the Children oltre alle tante realtà locali che aderiscono alla Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni, anche la Fondazione con il Sud, la Fondazione Sicilia, la Fondazione Peppino Vismara e la Fondazione Piano Terra. Questa bella notizia deve essere l’occasione per sottolineare con ancora più forza l’ingiustizia di opportunità, di diritti e di futuro che caratterizza il nostro paese. È indispensabile che i piani di investimento del PNRR, e quelli della nuova programmazione dei fondi europei e alla Child Guarantee, rispecchino le priorità di fatto dettate dalle condizioni di svantaggio dei territori dove meno si è investito sul futuro dei bambini. Va in questa direzione l’inserimento, nella legge di stabilità attualmente in discussione, di un “livello essenziale” di servizio che mira a garantire in ogni comune italiano almeno il 33% dei posti in asilo nido per i bambini e le bambine dagli zero ai due anni. Ma ora c’è bisogno di impegnare risorse sulle strutture e sul personale educativo, con la consapevolezza che gli asili nido sono un grande investimento sul futuro del Paese e un forte antidoto alla povertà educativa.” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Nel 2022 vogliamo vedere l’esempio di Danisinni ripetersi nelle periferie di tutto il Paese, per trasformare in spazi per l’infanzia tanti spazi pubblici oggi abbandonati. I diritti dei bambini e delle bambine, fin dai primi mesi di vita, vanno messi al primo posto”.


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